Pippi e i ladri -5-

di Redazione Commenta

“Tu chiedi molte cose” disse Tuono-Karlsson, “ma anche noi vogliamo farti una domanda. Questa, per esempio: dove tieni il denaro che era per terra poco fa?”
“Nella valigia, su quell’armadio” rispose Pippi in tutta sincerità. Tuono-Karlsson e Blum sogghignarono.
“Spero, tesoro, che tu non abbia nulla in contrario, se la prendiamo” disse Tuono-Karlsson.
“Per carità” rispose Pippi: “proprio nulla!” Così Blum andò all’armadio e tirò giù la valigia. “Spero, tesoro, che tu non abbia nulla in contrario, se la riprendo” disse Pippi scendendo dal letto e andando verso Blum. Blum non capì bene come, ma ecco che la valigia, con uno strano passaggio rapidissimo, fu d’un tratto in mano a Pippi.
“Non facciamo scherzi!” si infuriò Tuono-Karlsson. “Qua la valigia!”
Afferrò con forza Pippi per un braccio, e cercò quindi di impossessarsi del sospirato bottino.
“Scherza su e scherza giù” canterellò Pippi, e sollevò Tuono-Karlsson sull’armadio. Un’attimo dopo vi si trovò seduto anche Blum. A questo punto i due ladri cominciarono ad aver paura: capivano infatti che Pippi non era una bambina come le altre. Ma la valigia aveva un tale fascino, da far dimenticare loro la paura.
“Via Blum!” gridò improvvisamente Tuono-Karlsson, e tutti e due balzarono dall’armadio addosso a Pippi, che teneva in mano la valigia: Ma Pippi li respinse con l’indice, ed essi si ritrovarono seduti nei due angoli opposti della stanza. Inoltre, prima che avessero il tempo di rialzarsi, Pippi aveva tirato fuori una corda e, veloce come il pensiero, aveva legato ben strette le gambe e le braccia ai due ladri. Ora sì che la musica era cambiata!
Fonte: Astrid Lindgren, Pippi Calzelunghe

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