Abitudini alimentari: i bimbi milanesi sono più magri dei loro coetanei italiani, ecco perché

di Redazione Commenta

Milano, una città in forma. Almeno a giudicare dalle ‘taglie’ dei bimbi dai 6 agli 11 anni e dei loro genitori: meno XL e più M. Rispetto al resto d’Italia, i nuclei familiari che vivono all’ombra della Madonnina risultano essere più virtuosi. Sono magri i bambini e i loro genitori. E il titolo di studio di papà e mamma si riflette sul peso dei figli. Questo il quadro che emerge da un maxi-studio condotto nel capoluogo lombardo, sulle abitudini alimentari e di vita delle famiglie degli alunni di 109 scuole primarie.

OBESITA’ INFANTILE E ISTRUZIONE
Secondo i risultati, frutto dell’analisi di 22.552 questionari compilati dalle famiglie, gli oversize sono mosche bianche fra i figli dei laureati: il tasso di obesità è del 3%, percentuale che sale al 4% fra i figli dei diplomati e raggiunge quota 13% fra i figli di chi non ha alcun titolo di studio. “Un dato che fa salire a galla una verità: l’obesità è un fatto culturale. E su questo fronte bisogna agire con campagne mirate se si vuole essere efficaci“, riflette Michele Carruba, presidente di Milano Ristorazione, la società pubblica a cui il Comune ha affidato il servizio delle mense scolastiche. Proprio Milano Ristorazione, con l’Osservatorio sui consumi alimentari dell’università Iulm e l’università Statale di Milano, ha condotto l’indagine cofinanziata da Palazzo Marino (assessorato alla Ricerca, innovazione e capitale umano).

IL PESO DEI BIMBI MILANESI
Secondo la ricerca, quindi, i 6-11enni milanesi sono più in forma dei coetanei italiani: l’80% ha un peso normale, il 10% è in sovrappeso, il 5% è obeso e il 5% sottopeso. Nel resto d’Italia invece, secondo l’indagine dell’Istituto superiore di sanità ‘Okkio alla salute’, i bambini in sovrappeso in questa fascia d’età sono più del doppio (24%), così come quelli obesi che raggiungono quota 12%.
La linea invidiabile è una prerogativa di famiglia: anche i genitori degli alunni milanesi risultano più in forma. Il 73% è normopeso, il 16% in sovrappeso, quasi il 4% è obeso (3,2 % con obesità moderata e 0,6 % con obesità grave) e circa il 7% è sottopeso. Mentre in Italia la percentuale di adulti con peso nella norma scende al 53,5%, e quella delle persone in sovrappeso sale al 33,9%, affiancata da un 9% di extralarge (dati Istat).

PERCHE’ I MILANESI SONO IN LINEA
Cifre incoraggianti per la città di Milano – commenta Carruba – che sembrano essere legate a più fattori. Non ultime le scelte compiute dall’amministrazione comunale che usa la leva della refezione scolastica come strumento di educazione alimentare, cercando di abituare i bambini fin da piccoli a capire l’importanza di una dieta varia ed equilibrata“. Certo i bimbi sono la fotografia delle abitudini dei grandi. “E una più alta concentrazione di ragazzi con un peso nella norma è anche dovuta a un più alto livello culturale dei cittadini milanesi“, prosegue l’esperto.

IL RUOLO DELLE MENSE SCOLASTICHE
Sulle buone performance registrate sotto la Madonnina, poi, influisce anche il fatto che tutti i bambini fanno almeno un pasto (quello consumato nella mensa) ben studiato sul fronte nutrizionale. “Si pensi che al Sud e nelle Isole, dove il tasso di sovrappeso e obesità è in totale al 48%, la percentuale di studenti che frequenta la mensa è solo del 7%“, sottolinea Carruba. I cibi più graditi dai bimbi sono risultati essere la pasta, la carne e i dolci, i meno graditi verdura, pesce e formaggio. Il 10% delle famiglie non consuma mai uova. Scelte diverse emergono anche sul numero dei pasti: il 30% mangia 3 volte al giorno, il 40% 4 volte, il 23% fa 5 pasti.

LA DIETA PERFETTA
Ha una dieta perfetta secondo le linee guida Inran (Istituto nazionale di ricerca sulla nutrizione e alimentazione) il 10,8% delle famiglie. “Fa da contraltare l’8,8% di nuclei familiari con una dieta completamente squilibrata. Nel mezzo – approfondisce Carruba – c’è un 40% che fa un errore alimentare (come mangiare poca frutta o verdura) e un altro 40% che combina due errori. Ma basta una sola abitudine scorretta a tavola a far salire la percentuale di bimbi obesi dal 2% al 4%“, avverte.

CIBO E SALUTE
La ricerca ha analizzato non solo le regole alimentari di genitori e figli, ma anche il grado di sedentarietà e attività sportiva, le ore davanti alla tv, il livello culturale e la nazionalità. Si tratta di una prima indagine pilota che sarà seguita da monitoraggi periodici. Obiettivo: indagare sulle dinamiche del binomio cibo e salute. Il 79,4% dei genitori intervistati è cittadino italiano, il 19,2% è di cittadinanza straniera e l’1,4% ha più di una cittadinanza. Mentre i bambini italiani sono l’82%, il 14% quelli stranieri e il 4% con doppia cittadinanza.

PESO E NAZIONALITA’
I bambini sovrappeso e obesi sono distribuiti abbastanza uniformemente sul territorio di Milano, con picchi nelle zone a prevalente presenza di stranieri, come ad esempio la zona 2 (Stazione Centrale, Gorla, Turro, Greco, Crescenzago: 20,6% di popolazione straniera), la zona 9 (Stazione Garibaldi, Niguarda: 16,8 % di stranieri) e la zona 4 (Vittoria, Forlanini, 13,9% di stranieri). L’indice di massa corporea più basso? E’ quello dei cittadini del centro città, dove gli stranieri scendono all’11,6%.

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