Ciò che è Diverso e ciò che è Migliore -3-

 E questo di sicuro succedeva anche a quegli umani che vivevano diversamente da loro: la grandine e il solleone non fanno distinzioni: Sono gli umani che fanno le distinzioni, e pure sono diversi tra loro non per come nascono ma per come vivono. Ne aveva parlato con Fulan e con qualcuna delle sue amiche, con cautela, per sondare i loro pensieri. Li aveva trovati prudenti e forse anche un po’ restii, eppure lei si era sforzata di parlare delle sue riflessioni. Non voleva stare da sola a pensarci su.
Si riscosse e cominciò a cercare le persone che sua madre le aveva chiesto di avvertire.

Ciò che è Diverso e ciò che è Migliore -2-

 Kulìa annuì e scivolò via insieme ad altre giovani che si allontanavano silenziosamente. La sala in penombra si riscaldava di sonno. La gente ebbe rispetto di quel riposo, muovendosi con cautela dentro e fuori della Grande Casa. Kulìa uscì all’aperto e si girò a guardarla: come era cambiata in soli due giorni! Appariva più fresca, più luminosa, più bella…
Che risultati dava l’opera comune di tante persone! Non era certo la prima volta che vi tornava eppure era stupita più di altre volte della trasformazione che avveniva così rapidamente abitandola e curandola.

Ciò che è Diverso e ciò che è Migliore -1-

 Molte attività si erano svolte e molte opere erano state compiute, e si era giunti al culmine della festa: il giorno della luna perfetta. Le donne avevano trascorso la notte appena terminata nella grotta sacra sulle pendici della montagna, dove avevano lungamente parlato e si erano imerse nelle acque della fonte che lì sgorgava pura facendosi accarezzare dalle felci. Ora tornavano portando ciascuna quell’acqua in piccole giare decorate: sarebbe servita esclusivamente per scopi cerimoniali, all’inizio dell’adunata finale. Tutta la gente che si andava risvegliando seguì con lo sguardo la fila delle donne che rientrava nella Grande Casa silenziosamente, con la mente ancora rivolta ai pensieri della notte.

Pippi festeggia il suo compleanno -12-

 Tommy era entusiasta dell’idea, e anche ad Annika sarebbe piaciuto prendere una pistola, a patto però che fosse scarica. “Adesso possiamo formare una banda di briganti” disse Pippi, portando il binocolo agli occhi. “Con questo arrivo quasi a vedere le pulci del Sud America” proseguì. “Ci sarà utile, per la nostra banda”. In quel momento fu picchiato alla porta: era il padre di Tommy e annika che veniva a prendere i bambini per riportarli a casa. Disse che l’ora di andare a dormire era già trascorsa da un pezzo.

Pippi festeggia il suo compleanno -11-

 E Pippi si avvicinò, con la camicia che le fluttuava tra le gambe. “Oh, Pippi, stavo per morire dal terrore!” disse Annika. “Ma va’! Le camicie da notte non sono mica pericolose” la tranquillizzò Pippi. “Mordono solo per legittima difesa”. Pippi decise di fare l’inventario del contenuto della cassa da marinaio. La sollevò sul davanzale della finestra e ne alzò il coperchio, così che l’interno venisse illuminato dalla scarsa luce della luna. Prima apparve uno strato di vecchi abiti, che Pippi sparse sul pavimento; poi un binocolo, due o tre libri gualciti, tre pistole, una sciabola e un sacco di monete d’oro. “Tiddelipum e tiddelidei!” esclamò Pippi soddisfatta della scoperta.

Pippi festeggia il suo compleanno -10-

 “Cvitt!” faceva, e un attimo dopo, nella penombra, qualcosa sbatté contro Tommy frusciando. Lui sentì come un ventata sulla fronte, e poi vide una sagoma nera sparire attraverso una finestrella spalancata. “Un fantasma! Un fantasma!” gridò a perdifiato. E Annika gli fece eco.
“Poveretto, questo arriva in ritardo alla riunione!” disse Pippi. “Se poi si trattava davvero di un fantasma, e non piuttosto di una civetta. Del resto, dato che i fantasmi non esistono” continuò un attimo dopo, “sono sempre più convinta che si trattasse di una civetta. E a chi osa dire che i fantasmi esistono, io darò una bella tirata di orecchie”.

Pippi festeggia il suo compleanno -9-

 La povera Annika, invece, non voleva saperne a nessun costo, ma poi pensò che poteva anche darsi che un piccolissimo fantasma scendesse da lei, mentre rimaneva sola a sedere in cucina. E questo bastò a convincerla, perché preferiva essere in mezzo a migliaia di fantasmi in compagnia di Pippi e Tommy, piuttosto che sola in cucina con il più piccolo bambino-fantasma.
Pippi si mosse per prima e aprì la porta delle scale che conducevano in soffitta. Era buio pesto. Tommy si aggrappava a Pippi e Annika si agrappava ancor più forte a Tommy, mentre i gradini scricchiolavano e cigolavano ad ogni passo.

Pippi festeggia il suo compleanno -8-

 “Se andassimo in soffitta a dare un salutino ai fantasmi?” propose Pippi.
“Ci… ci… sono davvero fantasmi in soffitta?” balbettò Annika.
“Se ci sono! Un reggimento” disse Pippi. “E’ tutto un formicolare di fantasmi e spettri di diverse qualità, lassù: Ci si sbatte contro ad ogni passo: vogliamo andarci?”
“Oh!”, ansimò Annika guardando Pippi con aria di rimprovero. “La mamma dice che non esistono né spettri né fantasmi” disse Tommy spavaldo.
“Credo bene” disse Pippi.

Pippi festeggia il suo compleanno -7-

 Tommy e Annika leccarono alla perfezione le loro tazze, prima di mettersele in testa. Quando tutti furono sazi e soddisfatti, e il cavallo ebbe ciò che gli spettava, Pippi afferrò le quattro cocche della tovaglia e la sollevò, di modo che le tazze e i piattini si urtarono, chiusi come in un sacco. Poi Pippi nascose il fagotto nel cassone della legna. “Mi piace fare un po’ d’ordine appena pranzato” disse. Ora non restava altro che mettersi a giocare. Pippi propose di giocare a “non toccare il pavimento”. Un gioco molto semplice: consisteva nel fare il giro della cucina, senza toccare terra, nemmeno una volta, col piede.

Pippi festeggia il suo compleanno -6-

 “Bene, ma anche il cavallo deve avere il suo biglietto” disse decisamente Pippi. “Anche se non potrà sedersi a tavola con noi”. E Tommy scrisse sotto dettatura di Pippi il seguente biglietto: “Il cavallo ha il piacere di restare nell’angolo, e riceverà dolci e zuccherini”.
“Leggi, e di’ cosa ne pensi!” E poiché il cavallo mostrò di non avere alcuna osservazione da fare, Tommy offrì il braccio a Pippi e si avviò a tavola; e siccome il Signor Nilsson non accennava a fare lo stesso, Annika lo sollevò di peso e lo posrtò fino alla tavola. Sulla quale lo scimmiotto si sedette, rifiutando di servirsi delle sedie.