Brevettata la tecnica per fare i bambini su misura

Tra le future mamme una delle domande più comuni durante i nove mesi dell’attesa è ‘come sarà mio figlio?’. Grazie ad una tecnica appena brevettata negli Usa, questa domanda non tormenterà più le donne in dolce attesa, almeno quelle che si sottopongono a trattamenti per l’inseminazione artificiale.

Con questa nuova tecnologia i futuri genitori potranno selezionare le caratteristiche genetiche della loro prole.

No alle mamme nonne

Io dico No alle mamme nonne; forse la mia sarà una presa di posizione estrema non condivisa da tutte voi però dopo il “caso Carmen Russo” incinta a 53 anni direi che è il caso di cominciare a riflettere un po’ e a porci delle domande del tipo “Mamma a tutti i costi?”. Secondo me esiste un limite da non oltrepassare: quello dell’età anagrafica. Diventare mamme oltre i 50 anni penso sia un gesto egoistico.

Mamme a quell’età si diventa soprattutto se si decide di ricorrere alla fecondazione assistita. Ed ecco che anche i ginecologi, secondo me giocano un ruolo determinante: dovrebbero dire “No” e non assecondare sempre le richieste dei pazienti.

Fecondazione assistita: prevale il sesso maschile

Avere un figlio è un desiderio naturale per molte coppie e difficilmente realizzabile per alcune di esse. Queste ultime (condizione economica permettendo), ricorre alla fecondazione assistita, l’insieme di procedure che permettono la fecondazione di una cellula uovo di una donna da parte di spermatozoi maschili.

Venti sterline per un bebé: in GB si vincono bimbi in provetta alla lotteria

Alle lotterie si trova sempre di tutto e spesso c’è di che restarne stupiti. Eppure in Gran Bretagna si battono ogni record di stranezza: basta un biglietto della lotteria (20 sterline il prezzo) per avere in palio un trattamento di fecondazione assistita di coppia in una delle migliori cliniche del Regno. Incluso nel pacchetto del trattamento anche il pernottamento in un hotel di lusso con macchina e autista a disposizione, oltre ad un telefono cellulare per poter essere sempre in contatto con i medici… il tutto per un totale di 25.000 sterline di monte premi. Il premio potrà essere vinto a partire dal 30 luglio prossimo. Naturalmente, il trattamento è aperto anche a single, gay e persone un po’ su d’età. L’iniziativa è stata autorizzata dalla Gambling Commission su richiesta della For Hatch, associazione che ha come mission quella di aiutare le persone che vogliono ricorrere alla fecondazione in vitro.

Diventa mamma due anni dopo essere morta

Keren Ayash, una donna israeliana, è diventata mamma due anni dopo che è morta di cancro. La vicenda ha fatto moltissimo scalpore, anche se il papà del bimbo, un maschietto, è felicissimo. Per anni lui e la moglei avevano tentato di avere un bimbo con la fecondazione assistita, ma poi Keren si era ammalata e da qui la decisione di utilizzare gli embrioni congelati della coppia per trovare una mamma surrogata in affitto e far nascere il loro bambino.

Fecondazione eterologa: il 20 settembre la sentenza della Consulta

Il verdetto arriverà il prossimo 20 settembre: è stata fissata in tale data l’udienza pubblica della Consulta per stabilire se la legge che vieta la fecondazione eterologa contenuta nella legge sulla procreazione assistita è incostituzionale o meno. Una legge che molto ha fatto discutere e che stacca l’Italia dal resto d’Europa. A sollevare il caso sono stati i tribunali di Firenze e Catania, ma anche Milano si sta aggiungendo in coda, con i casi di tre coppie sterili che attendo di poter avere un bambino utilizzando i geni di un donatore anonimo.
E ora il caso dovrebbe arrivare anche al tribunale di Bologna, mentre altre dieci coppie sono rimaste in attesa della pronuncia della Consulta prima di procedere in via giudiziaria.

Fecondazione assistita: in Gran Bretagna bimbi con tre genitori

 Bebè con tre genitori sempre più vicini in Gran Bretagna. La controversa tecnica di fecondazione assistita, che permetterà di avere bebè con ben tre genitori biologici, due mamme e un papà, e il Dna privo di alterazioni che possono portare a gravissime malattie genetiche, ha ricevuto infatti un primo via libera dalla Human Fertilisation and Embriology Authority (Hfea). L’obiettivo dichiarato dai ricercatori è quello di evitare che il piccolo sviluppi malattie mitocondriali, tra cui insufficienza epatica, problemi cardiaci fetali, disturbi cerebrali, cecità, rimuovendo dal Dna della madre le disfunzioni legate ai mitocondri, vere e proprie ‘batterie’ delle nostre cellule. La metodica, messa a punto dalla Newcastle University, è attualmente proibita in Inghilterra. Ora l’Hfea, consultata dal ministro della Sanità Andrew Lansley, ha concluso che la tecnica è “potenzialmente utile” e potrebbe aiutare un piccolo numero di pazienti a rischio a non trasmettere malattie genetiche letali ai figli.

Fecondazione assistita: in Gran Bretagna la prima clinica solo per coppie omosessuali

 La Gran Bretagna avrà la sua prima clinica di fecondazione solo per coppie omosessuali di aspiranti genitori. Il Gay Family Web Fertility Centre è un’idea di Natalie Drew e della sua compagna Ashling Phillips, diventate mamme di due bimbi grazie a un donatore di sperma e che ora vogliono offrire aiuto e consulenza ad altre coppie, gay o lesbiche, nella loro stessa situazione. Il centro – si legge sul quotidiano britannico Daily Mail – ha aperto lunedì il suo ufficio a Birmingham, da dove cercherà di ‘abbinare’ potenziali genitori e donatori di sperma, donatrici di ovuli o madri surrogate. E seguirli fino all’arrivo dell’agognato bebè.

Fecondazione assistita: 350 bimbi l’anno arrivano da ovuli congelati

 In Italia circa 350 bebè l’anno arrivano dal ‘grande freddo’. Vale a dire che quasi un bambino al giorno nel 2009 (ultimi dati disponibili) è nato da ovuli congelati, crioconservati per consentire ad aspiranti genitori di diventare mamma e papà al momento giusto. A scattare la fotografia della situazione italiana per l’Adnkronos Salute è il ginecologo Mauro Schimberni, docente della II Facoltà di medicina dell’università Sapienza di Roma. Oltre al ‘popolo della provetta’, a ricorrere alla crioconservazione sono per lo più pazienti oncologici, che cercano così di preservare la possibilità di avere un figlio in barba al male che incalza e a cure irrinunciabili. Ma le strutture pubbliche, per chi decide di crioconservare i propri ovuli, “sono per lo più assenti – spiega Schimberni – In Italia contiamo su appena due o tre centri pubblici, presenti a Bologna e Milano“. E così per quelle donne che si ammalano di cancro, ma non vogliono rinunciare alla possibilità di avere un figlio, “l’unica strada percorribile, dopo aver bussato alla porta dei pochi centri pubblici disponibili, resta quella del privato con una spesa che si aggira tra i 2 e i 3 mila euro. Accettabile, ma comunque ingente“.

Fecondazione artificiale: la legge 40 viene ridiscussa

 La prima sezione del Tribunale civile di Firenze ha sollevato il dubbio di costituzionalità sulla norma della legge sulla fecondazione artificiale (legge 40) con la quale si vieta alle coppie sterili di accedere alla fecondazione eterologa, quindi utilizzando ovuli o seme donati da persone esterne alla coppia. Lo comunicano gli avvocati Filomena Gallo e Gianni Baldini, che assistono una coppia che aveva presentato la richiesta, in seguito a un “problema di sterilità maschile causato da una cura farmacologica eseguita quando il paziente aveva 13 anni“, dice Gallo all’Adnkronos Salute. Torna quindi alla Corte Costituzionale la legge 40 sulla fecondazione assistita.