Parto Cesareo: informazioni errate e rimborsi sanitari

di Redazione Commenta

Il parto cesareo non rappresenta di per sé una soluzione vantaggiosa, né sotto il profilo del dolore né sotto quello della sicurezza. Troppo spesso vi si ricorre senza reali motivi di utilità per la salute della madre e del bambino, ma perché alle donne vengono offerte informazioni errate e perché può rappresentare una soluzione più remunerativa per le strutture in termini di rimborsi“. Così il sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella, plaudendo in una nota al decreto dell’assessore alla Salute della Regione Sicilia, Massimo Russo, che uniforma le tariffe dei rimborsi per il parto per arginare l’eccessivo ricorso al cesareo.

PARTO CESAREO: COME E PERCHE’
Un provvedimento, secondo il sottosegretario, che “va nella direzione giusta, ovvero quella richiesta dall’Organizzazione mondiale della sanità oltre che dalle linee guida del ministero. In Sicilia il numero dei parti cesarei, il 53% del totale, è ben oltre la media nazionale, e soprattutto è più del doppio rispetto all’obiettivo del 20% fissato dal ministero“.
Apprezzo moltissimo – prosegue Roccella – il segnale dato dall’assessore a un settore troppo spesso trascurato, come quello materno-infantile, che invece è centrale per le famiglie e per le donne, soprattutto in un momento di nascite zero. La maternità va accompagnata fin dall’inizio e non può essere concepita unicamente in termini di aiuti alle famiglie“.

IL PARTO COME EVENTO NATURALE
In questo ambito – invita il sottosegretario – è necessario cambiare la cultura: un figlio rappresenta una ricchezza e la gravidanza e il parto sono eventi naturali. Che di certo devono essere accompagnati da tutte le sicurezze mediche – e l’Italia è il Paese con la più bassa mortalità materna al mondo al momento del parto – ma non eccessivamente medicalizzati“.

L’ALLATTAMENTO AL SENO
Proprio per questo, pochi mesi fa – ricorda il sottosegretario – abbiamo portato in Sicilia e in Campania una campagna itinerante a sostegno dell’allattamento al seno: un gesto naturale prezioso per la relazione fra madre e figlio. La decisione dell’assessore Russo, quindi, non va soltanto nella direzione di un giusto risanamento delle finanze regionali, ma anche in quello della valorizzazione della maternità nel suo complesso“.

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