Esami prenatali: il test sperimentale di diagnosi prenatale non invasivo

 Il test sperimentale di diagnosi prenatale non invasivo è un nuovo test in via di sperimentazione che andrà probabilmente a sostituire un test invasivo come l’amniocentesi. questo nuovo test si basa sugli studi del dna condotti dai laboratori della Gribbles Molecular Science di Brisbane, in Australia. Si effettua con un semplice striscio vaginale di routine, o test di Papanicolau.

Neogenitori: come combattere la depressione in coppia, “In coppia si vola”

 In coppia dallo psicologo, per prevenire i disagi psico-fisici della depressione post partum. Perché la nascita di un bambino può creare gravi problematiche sia nelle donne sia negli uomini e sicuramente nell’equilibrio della coppia. Così l’Eurodap (Associazione europea disturbi da attacchi di panico), scende in campo con il nuovo programma di prevenzione per la depressione post-partum: ‘In coppia si vola’.

PREVENIRE LA DEPRESSIONE POST PARTUM
Il nostro obiettivo è quello di prevenire i danni che uno stato di depressione può causare in una neo mamma, ma anche in un neo papà, a pochi giorni dalla nascita del loro bambino“, afferma Paola Vinciguerra, psicologa, psicoterapeuta, presidente dell’Associazione. Oltre il 70% delle madri, nei giorni immediatamente successivi al parto, manifesta sintomi leggeri di depressione, una forma definita baby blues.

Rapporto madre-figlio: il fiocco azzurro è ancora il sogno delle italiane, ecco il perché

Auguri e figli maschi… vecchio modo di dire, molto vicino alla realtà psicologica di un Paese in cui il sesso del nascituro ha ancora un’importanza sociale. Ma c’è di più… sembra che volere un figlio maschio sia per molte donne un desiderio più privato, che affonda le sue radici nella psicologia. Un figlio maschio, nell’inconscio femminile, “rappresenta la garanzia di un rapporto privilegiato, di esclusività, di possesso ‘senza rischi’, con l’assoluta certezza di non essere mai sostituita“.

Fertilità e personalità: le mamme ansiose e i papà nervosi fanno più figli

Non solo salute fisica. Anche la personalità di un individuo può influenzare il suo ‘successo’ riproduttivo, secondo una ricerca della University of Sheffield, dell’University College London (Gb) e dell’università di Helsinki (Finlandia), pubblicata sulla rivista ‘Proceedings of the National Academy of Sciences’. Per gli esperti, infatti, le donne ‘nevrotiche’ e gli uomini estroversi hanno più chance di avere un maggior numero di figli, nelle società che tradizionalmente vantano un tasso di nascite alto.

Mamme disperate e bimbi scomparsi: quando la maternità sconfina nella psichiatria

Voleva far credere all’amante di aver avuto un figlio da lui. Per questo Annarita Buonocore, un’infermiera di 42 anni dell’ospedale Cardarelli di Napoli, ha rapito due giorni fa un neonato al reparto di neonatologia dell’Umberto I di Nocera Inferiore, in provincia di Salerno. La donna, che aveva abortito e non aveva il coraggio di informare l’uomo che amava di aver perso il bambino, ha assicurato che questa mattina avrebbe riportato in ospedale il piccolo tenuto sotto sequestro per 10 ore. ”Non gli ho toccato un solo capello. L’ho accudito e coccolato”, ha detto alla polizia subito dopo l’arresto Annarita Buonocore, che ora si trova rinchiusa nel carcere di Fuorni, a Salerno.

Depressione post-partum e trattamento sanitario obbligatorio: favorevoli o contrarie?

 Il problema della depressione post-partum va affrontato nell’ambito di un dibattito più ampio sulla legge Basaglia che regola l’assistenza psichiatrica in Italia. Ne è convinto il ministro della Salute Ferruccio Fazio, che risponde ai giornalisti sulla proposta lanciata nei giorni scorsi dai ginecologi, di applicare cioè il Tso (Trattamento sanitario obbligatorio) extraospedaliero alle forme gravi di depressione post-partum per arginare il dramma delle mamme assassine. Ma qual’è il rischio per le mamme che seguono un comune decorso di depressione post-partum di vedersi costrette ad un trattamento sanitario obbligatorio?

Cancro al seno in gravidanza: una donna su tremila viene colpita

 Cancro al seno col pancione: un dramma nel dramma che colpisce in Italia una donna in dolce attesa su 3 mila. Con numeri in crescita, avvertono gli esperti, complici la possibilità di diagnosi sempre più precoci e l’aumento dell’età media alla prima gravidanza (sopra i 30 anni, in molti casi intorno ai 35). Risultato: oggi il 15% dei tumori al seno scoperti nelle under 35 riguarda una donna incinta. Del big killer ‘in rosa’ durante la gravidanza, e delle nuove terapie personalizzate che aiutano a salvaguardare il benessere del nascituro, si parlerà alla Insubria International Summer School, organizzata il 10 e l’11 giugno dall’università dell’Insubria a Induno Olona (Varese), in collaborazione con il Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di New York.

Al Buzzi di Milano arriva Tandem Mass: poche gocce di sangue per trovare 40 malattie rare

 Bastano poche gocce di sangue su una speciale carta assorbente per ‘stanare’ in un paio di minuti più di 40 malattie metaboliche rare. Poche gocce di sangue e uno strumento ultra sofisticato che vale 160 mila euro. Si chiama Tandem Mass ed è la nuova arrivata nel ‘parco macchine’ dell’ospedale dei bambini Vittore Buzzi di Milano. Uno strumento salvavita per i neonati colpiti da queste patologie. Perché solo una diagnosi precoce può aiutare i medici a intervenire in tempo, limitando o prevenendo i danni con diete speciali o terapie a base di farmaci orfani.

Stress da 11 settembre: aumento di aborti in Usa per i feti maschi

 Non solo terrore, distruzione e vittime causate dal disastro. Lo stress scatenato dagli attacchi al World Trade Center l’11 settembre 2001 avrebbe provocato negli Usa un aumento di aborti, ma solo per i feti di sesso maschile. Lo rivela uno studio americano, pubblicato sul ‘BioMed Central Journal’. Secondo la ricerca, almeno il 12% in più di maschietti ancora nel pancione ha perso la vita nel settembre 2001 dopo la 20esima settimana di gravidanza, rispetto a un “normale” mese di settembre.

Un feto nello spritz: campagna shock a Treviso contro l’alcol in gravidanza

 Un’immagine choc per tenere le donne in dolce attesa lontane dall’alcol. E’ quella scelta dall’Ausl 9 di Treviso per la campagna ‘Mamma beve, bimbo beve‘, con un’istantanea che immortala un feto immerso in un bicchiere di ‘spritz’, l’aperitivo di origine veneta che spopola tra giovani e giovanissimi di tutta Italia. L’immagine scelta farà capolino sui mezzi pubblici locali (autobus) e, avvalendosi della collaborazione della Fipe-Confcommercio e di Ebicom, conta di approdare anche in ristoranti ed esercizi commerciali.