Tracce di pesticidi ed erbicidi da Ogm nei feti di donne incinte nel Canada

di Redazione Commenta

Tracce di pesticidi ed erbicidi associati alla coltivazione di Ogm sono state riscontrate in un campione di donne incinte e nei loro feti, oggetto di uno studio dell’Università di Sherbrooke, in Canada. La ricerca – pubblicata sulla rivista ‘Reproductive Toxicology’ e segnalata dalla Fondazione diritti Genetici – è stata condotta su 69 donne, di cui 30 incinte, di cui sono stati misurati i livelli ematici degli erbicidi a base di glifosato e glufosinato, e della proteina insetticida Cry1Ab prodotta dai geni del batterio del suolo Bacillus thuringiensis (Bt). Dalle analisi del sangue è emersa la presenza di metaboliti di glufosinato nel 100% delle donne incinte e dei campioni di cordone ombelicale, mentre la tossina Cry1Ab è stata riscontrata nel 93% delle donne incinte e nell’80% del cordone ombelicale esaminato.

I rischi degli Ogm nella dieta quotidiana
L’obiettivo dei ricercatori era verificare se la dieta quotidiana potesse rappresentare un fattore di esposizione a questi composti chimici e acquisire i dati utili a una successiva e più approfondita analisi sui possibili risvolti sanitari, in particolare per la riproduzione femminile e il corretto sviluppo del feto. Poiché gli individui selezionati non sono mai entrati in contatto diretto con gli erbicidi, la loro presenza nel corpo umano è stata attribuita all’alimentazione, lasciando ipotizzare un identico rischio di esposizione per la maggioranza della popolazione a causa della forte presenza nella dieta canadese di cibo Ogm.

I rischi sanitari
La valutazione dei rischi sanitari connessi agli erbicidi e agli insetticidi è da tempo al centro del dibattito nel mondo scientifico – commenta Fabrizio Fabbri, direttore scientifico della Fondazione diritti genetici – e gli autori dello studio canadese hanno fatto appello a tossicologi, nutrizionisti ed esperti della riproduzione affinché, utilizzando i loro dati, approfondiscano ulteriormente il fattore di rischio sanitario eventualmente attribuibile all’esposizione a queste molecole, soprattutto nella fase prenatale. Questo dato – continua Fabbri – è di estrema importanza, visto che la maggior parte delle colture Gm commercializzate in Nord America presenta caratteristiche di resistenza agli erbicidi e/o la produzione di una proteina insetticida“.

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