Cellule staminali da cordone ombelicale: una speranza per il futuro

Riparare o sostituire i tessuti danneggiati è il loro compito principale. Si parla sempre di più di cellule staminali e quelle da cordone ombelicale, rappresentano una concreta speranza per il futuro. Già oggi queste cellule, con la capacità di auto-replicarsi, possono risultare fondamentali nella cura e spesso nella risoluzione di patologie come i tumori del sangue o disturbi più o meno gravi, legati al sistema immunitario o alla sfera neurologica.

Studi avanzati sull’argomento sono condotti da Seracell, l’unica Banca Etica per la conservazione del Cordone Ombelicale guidati dal team del Prof. Mathias Freund, uno tra i più importanti oncologi tedeschi che ha preso parte ad oltre 1.000 trapianti di cellule staminali emopoietiche.

Animali in casa durante la gravidanza, quali sono i veri rischi?

Qualche giorno fa in una nota trasmissione televisiva, un altrettanto noto medico e giornalista ha consigliato ad una futura mamma di allontanare eventuali animali domestici durate il periodo precedente alla gravidanza e per tutti i nove mesi della gestazione. Il pericolo è quello di contrarre la toxoplasmosi da proprio animale e mettere a repentaglio la vita del bambino.

I veterani italiani sono in rivolta contro questa affermazione: quali sono i reali rischi derivanti dall’avere un animale domestico durante la gravidanza?

Bambini più intelligenti e la mamma fa ginnastica

Un nuovo studio conferma quanto sia importante che le donne in gravidanza continuino a fare dell’esercizio fisico. Muoversi, compatibilmente alle dimensioni del pancione e alle proprie sensazioni, è un’attività fondamentale per preparare il corpo allo sforzo del parto e per rendere i bambini più intelligenti.

O almeno è quello che hanno teorizzato gli scienziati dell’Università di Montreal nello studio presentato qualche giorno fa al congresso Neuroscience 2013 di San Diego.

Sigarette elettroniche? Vietate in gravidanza

Che fumare sigarette in gravidanza fosse dannoso lo sappiamo tutti: ci siamo già occupati della problematica in un post che vi invitiamo a rileggere con attenzione. Anche se assunta in piccole dosi la nicotina aumenta la frequenza cardiaca e la pressione del sangue e quando è assunta regolarmente in quantità moderata, si sviluppano tolleranza e dipendenza. Lo stesso vale ovviamente anche per le sigarette elettroniche, che sono molto di moda in questi ultimi tempi: le sigarette elettroniche infatti contengono pur sempre della nicotina, anche se in diverse concentrazioni. Lo scopo per il quale sono state messe sul mercato è proprio quello di evitare gli effetti dannosi derivanti dalla combustione del tabacco, consentendo l’inalazione della suddetta sostanza, che è di per sé nociva: si tratta comunque di un prodotto pericoloso e assolutamente da evitare in soggetti deboli come bambini, donne incinte e in allattamento.

Assunzione di farmaci in gravidanza

Quando si è incinta occorre salvaguardare sia la salute della futura mamma che quella del feto: quando ci si trova nel primo e nel terzo trimestre di gestazione occorrerebbe evitare l’uso dei farmaci ma non sempre ciò è possibile. In ogni caso non bisogna assumerne senza aver prima consultato il proprio medico di fiducia, che vi saprà consigliare quali farmaci potete utilizzare e quali invece evitare. Oggi ci occupiamo della segnalazione dei farmaci pericolosi nel primo trimestre di gravidanza, da evitare assolutamente.

Test del DNA fetale: di cosa si tratta?

Un esame importante ma facoltativo che può essere eseguito in gravidanza è il Test del DNA fetale: si tratta di un nuovo esame di diagnosi prenatale, che consiste in un semplice prelievo di sangue alla futura mamma. Serve per sapere se il feto è affetto da patologie cromosomiche, tra cui la sindrome di Down. Il dato importante sta nel fatto che il test se correttamente eseguito ha un’attendibilità del 99%: una percentuale molto alta per scongiurare una sindrome piuttosto probabile soprattutto se c’è genealogia in famiglia o nel caso di genitori in là con gli anni.  Il test del DNA fetale può essere eseguito solo privatamente e il costo si avvicina ai mille euro: si esegue a 12-14 settimane, non è assolutamente invasivo,  non rischioso per mamma e piccolo, ma che precisiamo non può sostituire nè la villocentesil’amniocentesi, che consentono indagini più ampie.

 

Tiroidite di Hashimoto e gravidanza

Le donne che soffrono della Tiroidite di Hashimoto e ricercano una gravidanza, potrebbero incontrare qualche difficoltà:  le donne in età fertile colpite dalla tiroidite di Hashimoto corrono un maggior rischio di partorire figli affetti da ritardi intellettivi e problemi epatici e renali. Ovviamente oggi grazie ai progressi della medicina, con un’adeguata terapia è possibile risolvere completamente queste problematiche. Per chi è alla ricerca di un bebè occorrerà sottoporsi ad un monitoraggio medico periodico e costante, per assicurarsi che i livelli degli ormoni tiroidei siano compatibili con il concepimento: ciò è da eseguire con maggiore periodicità se in famiglia vi sono altri affetti da questa forma di tiroidite.

Viaggiare in aereo in gravidanza

Se aspettate un bambino ed amate viaggiare, state tranquille: non vi sono grosse controindicazioni per viaggiare in aereo in gravidanza. In generale i viaggi aerei possono essere affrontati tranquillamente, ma solo dopo avere consultato il proprio medico ed evitando rischi inutili. Ricordate che viene consentito dalle maggiori compagnie aeree,  viaggiare alle donne la cui gravidanza non sia oltre la trentaseiesima settimana. Ricordatevi di allacciare sempre le cinture di sicurezza anche se vi possono dare fastidio: proteggono sia voi donne che il vostro bambino. Qualche attenzione in più deve essere offerta nei caso di viaggi di lunga percorrenza: infatti stare troppo tempo in aereo aumenta in rischio di trombosi, incrementato dalla stessa gravidanza, e vene varicose alle gambe.

L’aborto non influenza la gravidanza successiva

Una buona notizia giunge da una recente ricerca condotta da Gordon Smith dell’Universita’ di Cambridge che ha scoperto che l’aborto, che era un notevole fattore di rischio di nascita prematura durante la gravidanza successiva all’interruzione nel 1980, in realtà non la influisce in nessun modo. Le moderne tecniche di aborto infatti non sarebbero associate ad un aumentato rischio di nascita pretermine nel tempo.In sostanza questo significa che abortire con gli attuali metodi, in una struttura ospedaliera con tutte le attenzioni del caso, oggi non influisce sul successo di una gravidanza successiva, rispetto a quanto invece accadeva venti-trent’anni fa. Pare che dal 2000 in poi il rischio sia scomparso del tutto.