In gravidanza un peso eccessivo mette a rischio di parto prematuro

 Per la scienza tutti i bambini nati prima della trentasettesima settimana di gravidanza sono da considerarsi prematuri e pare che in Italia ogni anno ne nascano circa 6.000.

Un recente studio della Boston University School of Medicine (BUSM) Slone Epidemiology Center e del Boston University School of Public Health (BUSPH), riconduce il problema ad un aumento di peso eccessivo mette a rischio di parto prematuro.

Gravidanza: il controllo del peso

 Durante la gravidanza il peso va tenuto sotto controllo, bisognerebbe pesarsi tutte le settimane e annotare con cura ogni aumento. Questo perchè l’essere incinta non vuole dire avere una licenza per poter ingrassare liberamente: nel corso dei nove mesi bisognerebbe aumentare non più di 8-12 chili.

Fino al quarto mese, il peso cresce principalmente per l’accumulo di liquidi e di grasso nei tessuti materni. In questo periodo sarebbe preferibile ingrassare poco dai 2 ai 3 chili. Se si parte già in sovrappeso il medico potrebbe prescivere di dimagrire.
Solo dal quinto mese in poi l’aumento è dato dall’utero, dalla placenta, dal liquido amniotico e dal feto. Chi ingrassa troppo corre il rischio di compromettere la propria salute e quella del bambino, perchè un peso eccessivo rende più probabili le complicazioni della gravidanza e del parto.

L’agopuntura per combattere la depressione in gravidanza

 Grazie all’uso dell’agopuntura durante la gravidanza si sono notati dei significativi miglioramenti nelle pazienti affette da depressione. I risultati di questo studio sono stati presentati durante l’annuale congresso della Society for Maternal-Fetal Medicine (SMFM) tenutosi il 4 febbraio scorso e si è evidenziato che sono circa il 10% delle donne incinte che soddisfano i criteri per la depressione maggiore durante la gravidanza, mentre il 20% presenta un aumento dei sintomi proprio in questo periodo.

La dottoressa Rosa Schnyer, dell’Università del Texas, specialista in agopuntura ha dichiarato:”La depressione durante la gravidanza è una questione interessante, perché ha effetti negativi sia sulla madre che il bambino, così come il resto della famiglia».

Parto: con un po’ di acqua si alleviano i dolori del parto

 Care amiche lettrici di mondobimbiblog, oggi vogliamo condividere con voi una buona notizia riguardante la possibilità di alleviare i dolori del parto con l’uso di un pò di acqua.
La notizia arriva dall’Australia ed apparsa su La Stampa.

Sembrerebbe che bastano alcune iniezioni di piccole quantità di acqua nella parte bassa della schiena e il dolore se ne va. A sostenerlo sono le testimonianze delle neo mamme che hanno potuto partorire sfruttando questo nuovo metodo.

L’albume dell’uovo per riparare i danni al sacco amniotico

 Se durante la gravidanza si verifica una lacerazione della placenta sappiate che è stata sviluppata una toppa fatta con l’albume dell’uovo. Questa nuova tecnica è stata sviluppata dagli scienziati del Baylor Collage ok Medicine di Houston, Texas (Stati Uniti) e fino ad ora è stata testata dando dei buoni risultati attraverso alcuni esperimenti fatti con il liquido amniotico in laboratorio.

Il ricercatore a capo dello studio Ken Moise ha così spiegato la nuova tecnica:” Il sacco amniotico protegge il feto durante il suo sviluppo nell’utero materno. Esso si puo’ danneggiare spontaneamente, ma spesso puo’ capitare che si rompa in seguito a un intervento di amniocentesi, durante il quale viene estratto del liquido amniotico per effettuare test genetici“.

Sintomi della gravidanza: dolori alla schiena

 Durante tutta la gravidanza capita di avvertire delle contratture dolorose in qualche punto lungo tutto l’asse della colonna vertebrale. A volte questi dolori possono essere anche piuttosto intensi, ma non devono preoccupare la futura mamma. Negli ultimi mesi poi, la pancia cresce e costringe la colonna vertebrale ad un continuo sforzo: infatti risulta del tutto naturale cercare un equilibrio più comodo spostando il busto all’indietro, mentre il bacino in avanti.

Questa posizione però, provoca la continua contrazione di alcune fasce muscolari dell’addome e della schiena, provocando alla futura mamma una sensazione di indolenzimento o di un dolore all’altezza delle reni.
Anche la pressione dell’utero gravido può provocare sciatalgie.

Parto: l’epidurale una tecnica per farlo nascere senza dolore

 Alcune donne sono spaventate e temono di non riuscire ad assecondare il ritmo delle contrazioni oppure temono di non saper spingere. Nonostante ciò sono poche le future mamme che chiedono di partorire con l’epidurale.

Ma che cosa è l’epidurale?

L’epidurale non altro che un’anestesia locale praticata durante il parto. Consiste nell’iniezione di un prodotto attorno alla dura madre (per questo motivo, l’epidurale viene chiamata anche « peridurale »), la membrana che ricopre il sistema nervoso centrale. Solo i nervi che innervano il piccolo bacino vengono addormentati.Non appena le contrazioni diventano dolorose, il medico fa un’iniezione nella schiena mentre si è sdraiate sul fianco o sedute: mette l’ago tra due vertebre, fino a raggiungere lo spazio epidurale che avvolge il midollo spinale.
Poi, un catetere viene introdotto nell’ago che poi viene tolto. Un prodotto che anestetizza i nervi che innervano il piccolo bacino viene iniettato tramite il catetere, mentre la pressione arteriosa e il battito cardiaco della futura mamma vengono tenuti sotto controllo.

MaMi mamme a Milano -CELLULE STAMINALI DA CORDONE OMBELICALE: donazione, conservazione, applicazioni terapeutiche e aspetti legislativi –

 Oggi 2 febbraio alle ore 18.30 presso l’Associazione MaMi mamme a Milano si terrà un incontro interessantissimo sulle cellule staminali da cordone ombelicale: donazione, conservazione, applicazioni terapeutiche e aspetti legislativi.

Le cellule staminali del cordone ombelicale sono oggi un tema di straordinaria attualità e in continua evoluzione.
Purtroppo però non sempre viene fornita una corretta informazione e spesso la tematica viene trattata in modo superficiale o incompleto.

D’ora in poi anche durante il travaglio sarà possibile mangiare

 “Tutte le donne dovrebbero avere la possibilita’ di mangiare e bere quello che vogliono durante il travaglio”: a sostene questa tesi e’ uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’East London Hospital Complex di East London (Sud Africa) guidati da Mandisa Singata e pubblicato su Cochrane Systematic Review, secondo i quali la tradizionale pratica di vietare alle future mamme l’assunzione di liquidi e alimenti durante il travaglio non ha alcun fondamento scientifico sempre che non sopravvengono complicazioni tali da prevedere un parto in anestesia totale. In questo caso avere lo stomaco pieno potrebbe essere pericoloso.
Poi visto che a volte il travaglio si prospetta lungo e faticoso è importante che la futura mamma preservi le proprie energie mangiando qualcosa o bevendo.

Proprio per questo gli atteggiamenti hanno cominciato a cambiare e in molti reparti di maternita’, in particolare nel Regno Unito, le donne sono ora autorizzate a mangiare e bere quello che vogliono.

Parto: a volte serve l’episiotomia

 L’episiotomia è un taglietto che viene praticato in alcuni casi lungo il perineo della mamma, pochi istanti prima dell’uscita del bambino. Questo taglietto serve per evitare che i tessuti di questa zona si lacerino in maniera incontrollata provocando danni maggiori. Infatti si effettua per facilitare la fuoriuscita della testa del bambino. Di solito viene praticata se è il primo parto in quanto in questo caso i tessuti sono più rigidi.

L’episiotomia risulta indicata se:
-c’è un qualsiasi indizio di sofferenza fetale mentre il bambino è nel canale del parto,
-il parto avviene troppo rapidamente, non dando il tempo alla vagina di dilatarsi naturalmente,
-la testa del bambino è troppo grande per l’apertura,
-le spalle del bambino sono bloccate (quando le spalle del bambino sono bloccate, sono posizionate dietro l’osso pelvico, e non dietro tessuto molle).