Bimbi epilettici: a scuola 6 insegnanti su 10 non sanno come intervenire

 Epilessia, questa sconosciuta. Il 99,7% degli insegnanti italiani dice di conoscerla ma, di fatto, 6 su 10 ammettono di ritenersi poco o per nulla in grado di intervenire in modo corretto. Il 58% interverrebbe nel modo sbagliato e quasi il 70%, in caso di attacco epilettico in classe, chiamerebbe l’ambulanza. E’ quanto emerge dall’indagine promossa dalla Lega italiana contro l’epilessia (Lice) e condotta dalla Doxa su 600 insegnanti di scuole primarie e secondarie inferiori, in occasione della nona Giornata nazionale per l’epilessia in programma il 2 maggio.

Abitudini alimentari: i bimbi milanesi sono più magri dei loro coetanei italiani, ecco perché

Milano, una città in forma. Almeno a giudicare dalle ‘taglie’ dei bimbi dai 6 agli 11 anni e dei loro genitori: meno XL e più M. Rispetto al resto d’Italia, i nuclei familiari che vivono all’ombra della Madonnina risultano essere più virtuosi. Sono magri i bambini e i loro genitori. E il titolo di studio di papà e mamma si riflette sul peso dei figli. Questo il quadro che emerge da un maxi-studio condotto nel capoluogo lombardo, sulle abitudini alimentari e di vita delle famiglie degli alunni di 109 scuole primarie.

Pediatria: i nostri bimbi sono inquinati da oltre 100mila sostanze chimiche nell’aria

 Sono oltre 100 mila le sostanze che ‘inquinano la vita’, presenti nell’aria, nell’acqua, nel cibo, sugli oggetti che tocchiamo. Prodotti che ‘avvelenano’ soprattutto i bambini, anello debole della catena, che in termini di salute pagano il prezzo maggiore. Roberto Romizi, presidente dell’Associazione medici per l’ambiente – Isde Italia, spiega infatti che nei più piccoli sono in aumento malformazioni e tumori a causa dell’ambiente ‘malato’. “Nelle aree ad alto rischio industriale, ad esempio – spiega l’esperto all’Adnkronos Salute – l’ipospadia, un’anomalia genitale maschile dovuta a un incompleto sviluppo dell’uretra, è aumentata negli ultimi anni del 200-300%“.

Sos nonni: ecco come proteggerli dai malanni dei più piccoli

Tempi duri per i nonni-baby sitter. “Complice la carenza di asili nido, sono sempre di più i nonni, anche relativamente giovani, chiamati a occuparsi dei nipotini. Ritrovandosi spesso ad essere contagiati dalle malattie e dai virus portati a casa dai piccoli“. Lo spiega Giuseppe Mele, presidente della Federazione italiana medici pediatri (Fimp), a margine del III Congresso su vaccini e vaccinazioni, in corso a Napoli. E se nei mesi invernali il pericolo si chiama influenza, con la primavera i virus non finiscono. Anzi.

Morte in culla (SIDS): genitori italiani bocciati, troppi errori nella crescita dei bimbi

 Più di 8 genitori italiani su 10 hanno sentito parlare della morte in culla, ma la strada che separa la teoria dalla pratica è lastricata di errori. Ancora troppe mamme non smettono di fumare durante la gravidanza e l’allattamento, benché la sigaretta sia fra gli imputati più noti del rischio Sids (sindrome della morte improvvisa del lattante).
Non solo. Nonostante sia ormai dimostrato che la posizione più sicura in cui far dormire il bebè sia quella supina, a Roma il 53% delle mamme e dei papà mette a nanna il bimbo steso sul lato: un dato in linea a quello rilevato a Bari, ma quasi doppio rispetto alla percentuale registrata a Milano. A bocciare le famiglie della Penisola sono i risultati delle interviste condotte su un totale di 5.300 genitori nelle tre città italiane in occasione di ‘Bimbinfiera’, kermesse dedicata al mondo dell’infanzia. Una campagna organizzata da MAM Association, nata con l’obiettivo di sensibilizzare i genitori sulla Sids.

Vaccini: al Bambin Gesù di Roma al via la sperimentazione del primo vaccino pediatrico per l’Aids

Il primo vaccino terapeutico al mondo per bambini infetti da Hiv non è più fantascienza, ma realtà. Si tratta infatti di una delle sperimentazioni cliniche d’avanguardia condotte all’Ospedale pediatrico Bambino Gesu’ di Roma, dove nasce la prima struttura italiana creata per garantire, attraverso le più avanzate sperimentazioni farmacologiche, l’eccellenza e la qualità dell’assistenza, il Clinical Trial Center pediatrico. Nato all’interno del nuovo dipartimento di Pediatria Universitario-Ospedaliero, il Centro è in grado di erogare la propria attività ambulatorialmente, in ricovero ordinario e in day hospital e conta su un team medico e infermieristico dedicato e specializzato nelle procedure cliniche e nelle metodologie necessarie per eseguire sperimentazioni farmacologiche in età evolutiva.

Disturbi dovuti all’alimentazione del bambino: dermatite da pannolino, meteorismo e alito pesante

 Tra i disturbi dovuti all’alimentazione del bambino vi sono quelli più comuni dell’infanzia. Tra di essi vi sono dermatite da pannolino, meteorismo, gonfiori e coliche gassose, alito pesante, singhiozzo e crosta lattea. Vediamone alcuni…

DERMATITE DA PANNOLINO
La dermatite da pannolino è un’infiammazione cutanea provocata dal contatto delle sostanze chimiche e da un eccesso di zuccheri nell’alimentazione materna. L’arrossamento e l’irritazione della pelle possono favorire infezioni batteriche. In questi casi è consigliabile somministrare più acqua sia al bambino che alla madre; quest’ultima dovrebbe anche evitare l’eccesso di grassi fritti, zuccheri e derivati del latte.

Disturbi dovuti all’alimentazione del bambino: feci, stipsi e diarrea

 Una delle cose più importanti da controllare nel bambino sono le feci: nel bimbo sano si presentano senza alcuna consistenza e giallognole nelle prime settimane di vita, per diventare più consistenti e di colore più dorato nei mesi successivi, senza avere odore sgradevole ma solo leggermente acido. Il numero di scariche è variabile da neonato a neonato, ma deve avere un sua regolarità. Tuttavia, alcuni disturbi possono facilmente manifestarsi a causa dell’alimentazione del bambino. Ecco come riconoscerli… ed evitarli.

Malattie dei bambini: la pertosse o tosse asinina

 DI COSA SI TRATTA? La pertosse o tosse asinina è un’infezione batterica che ostruisce le vie aeree con il muco.

PERIODO DI INCUBAZIONE: dai 7 ai 14 giorni.

PERIODO INFETTIVO: dai primi sintomi fino a quattro settimane dall’inizio della tosse.

COME SI RICONOSCE? Inizia come un normale raffreddore e dopo circa due settimane compaiono gli attacchi di tosse. Questi attacchi sono estremamente insistenti e rendono difficile la respirazione del bambino. Il bambino potrebbe avere difficoltà respiratorie e vomitare. A volte, l’inspirazione dopo il colpo di tosse assomiglia ad un vero e proprio rantolo.

Il 118 dei bambini su www.118bimbi.it

 Navigando in internet abbiamo trovato per voi care mamme un sito che insegna ai bambini come comportarsi in caso di emergenza.
Un’ idea davvero originale, semplice e utile proposta dal sito www.118bimbi.it

Qui care mamme troverete ad aspettarvi Bocchio, un piccolo mostro verde, che anche se è molto simpatico gliene succedono di tutti i colori (si ferisce con un martello, si ammala, e’ coinvolto in un incendio…). Il bambino allora è chiamato a soccorrerlo digitando su un telefono i numeri delle emergenze.