Ogni cosa estremamente semplice

Wakan-Tanka ha creato ogni cosa estremamente semplice. La nostra vita è molto semplice, facciamo quello che vogliamo. L’unica legge a cui obbediamo è la Legge della natura, la Legge naturale,

Il Rispetto

 Le Istruzioni che Wakan-Tanka ha dato agli Indiani d’America sono molto semplici: rispettare la Terra e rispettarci a vicenda tra esseri umani, rispettare gli animali, rispettare la vita. Il rispetto è la nostra Legge: rispetto per tutti gli esseri che sono sulla Terra, rispetto per la Madre Terra. Rispetto per gli alberi e per le rocce, per l’acqua e per la terra, per il cielo e per le stesse e per tutto ciò che convive con noi sulla Terra e nel Cosmo. Rispetto per ciò che mangiamo e per ciò che usiamo per costruire le nostre case e i nostri vestiti e gli oggetti che ci rendono la vita più piacevole. Rispetto per gli animali che vivono e lavorano con noi. Non possiamo fare del male alla Terra o all’Acqua, perché rispettiamo il loro posto nel mondo.

Le istruzioni del Grande Spirito

 Gli europei sono venuti in questo paese e hanno dimenticato le Istruzioni originali. Noi indiani non abbiamo mai dimenticato le nostre Istruzioni. Wakan-Tanka impartisce Istruzioni ad ogni essere vivente, in accorso con il Suo piano per il mondo. Il Grande Spirito ha dato le Sue Istruzioni a tutti gli esseri della Natura. Il pino e la betulla seguono fedelmente le Istruzioni di Wakan-Tanka e fanno il loro dovere nel mondo. I fiori, anche i più piccoli, sbocciano e appassiscono in accordo con le Istruzioni di Wakan-Tanka. Gli uccelli, anche i più piccoli, vivono, volano, e cantano in accordo con le Istruzioni di Wakan-Tanka. I fiumi e i ruscelli scorrono secondo le Istruzioni del Grande Spirito. Il vento soffia secondo le Sue Istruzioni.

I Figli di Lir

 Un tempo, in Irlanda,incontrando un cigno avresti detto: “Benedizioni a te, cigno bianco, per i figli di Lir”. Lir era uno dei re dei Tuatha De Danaan ed aveva quattro figli, quattro bellissimi bambini, tre maschi ed una femmina. Tutti amavano i figli di Lir, tutti quanti eccetto Aoife, la loro matrigna.
Un giorno, mentre i figli di Lir stavano facendo il bagno, Aoife li toccò con una bacchetta magica e li trasformò in quattro cigni bianchi. Aoife disse ai figli di Lir che sarebbero rimasti sotto le spoglie di cigni per novecento anni, finché non avessero udito il suono di una campana e finché un principe del nord avesse sposato una principessa del sud.

Una Vita Nuova -12-

 Appoggiata al morbido schiemale, Carilla si passò le mani sul volto. “Tutto questo mi prende di sorpresa. Non so cosa dire.”
“Non pensarci troppo, mia signora”, la esortò Ranarl. “Noialtri siamo vecchi ormai. Se rimanderai per chissà quanto tempo, non so dire cosa succederà, da queste parti.”
“E’ quello che penso anch’io”, disse lei. “Tuttavia dovrò parlarne con le mie sorelle della Lega, e informarmi sulle leggi. Avrò bisogno di molto aiuto per mandare avanti una tenuta così grande… e temo d’intendermi più di cose di guerra che di pace.”
“puoi contare su di me, finché vivrò” rispose Ranarl con grande serietà.
Carilla rimise i gioielli nello scrigno e lo chiuse. Si alzò, lentamente, e andò a guardare fuori dalla finestra.

Una Vita Nuova -11-

 Ranarl cercò una chiave, aprì un cassetto della scrivania di suo padre e ne tolse un piccolo scrigno borchiato in ferro. “Questo è tuo.”
Carilla riconobbe subito il portagioie di sua madre. Lo aprì e ne tirò fuori una collana appesantita da preziose gemme. Anche di quella si ricordava bene; sua madre la portava nei giorni di festa. Con sorpresa vide che la collezione di gioielli sembrava intatta, e non riuscì a immaginare come fossero riusciti ad impedire che qualcuno li vendesse o li rubasse. Sul fondo dello scrigno c’era una piccola pergamena arrotolata, chiusa dal sigillo di ceralacca di suo padre, e anche, vide con stupore, l’anello col sigillo.
“E’ per te”, disse Ranarl.
“Non capisco.”
“Leggi.”
Carilla svolse la pergamena ingiallita.

Una Vita Nuova -10-

 Il dom scosse il capo, tristemente. “Tornerà quando avrà bisogno di soldi, scommetto. Quello è il solo motivo per cui si fa vedere a casa. Bé, stavolta avrà una brutta sorpresa. Non c’è rimasto niente per lui. Niente, ecco come stanno i fatti.”
“Questo l’hai già detto.” Sospirò Carilla. “Ma non sai che Felix è…” Tacque, vedendo che Ranarl si premeva un dito sulle labbra con un’occhiata di avvertimento.
“Felix è cosa? Uno stupido? Pensi che io non lo sappia? Però è il solo figlio maschio che io abbia avuto, e…” Si sporse verso Carilla e le strizzò l’occhio. “E’ uno stallone, con le donne… mi ricorda come ero io alla sua età. I giovani devono spargere il loro seme, sai. Ma si calmerà, tu aspetta e vedrai.” Il suo volto si rannuvolò. “Non come l’altra mia figlia, la femmina. Quella giovane puledra se n’è andata, e nessuno ne ha saputo più niente. Ha spezzato il cuore di sua madre.”

Una Vita Nuova -9-

 “Eh?” Dom Garyth socchiuse gli occhi e guardò Carilla, insospettito. “Tu chi sei?”
“Non mi riconosci?” domandò lei, a bassa voce. Per qualche motivo, il fatto di non essere riconosciuta la urtava più dell’ostilità che si era aspettata.
“Eh?”
“Io sono Carilla. Sono tornata. Sai chi sono, vero?”
“Carilla… tu?” Dom Garyth disse tristemente. “Non prendermi per stupido. La mia ragazza ha i capelli color del rame.” Guardò quelli di lei con disgusto. “Era una bella ragazza, mia figlia. Ed era sempre felice di vedermi… non come quell’idiota d’un Felix. Io la portavo ovunque con me, finché non fu troppo grande. Le ragazze sono fatte così, sai. Quando diventano donne, è meglio che il padre mantenga le distanze.”
“Cosa… cosa ne è statodi lei?” Carilla stava facendo uno sforzo per placare il tremito che l’aveva scossa. Era più facile adattarsi alla confusione mentale di suo padre che cercare di farlo ragionare; non aveva bisogno del laran per vedere la pietà dietro l’espressione di Ranarl.
“Cosa ne è stato?” Suo padre fece un gesto vago e scrollò le spalle ossute. “Ha preso e se n’è andata via, una notte.”

Una Vita Nuova -8-

 La camera di suo padre era più piccola di quello che Carilla ricordava, ma ancora notevole, nonostante le ragnatele che pendevano dagli artistici stucchi sulle pareti. In effetti, sembrava che avesse un gran bisogno di essere pulita e ridipinta. Nell’aria si sentiva l’odore della vecchiaia e della malattia. Carilla trasse un lungo respiro, e quando entrò i suoi passi echeggiarono nel silenzio.
“Buongiorno, mia signora”, disse Ranarl, alzandosi. L’uomo si affrettò a venirle incontro e le rivolse un inchino. “Tuo padre è ansioso di vederti.” E sottovoce aggiunse: “Ho dato un bel po’ di biada al tuo cavallo. Tutto è a posto. E non preoccuparti se il vecchio non ti riconosce; a volte non riconosce neppure me”.

Una Vita Nuova -7-

 Mara venne a incontrarla sulla porta. Si pulì sul grembiule le mani infarinate e la strinse in un abbraccio, piangendo. “Sono così contenta di rivederti. Temevamo che non saresti venuta.” Tenne Carilla per le spalle e la guardò da capo a piedi. “Sei cresciuta, e diventata donna. Una bella donna!” Con le lacrime agli occhi, Carilla le restituì l’abbraccio. Mara era diventata così vecchia e fragile che la riconosceva a stento. “sono venuta appena ho potuto. Ma non capisco…”
“Capirai. Ranarl ti spiegherà, più tardi. Per la maggior parte del giorno deve tener compagnia a dom Garyth. Tuo padre è inchiodato a letto, e Ranarl deve fare tutto, dentro casa e fuori. La maggior parte dei servi hanno dovuto unirsi all’esercito, durante l’ultima guerra… sai come vanno le cose qui sulle montagne, e non c’è rimasto nessno.