La scelta più terribile e dolorosa per una donna che ha portato in grembo nove mesi il proprio figlio: partorire e abbandonarlo. Non è una cosa d’altri tempi, bensì un dramma che è ancora attuale e più che mai moderno. Basti pensare che solo nel Lazio si registrano 60 casi ogni anno, per lo più nella Capitale. Il Policlinico Casilino, all’Unità operativa di Neonatologia, è il luogo dove più spesso accade, ed è un fenomeno che – secondo i dirigenti del reparto – sta aumentando con l’andare del tempo, anziché diminuire. La crisi, insomma, va a toccare le famiglie nel profondo, e chi si ritrova improvvisamente senza lavoro pensa soprattutto a come farà a far crescere e dare un futuro al proprio figlio. E così si arriva alla drastica decisione di lasciarlo in ospedale, dove il bimbo verrà curato, sfamato e dato in adozione, sicuramente a una famiglia più fortunata e che potrà garantire loro una vita più agiata. Un gesto d’amore estremo?
Diventare mamma
“SOS mamma”, un manuale pratico per la sopravivenza delle mamme moderne
I tuoi bambini fanno i capricci ogni volta che bisogna andare via dalle giostre? Tuo marito si gira dall’altra parte quando di notte il bambino piange? Sei aggrappata alla baby sitter come un pidocchio ai capelli dei tuoi bambini? Temi la domenica come prima temevi il lunedì?
Queste e molte altre le domande alle quali il libro risponde, grazie a stratagemmi e consigli utili per mamme (e papà) con bambini da 0 a 5 anni. Suggerimenti facili da seguire che eviteranno inutili stress e renderanno la vita della mamma e quella familiare più leggera e, soprattutto, più organizzata.
Lo assicurano le due autrici, mamme impegnate e allo stesso tempo sempre attente con i loro bambini.
Concepimento over 40: la tecnica del congelamento delle ovaie
Le donne che hanno intenzione di avere figli intorno ai 40 anni dovrebbero far congelare una parte delle ovaie quando sono piu’ giovani, per poi farla reimpiantare. Lo ha affermato Sherman Silber, il chirurgo americano che ha eseguito il primo trapianto di ovaio al mondo nel 2007, durante il meeting della American Society for Reproductive Medicine. “Mettere da parte una porzione di ovaio puo’ conservare fino a 60mila ovuli – ha spiegato Silber, ripreso dalla Bbc – questa procedura darebbe piu’ sicurezze rispetto a quella di congelare i singoli ovuli, visto che spesso non basta solo un ciclo per avere successo nella fecondazione assistita“.
Rapporto madri-figlie: quando le mamme non capiscono quando farsi da parte
Madri ossessive, possessive, invadenti, gelose… il rapporto madre-figlia è quanto di più complesso possa esistere e spesso influenza in modo pesantissimo lo sviluppo e la vita delle giovani. La dottoressa Mariacandida Mazzilli, psicologa e psicoterapeuta, parla di questo complesso argomento dalle pagine di Margherita.net, analizzando le domande più frequenti ricevute dalle lettrici del network al femminile. Eccone alcuni estratti che potranno essere utili a molte… mamme frustrate e figlie stressate.
Fecondazione over 45: essere mamme a tarda età fa tendenza
Gli esempi mediatici di supermamme vip, con pancioni ‘over 50’, rischiano di alimentare eccessive illusioni sulla fertilità femminile nelle italiane. “Oggi, al nostro numero verde di consulenza sull’infertilità – racconta Rossella Bartolucci, presidente di Sos Infertilità Onlus – abbiamo, tra le altre, ricevuto due telefonate. Una signora cinquantunenne che, dopo un tentativo di fecondazione assistita fallito nel 1998, e anni di ‘inattività’, decide che è ritornato il momento di riprovare ad avere un figlio“.
“L’altra – prosegue Bartolucci in una nota – di una aspirante mamma di 46 anni che, stupita, ci chiede come mai non riesce a concepire, nonostante ‘non dimostri affatto la sua età‘.
Baby boom in Gran Bretagna tra nove mesi: colpa del freddo
La Gran Bretagna si aspetta un boom delle nascite a nove mesi dall’ondata di gelo polare accompagnato da neve che ha investito il sud del Paese, costringendo molti a rimanere rintanati in casa per lunghi giorni. Nella sola città di Portsmouth, Hampshire, il mese prossimo nasceranno 600 neonati, con un incremento del 20% rispetto alla norma. Anche le vendite di abiti premaman sarebbero aumentate del 60% nei grandi magazzini, come riporta la stampa locale.
Tasso di fecondità: l’Italia ricomincia a fare figli
Lieve ripresa per il tasso di fecondità totale (Tft) in Italia: fra il 2001 e il 2005 i valori, pur estremamente bassi e inferiori al livello di sostituzione (2 figli per donna) che garantirebbe il ricambio generazionale, parlano di 1,311 figli per donna. E le province più ‘feconde’ risultano Napoli e Palermo con valori, rispettivamente, pari a 1,507 e 1,505 figli per donna, mentre le province in cui si registra un Tft particolarmente basso sono Cagliari e Trieste (0,982 e 1,131 figli per donna). Lo rivela il Rapporto Osservasalute Aree metropolitane 2010, dell’Osservatorio nazionale per la salute nelle Regioni Italiane dell’Università Cattolica di Roma, presentato nella Capitale.
Depressione post-partum e trattamento sanitario obbligatorio: favorevoli o contrarie?
Il problema della depressione post-partum va affrontato nell’ambito di un dibattito più ampio sulla legge Basaglia che regola l’assistenza psichiatrica in Italia. Ne è convinto il ministro della Salute Ferruccio Fazio, che risponde ai giornalisti sulla proposta lanciata nei giorni scorsi dai ginecologi, di applicare cioè il Tso (Trattamento sanitario obbligatorio) extraospedaliero alle forme gravi di depressione post-partum per arginare il dramma delle mamme assassine. Ma qual’è il rischio per le mamme che seguono un comune decorso di depressione post-partum di vedersi costrette ad un trattamento sanitario obbligatorio?
Spot informativo sull’aborto in Gran Bretagna: è polemica
Uno spot commerciale sull’aborto andrà in onda questa settimana sulla televisione britannica, fra le polemiche delle associazioni pro-vita che hanno già chiesto di bandirlo, riporta il ‘Daily Mail’. Il filmato della Marie Stopes Organisation sarà trasmesso da Channel 4 nel Regno Unito a eccezione dell’Irlanda del Nord, dove l’aborto è ancora illegale. L’associazione, che viene finanziata dal Servizio sanitario nazionale inglese, effettua ogni anno 65 mila aborti l’anno.
Nausea in gravidanza, un problema di origine genetica
Le donne incinte hanno il triplo di probabilità di avere gravi nausee mattutine se le hanno avute anche le madri. Lo afferma uno studio su quasi un milione di casi pubblicato dal ‘British Medical Journal’, secondo cui questo problema potrebbe avere origine genetica. I ricercatori del Norwegian Institute of Public Health di Oslo hanno analizzato le cartelle cliniche della nascite dal 1967 al 2006, identificando 50mila coppie madre-figlia e 400mila madre-figlio. Esaminando le complicazioni della gravidanza riportate nelle cartelle è emerso che per il primo gruppo la probabilità di nausee gravi era del 3 per cento, mentre per il secondo dell’1,2.