No al cibo spazzatura in gravidanza

No al cibo spazzatura in gravidanza: sembra una banalità ma sono molte le future mamme che non si curano dell’alimentazione, causando problematiche al feto. Poca frutta e verdura e molto cibo spazzatura in gravidanza infatti pare che possano aumentare il rischio di disturbi del comportamento, aggressività e attacchi di rabbia del bambino, già nei primissimi anni di vita. Ma non solo: si potrebbero causare anche dei disturbi dell’umore come ansia e depressione. Il risultato sopra citato è stato reso noto in uno studio condotto alla Deakin University di Melbourne e pubblicata sul Journal of the American Academy of Child and Adolescent Psychiatry.

Sigarette elettroniche? Vietate in gravidanza

Che fumare sigarette in gravidanza fosse dannoso lo sappiamo tutti: ci siamo già occupati della problematica in un post che vi invitiamo a rileggere con attenzione. Anche se assunta in piccole dosi la nicotina aumenta la frequenza cardiaca e la pressione del sangue e quando è assunta regolarmente in quantità moderata, si sviluppano tolleranza e dipendenza. Lo stesso vale ovviamente anche per le sigarette elettroniche, che sono molto di moda in questi ultimi tempi: le sigarette elettroniche infatti contengono pur sempre della nicotina, anche se in diverse concentrazioni. Lo scopo per il quale sono state messe sul mercato è proprio quello di evitare gli effetti dannosi derivanti dalla combustione del tabacco, consentendo l’inalazione della suddetta sostanza, che è di per sé nociva: si tratta comunque di un prodotto pericoloso e assolutamente da evitare in soggetti deboli come bambini, donne incinte e in allattamento.

Pannolini ecologici, scopriamoli insieme

Che voi li chiamate biopannolini o ecopannolini la sostanza non cambia: si tratta di pannolini ecologici, un prodotto innovativo che ha un bassissimo impatto ambientale rispetto ai pannolini tradizionali. Nel nostro paese sono ancora poco diffusi ma in molti paesi dell’Europa civile sono largamente utilizzati. Vediamo insieme di cosa si tratta: i pannolini tradizionali sono altamente inquinanti, in quanto non sono nè biodegradabili nè riciclabili, e considerando quanti se ne usano quando il bambino è piccolo, si tratta di una grossa problematica. Si stima che i pannolini prodotti ogni anno in Italia siano due miliardi, per un totale di 500 mila tonnellate di rifiuti: i 5-8% dei rifiuti prodotti.

Assunzione di farmaci in gravidanza

Quando si è incinta occorre salvaguardare sia la salute della futura mamma che quella del feto: quando ci si trova nel primo e nel terzo trimestre di gestazione occorrerebbe evitare l’uso dei farmaci ma non sempre ciò è possibile. In ogni caso non bisogna assumerne senza aver prima consultato il proprio medico di fiducia, che vi saprà consigliare quali farmaci potete utilizzare e quali invece evitare. Oggi ci occupiamo della segnalazione dei farmaci pericolosi nel primo trimestre di gravidanza, da evitare assolutamente.

Bevete molta acqua in gravidanza

Le donne che si trovano ad affrontare lo stato di gravidanza nel corso di questa calda estate, dovrebbero fare molta attenzione alla loro dieta, che dovrà essere ricca di liquidi, in particolare acqua oligominerale. Bere molta acqua in gravidanza nei giorni di afa  e caldo, è fondamentale in quanto una corretta idratazione aiuta non solo a purificare l’organismo, ma anche i reni a drenare meglio le impurità. Il feto ovviamente ringrazia! L’acqua inoltre aiuta a mantenere la pelle idratata: si tratta di un elemento di non poco conto in quanto grazie all’idratazione, i tessuti diventano più elastici diminuendo la possibilità della comparsa delle tanto temute smagliature.

Sale iodato in gravidanza

Il sale iodato in gravidanza è un vero concentrato di salute, che favorisce il corretto sviluppo neurologico del feto. Si tratta di un alimento oggi assai comune sulle tavole di tutti gli italiani, che le future mamme dovrebbero assumere fin dalle prime settimane di gravidanza, in quanto lo iodio è fondamentale per il giusto funzionamento della tiroide materna, e ovviamente e direttamente anche per il corretto sviluppo della tiroide fetale. Gli ormoni tiroidei sono fondamentali in quanto contribuiscono allo sviluppo celebrale del feto nelle prime settimane di concepimento.

Test del DNA fetale: di cosa si tratta?

Un esame importante ma facoltativo che può essere eseguito in gravidanza è il Test del DNA fetale: si tratta di un nuovo esame di diagnosi prenatale, che consiste in un semplice prelievo di sangue alla futura mamma. Serve per sapere se il feto è affetto da patologie cromosomiche, tra cui la sindrome di Down. Il dato importante sta nel fatto che il test se correttamente eseguito ha un’attendibilità del 99%: una percentuale molto alta per scongiurare una sindrome piuttosto probabile soprattutto se c’è genealogia in famiglia o nel caso di genitori in là con gli anni.  Il test del DNA fetale può essere eseguito solo privatamente e il costo si avvicina ai mille euro: si esegue a 12-14 settimane, non è assolutamente invasivo,  non rischioso per mamma e piccolo, ma che precisiamo non può sostituire nè la villocentesil’amniocentesi, che consentono indagini più ampie.

 

Mangiare pesce in gravidanza riduce l’ansia

L’alimentazione è un elemento importante per la nostra vita ed il nostro benessere fisico, tanto più per chi si trova in dolce attesa: ecco quindi che é importante prestare molta attenzione a ciò che mangiamo in quanto alcuni alimenti possono incidere positivamente o negativamente nella salute del feto. Una ricerca condotta da un gruppo di studiosi dell’Università di Bristol in Gran Bretagna e dall’Università Federale di Rio, pubblicata sulla rivista scientifica “PloS One”, dimostra come vi sia una correlazione tra l‘assunzione di pesce e lo stato di ansia della gestante. In sostanza se la futura mamma mangia pesce mentre è in attesa del proprio bambino, sarà meno soggetta a stati di ansia, con conseguente maggiore benessere anche per il bambino.

Liquirizia in gravidanza, solo a piccole dosi

 

Se siete in stato interessante fate attenzione all’assunzione di dosi troppo massicce di liquirizia: un gruppo di ricercatori finlandesi sostiene infatti che mangiarne troppa potrebbe fare aumentare il rischio di partorire prima del tempo. La liquirizia, in particolare la glicirizina, che ne è la sua componente principale, fa aumentare la produzione di prostaglandine dell’organismo. Si tratta dello stesso principio attivo che viene utilizzato in ostetricia per indurre il travaglio e per accelerarlo. L’indagine è stata svolta raccogliendo i dati sul consumo di liquirizia di circa mille donne: dopo che queste hanno partorito, i ricercatori si sono accorti che coloro che consumavano almeno due pacchetti e mezzo di liquirizia nera a settimana, avevano poi partorito prima della 38esima settimana.

Tiroidite di Hashimoto e gravidanza

Le donne che soffrono della Tiroidite di Hashimoto e ricercano una gravidanza, potrebbero incontrare qualche difficoltà:  le donne in età fertile colpite dalla tiroidite di Hashimoto corrono un maggior rischio di partorire figli affetti da ritardi intellettivi e problemi epatici e renali. Ovviamente oggi grazie ai progressi della medicina, con un’adeguata terapia è possibile risolvere completamente queste problematiche. Per chi è alla ricerca di un bebè occorrerà sottoporsi ad un monitoraggio medico periodico e costante, per assicurarsi che i livelli degli ormoni tiroidei siano compatibili con il concepimento: ciò è da eseguire con maggiore periodicità se in famiglia vi sono altri affetti da questa forma di tiroidite.