“Multiamo le donne che fumano durante la gravidanza. Il feto è un non fumatore e, come prevede la legge, va tutelato“. A lanciare l’appello è Claudio Giorlandino, ginecologo e presidente della Società italiana di diagnosi prenatale e medicina materno fetale (Sidip).
“Nonostante sia ormai noto a tutti quali e quanti danni il fumo puo’ provocare al feto – afferma l’esperto – moltissime donne continuano a fumare durante la gravidanza, senza avere alcuna considerazione e rispetto per il bambino che sta crescendo dentro di loro. La legge attualmente in vigore non vieta il fumo, in realtà, ma vieta di fumare nei luoghi pubblici, a tutela di chi non è fumatore. Essendo il feto non fumatore, a sua tutela, esattamente come previsto dalla legge, andrebbe multata anche la mamma in attesa che sta fumando anche fuori dai locali pubblici“.
Gravidanza e parto
Gravidanza: sempre più mamme over 40
Se oggi vedere una mamma che ha il primo figlio dopo i 40 anni sembra ancora strano, nel giro di qualche generazione potrebbe essere la norma. Lo affermano i ricercatori dell’università di Sheffield, secondo cui l’evoluzione selezionerà le donne in grado di procreare più tardi, dando loro un vantaggio sulle altre. La teoria dei ricercatori nasce da uno studio, pubblicato dalla rivista The American Naturalist, sui registri dei matrimoni in Finlandia nel 1700 e nel 1800, per un totale di 1591 donne. In questo periodo le condizioni erano opposte a quelle attuali: le donne si sposavano molto prima, ma con uomini di solito molto più vecchi, il che rendeva più probabile che rimanessero vedove presto, al punto che dopo i 35 anni il numero di donne sposate declinava.
Parto Cesareo: informazioni errate e rimborsi sanitari
“Il parto cesareo non rappresenta di per sé una soluzione vantaggiosa, né sotto il profilo del dolore né sotto quello della sicurezza. Troppo spesso vi si ricorre senza reali motivi di utilità per la salute della madre e del bambino, ma perché alle donne vengono offerte informazioni errate e perché può rappresentare una soluzione più remunerativa per le strutture in termini di rimborsi“. Così il sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella, plaudendo in una nota al decreto dell’assessore alla Salute della Regione Sicilia, Massimo Russo, che uniforma le tariffe dei rimborsi per il parto per arginare l’eccessivo ricorso al cesareo.
Malasanità: aperta un’indagine sulla bimba morta dopo il cesareo a Cosenza
E’ stata avviata un’indagine sul caso della bimba nata all’ospedale di Rossano, in provincia di Cosenza, e deceduta mentre stava per essere trasferita in elisoccorso alla neonatologia dell’Annunziata di Cosenza. L’episodio è avvenuto martedì scorso. La madre della piccola, alla fine del settimo mese di gravidanza, accusando dolori addominali si era recata presso una guardia medica. Aveva poi deciso, insieme al marito, di raggiungere l’ospedale di Trebisacce dove però il reparto di ostetricia e ginecologia era chiuso. A quel punto, una volta visitata, le viene consigliato il trasferimento presso il presidio di Rossano, dove i coniugi giungono in macchina, essendo l’ambulanza del 118 già impegnata per un soccorso.
Prevenzione aborto: a chi rivolgersi per gli aiuti economici
Nel 2009 hanno chiesto e ottenuto aiuti economici in più di 1.600. Sono tante le mamme col pancione in difficoltà a Milano. Donne che devono fare i conti con ristrettezze economiche e tanta paura per il futuro che, nel caso delle straniere clandestine, è amplificata da quella di essere scacciate dall’Italia. “Non è così. Le mamme in attesa non hanno nulla da temere. Perché per la legge italiana la vita viene prima di tutto“. A rassicurarle è l’assessore alla Famiglia, scuola e politiche sociali, Mariolina Moioli, che da Palazzo Marino ha annunciato la distribuzione di una brochure in italiano e in 7 lingue straniere (inglese, francese, spagnolo, cinese e presto anche in russo, rumeno e arabo) in cui si indicano brevemente i servizi a cui chiedere aiuto e le tutele a cui si ha diritto durante la gravidanza.
Banca Regionale del Cordone Ombelicale: come un cordone può salvare la vita di altri bimbi
Un piccolo paziente francese torna a sperare grazie alla generosità della Regione Puglia. Lo scorso 29 giugno, infatti, un’unità di sangue cordonale donata da una donna pugliese e conservata nella Banca regionale del cordone ombelicale è stata inviata a un bambino francese in attesa di trapianto in un centro medico d’oltralpe. La Banca regionale del cordone ombelicale, su proposta del Coordinamento regionale delle attività trasfusionali (Crat), è stata istituita, nell’agosto del 2007, dalla Giunta pugliese nell’ospedale di San Giovanni Rotondo ‘Casa Sollievo della Sofferenza’.
Tasso di fecondità: l’Italia ricomincia a fare figli
Lieve ripresa per il tasso di fecondità totale (Tft) in Italia: fra il 2001 e il 2005 i valori, pur estremamente bassi e inferiori al livello di sostituzione (2 figli per donna) che garantirebbe il ricambio generazionale, parlano di 1,311 figli per donna. E le province più ‘feconde’ risultano Napoli e Palermo con valori, rispettivamente, pari a 1,507 e 1,505 figli per donna, mentre le province in cui si registra un Tft particolarmente basso sono Cagliari e Trieste (0,982 e 1,131 figli per donna). Lo rivela il Rapporto Osservasalute Aree metropolitane 2010, dell’Osservatorio nazionale per la salute nelle Regioni Italiane dell’Università Cattolica di Roma, presentato nella Capitale.
Infezioni infantili: i microbi passati al bambino dipendono dal tipo di parto
I batteri che ‘ospitiamo’ dipendono dal modo in cui siamo venuti al mondo. Lo hanno scoperto i ricercatori dell’Università di Porto Rico e dell’Università del Colorado a Boulder, due istituti venezuelani. In pratica, la tecnica del parto influisce sui tipi di microbi presenti nell’organismo del piccolo fin dalla sua nascita, cosa che ha importanti riflessi sulla salute nel corso dello sviluppo.
Fecondazione assistita: bebé a rischio di malformazioni congenite
I bebe’ nati grazie alla provetta sono più a rischio di malformazioni congenite. E’ quanto emerge da uno studio francese, presentato alla conferenza annuale dell’European Society of Human Genetics di Gothenburg (Svezia). Il team di Geraldine Viot, genetista del Maternité Port Royal Hospital di Parigi, sottolinea che le coppie che stano pensando di sottoporsi a trattamenti di fecondazione assistita dovrebbero essere informate di questi rischi dai medici.
Diagnosi prenatale: l’amniocentesi
L’amniocentesi si esegue tra la 15a e la 18a settimana di gravidanza. L’esame viene eseguito a regime ambulatoriale (non è richiesto il ricovero) e non è particolarmente doloroso, poiché comporta solo il dolore legato alla puntura con l’ago. Viene dapprima eseguita un’ecografia per valutare la vitalità del feto, la corretta epoca di gravidanza e la sede di inserzione della placenta.