Andare a cavallo aiuta il bambino a vincere la timidezza

 Care mamme e cari papà il vostro bambino è timido e non sapete come aiutarlo per vincere questo “problema”? Un valido aiuto per loro è fargli fare equitazione. Infatti andare a cavallo procura nel bambino dei benefici sia alla sua mente che al suo corpo, una vera e propria pet therapy.

Come qualche tempo fa avevamo parlato dell’asinoterapia, anche l’equitazione fa si che tra il bambino e l’animale si venga a creare un legame forte portando nel bambino una migliore conoscenza di se stesso legata ad una maggiore autostima.

Malattie dei bambini: la pronazione dolorosa: attenti al gomito!

 La pronazione dolorosa o la lussazione del gomito è l’uscita all’altezza del gomito dell’estremità del radio dal legamento a forma di anello che lo lega all’ulna (l’altro osso dell’avambraccio). E’ molto frequente nei bambini piccoli perche’ hanno i legamenti molto elastici e quindi reagiscono in modo accentuato alle sollecitazioni.

Può essere causata da tutti quei movimenti che stirano e contemporaneamente ruotano verso l’interno l’avambraccio: è tipico il caso del bambino tenuto per mano che scivola o che si volta all’indietro e viene per questo motivo strattonato dal genitore o quello del bambino che viene sollevato per le braccia.

E’ nato: come organizzare al meglio le visite

 Dopo il lieto evento, sicuramente parenti e amici si precipitano a congratularsi con la neo mamma e per conoscere il nuovo arrivato. E’ una consuetudine piacevole, ma da subito bisogna cercare di arginarla con tatto non appena rientrate a casa, altrimenti rischiate di essere travolte da una serie di incombenze in più e soprattutto di disturbare il primo periodo di adattamento del vostro bambino. Quest’ultimo non è affatto abituato alla confusione, la casa per lui dovrebbe essere il più possibile tranquilla e silenziosa, ecco allora alcune piccole regole da seguire.

Il bambino mangia meglio se la mamma lavora part time!

 Un recente studio pubblicato su Social Science & Medicine dai ricercatori della University of New England di Armidale, in Australia ha dimostrato che se le mamme lavorano part-time sono più responsabili e anche i loro figli hanno meno rischi degli altri coetanei di essere in sovrappeso o di soffrire di obesità.

La ricerca ha esaminato 4.500 bambini di 4-5 anni, la quale ha evidenziato che i figli delle lavoratrici part-time avevano minori probabilità di essere obesi o in sovrappeso rispetto ai bambini delle casalinghe e a quelli delle lavoratrici full-time.

Party Cloudy un cortometraggio della Pixar per tutti i bambini

 Quante volte i genitori si sentono chiedere dai propri figli la fatidica domanda:” Mamma, papà da dove nascono i bambini?” E la risposta è sempre la stessa, la più classica:”Dalle cicogne!!!!!”.

Proprio per questo motivo la Pixar ha realizzato un cortometraggio davvero tenero: Party cloudy (parzialmente nuvoloso) diretto da Peter Sohn. Il corto dura circa 6 minuti e racconta la storia della nascita di tutti i cuccioli di ogni razza, dagli animali agli uomini e sono proprio le cicogne che trasportano i nuovi arrivati.

Guida e consigli per il neonato: i vestiti

 Vestire un neonato quando si è alle prime armi non è sempre facile, anzi le cose sembrano complicarsi terribilmente.
Ci sono pero’ dei piccoli trucchetti che possono facilitare il compito:

– scegliete indumenti semplici da mettere, con poche allacciature e che consentano di cambiare il pannolino senza dover spogliare completamente il bambino;
– cercate di cambiare il bambino solo quando è necessario;
– usate sempre bavaglini per prevenire i rigurgiti o altre macchie;
– quando lo cambiate usate sempre una superficie piana e se siete in difficoltà perchè il bambino comincia a piangere tenete alla portata di mano dei giochini che lo possano distrarre;
– prendetevi tutto il tempo che vi serve per cambiarlo senza avere fretta, parlategli o cantategli al bambino servirà a tranquillizzarlo ;

roma012 il portale dell’infanzia

A Roma un gruppo di genitori , i quali hanno sperimentato le difficoltà di reperire notizie sulle iniziativa culturali, ludiche, sportive per bambini organizzate a Roma hanno deciso di fondare

La luce del sole fa bene alle ossa del bambino

 Care mamme dovete sapere che portare fuori il vostro bambino ogni giorno per almeno un’oretta, anche se fa freddo, è molto importante perchè i raggi ultravioletti del sole favoriscono la produzione di vitamina D, una sostanza fondamentale per l’assorbimento di calcio e di conseguenza per un corretto sviluppo delle ossa del vostro bambino.

Il deficit di vitamina D è responsabile del rachitismo, una patologia oggi meno diffusa visto il miglioramento delle condizioni socio-economiche. Ma ancora oggi vengono diagnosticati casi di rachitismo soprattutto nei paesi dove c’è poca esposizione ai raggi ultavioletti.

Questa importante vitamina si assorbe in parte attraverso alcuni alimenti, come il latte, il burro, le uova e la carne, in parte viene sintetizzata dall’organismo, ma essa si forma grazie al sole, vale a dire solo attraverso l’esposizione ai raggi ultravioletti si compie il processo che trasforma la provitamina D in vitamina attiva.

A 6 mesi di vita del bambino è possibile diagnosticare se soffre di autismo

 Secondo un recente studio condotto dell’Università della California-Davis (UCD) MIND Institute di Sacramento è possibile diagnosticare come i primi sintomi dell’autismo si manifestino dal bambino nei primi 6 mesi di vita con la balbuzie, una riluttanza al contatto visivo e al sorriso. Fino ad oggi non c’erano delle prove scientifiche per una diagnosi precoce della malattia.

Lo studio ha preso in esame 50 neonati che sono poi stati seguiti per i primi cinque anni della loro vita, analizzandogli il comportamento. Infatti, sono stati controllate le occasioni in cui sorridevano, chiacchieravano o cercavano il contatto visivo.
Il gruppo dei 50 neonati era formato da 25 ad alto rischio, con problemi di autismo in famiglia, gli altri 25, invece, erano bambini a basso rischio perchè nati da gravidanze portate correttamente a termine e senza background di autismo in famiglia.
I dati raccolti a distanza di 12, 18, 24 e 36 mesi sono stati valutati utilizzando due sistemi diagnostici: il Autism Diagnostic Observation Schedule (ADOS) e il Autism Diagnostic Interview-Revised (ADI-R).