Tracce di pesticidi ed erbicidi da Ogm nei feti di donne incinte nel Canada

 Tracce di pesticidi ed erbicidi associati alla coltivazione di Ogm sono state riscontrate in un campione di donne incinte e nei loro feti, oggetto di uno studio dell’Università di Sherbrooke, in Canada. La ricerca – pubblicata sulla rivista ‘Reproductive Toxicology’ e segnalata dalla Fondazione diritti Genetici – è stata condotta su 69 donne, di cui 30 incinte, di cui sono stati misurati i livelli ematici degli erbicidi a base di glifosato e glufosinato, e della proteina insetticida Cry1Ab prodotta dai geni del batterio del suolo Bacillus thuringiensis (Bt). Dalle analisi del sangue è emersa la presenza di metaboliti di glufosinato nel 100% delle donne incinte e dei campioni di cordone ombelicale, mentre la tossina Cry1Ab è stata riscontrata nel 93% delle donne incinte e nell’80% del cordone ombelicale esaminato.

La dieta della futura mamma può alterare il dna del nascituro

Se un bimbo alle elementari è troppo grasso la colpa è della mamma, o meglio delle abitudini che aveva ai tempi della gravidanza. La dieta seguita da una donna in attesa può, infatti, alterare il Dna del suo bambino e aumentare il rischio che, anni dopo, soffra di obesità. E’ quanto emerge da uno studio internazionale coordinato dall’University of Southampton (Gb), che sarà pubblicato su ‘Diabetes’.

Gli effetti dei carboidrati sul feto
Nel mirino dei ricercatori, l’effetto di un menù materno ricco di carboidrati sul Dna del feto. L’indagine mostra che i bambini con queste alterazioni genetiche sono più grassi. Insomma, il vecchio adagio che consigliava alle mamme in attesa di ‘mangiare per due’ sembra proprio controproducente per la salute e la linea di madre e figlio. In pratica, è come se il piccolo utilizzasse le indicazioni che gli arrivano dalla dieta materna per prevedere in che tipo di ambiente si troverà a vivere, adattando in questo senso il suo Dna.

Troppi integratori per le future mamme: attenzione a non eccedere con le dosi

 Troppe pillole per le future mamme, che nell’ansia di proteggere la salute del bebè fin dal pancione, spesso si fanno prendere la mano e finiscono per esagerare. Accade così con gli integratori, alcuni dei quali raccomandati dai medici alle donne in dolce attesa, ma a dosi ben precise che nella maggior parte dei casi vengono invece corrette a piacere. Ad avvertire le fan dell”aiutino’ sui possibili rischi della libera interpretazione dei dosaggi sono gli autori di uno studio tedesco, condotto dall’università tecnica di Monaco (Tum) su 522 neomamme intervistate nei primi 3 giorni dopo il parto.

La dieta della madre influenza le abitudini alimentari del figlio

 Alcune ricerche hanno messo in evidenza che le abitudini alimentari delle madri influenzano quelle dei bambini, se la madre non consuma molta frutta e verdura anche il figlio tenderà a consumarne poca o niente.
La professoressa Mildred Horodynsky del “College of Nursing” della Michigan State University ha preso in esame circa quattrocento donne con reddito basso e i loro bambini di un età compresa tra uno e tre anni, iscritti ai programmi “Early Head Start”.
I risultati hanno dimostrato che i bambini non erano propensi a consumare frutta e verdura quattro volte o più a settimana se le loro madri non ne consumano pari quantità. I bambini, vedendo le madri mangiare poca frutta e verdura, non erano stimolati a provare nuovi sapori e mangiare frutta e verdura tanto erano poco abituati al sapore.
Cosa e come mangiano le madri influenzano in modo diretto la dieta dei loro bambini” ha detto la professoressa Horodynski, “Gli operatori sanitari devono tenerlo in considerazione quando progettano delle strategie per stimolare il consumo di cibi sani nei bambini. Una dieta a scarso contenuto di frutta e verdura anche in età precoce può aumentare i rischi di contrarre malattie croniche in età avanzata.

Gravidanza: quel che mangia la mamma forma il sistema olfattivo del bambino

 Il sistema olfattivo di un bambino viene fisicamente ‘plasmato’ a seconda di cosa sua madre mangia e beve durante la gravidanza. Emerge da uno studio della Colorado University pubblicato sulla rivista Proceedings of The Royal Society B. Era gia’ noto che quello che una mamma incinta consuma in gravidanza influenza i gusti del suo bambino. Ma ora i ricercatori, dopo aver condotto una serie di esperimenti sui topolini, hanno scoperto il motivo di questa influenza e il motivo per cui una mamma influisce sullo sviluppo fisico del sistema olfattivo di suo figlio.

Tornare in forma dopo la gravidanza: il boom dei Mummy jobs alla chirurgia plastica

 In America propongono addirittura i pacchetti “tutto incluso”, quei “Mummy jobs” che promettono alle neomamme di riconquistare in un lampo la loro forma pre-gravidanza con liposuzione, addominoplastica, e operazioni al seno. Sono richieste estreme ma gli ultimi dati dell’ASPS – American Society of Plastic Surgeons parlano chiaro: questi interventi sono nella top 5 dei piu’ praticati sulle donne fra i 20 e i 29 anni: al primo posto c’e’ la mastoplastica additiva, al terzo la liposuzione, al quarto la mastopessi (il sollevamento del seno) e al quinto l’addominoplastica. Poco cambia per le trentenni, fra cui solo il lifting al seno diventa meno popolare, sesto. Le donne fra i 20 e i 40, dunque, scelgono proprio quel tipo di interventi estetici che aiutano a recuperare l’immagine di se’ che si aveva prima della nascita del bambino. Per l’Italia mancano statistiche precise, ma aumentano le donne che vogliono prendersi cura della propria forma fisica dopo aver avuto un figlio.

Imparare insieme ad essere genitori

 La prima cosa che un uomo ed una donna che decidono di mettere al mondo un figlio devono imparare è che non si può parlare di maternità consapevole senza parlare di paternità consapevole, si deve comprendere che genitori consapevoli si diventa insieme. Sia la madre che il padre, una volta avuta la notizia della gravidanza saranno felici e pieni di voglia di fare, ma saranno anche preda di dubbi, incertezze e di paura per ciò che stanno per diventare, per come cambierà il loro corpo, la loro vita e le loro abitudini, per le differenze introdotte nelle loro vite dalla maternità e dalla paternità. Sia la madre che il padre devono allora imparare ad ascoltare il proprio corpo e il corpo del partner che cambia e ad affrontare insieme le nuove esigenze emotive e psicologiche portate dalla gravidanza, dalla maternità e dalla paternità.
Un uomo deve evitare di lasciare sola la donna in questo periodo anche per evitare di lasciarsi da solo, in balia delle paure che la sua nuova condizione di padre porta con sé. Un uomo non deve privarsi del contatto casalingo con la madre per cercare rifugio nella vita fuori casa, il suo posto è in casa accanto alla sua compagna, le paure della sua nuova condizione di padre non passano andando a bere con gli amici, ma devono essere affrontate e discusse insieme dai partner.

Gravidanza: se la mamma è golosa di arachidi, il bimbo potrebbe sviluppare allergie

In ‘dolce attesa’ meglio tenersi lontane dagli ‘happy hour’. Non solo per i notissimi danni dell’alcol, ma anche per quelli meno conosciuti degli stuzzichini più diffusi. I bambini già ‘sensibili’ alle allergie, infatti, corrono un maggiore rischio di reazioni anafilattiche alle arachidi se la loro madre ne ha consumate spesso nei 9 mesi di gravidanza. Lo indica uno studio, realizzato dell’equipe di Scott Sicherer della Mount Sinai School of Medicine di New York e pubblicato su Journal of Allergy and Clinical Immunology.

Drink con il pancione, si può. Uno studio rivela che non danneggiano il feto

Bere un bicchierino o due a settimana, anche se si ha il pancione, non aumenta il rischio di problemi dello sviluppo per il feto. Ad assolvere un consumo leggero di alcolici è uno studio su oltre 11mila bimbi di 5 anni, pubblicato sul ‘Journal of Epidemiology and Community Health’. Benché l’indicazione ufficiale resti quella di evitare in maniera assoluta gli alcolici in gravidanza, i ricercatori hanno scoperto che non c’erano segni di danni sui figli delle donne che si sono concesse qualche drink nei nove mesi di attesa.