Taglia trentotto: il diario di una ragazza bulimica in un libro

 Smarrirsi in un labirinto con il terrore di non uscirne più e poi farcela, trovando la via d’uscita. E’ il “tragitto” di una ragazza bulimica che ha vinto la sua malattia e ha scritto la sua storia. E’ in libreria, per le edizioni Memori, ‘Taglia trentotto – bulimia, amore e rabbia’, Diario Minimo di Stefania Longo. L’autrice ha sofferto per anni di disturbi dell’alimentazione. E’ stata bulimica e questa condizione le ha permesso guardare la società che la circonda con occhi diversi. Conosce bene la sua condizione, sa come conviverci e come riportarla con linguaggio immediato e diretto. E in questi racconti, tutti collegati dal file rouge del suo disturbo alimentare, descrive la sua vita di tutti i giorni: gli incontri sul treno dei pendolari che prende quotidianamente per andare al lavoro; i suoi colleghi, ciascuno alle prese con i più diversi problemi; le vetrine dei negozi alla moda che offrono un modello femminile che non può e non deve superare la taglia 40.

Stile di vita di bambini e adolescenti, ecco le abitudini sbagliate: tv, bibite gassate e fumo

 Stili di vita non salutari ancora diffusi fra i bambini italiani e sotto l’occhio degli esperti. Secondo i dati dell’indagine OKkio alla Salute, che ha analizzato oltre 42.000 alunni delle terze classi delle scuole primarie, è ancora alta la prevalenza del sovrappeso (23%) e dell’obesità (11%). I piccoli del belpaese nel 9% dei casi non fanno colazione e nel 30% non la fanno adeguatamente, mentre 1 bambino su 4 non mangia quotidianamente frutta e verdura e circa il 50% consuma bevande zuccherate o gassate nell’arco della giornata. Secondo i dati diffusi, 1 bambino su 2 oggi ha la televisione in camera, uno su 5 pratica sport per non più di un’ora a settimana. Inoltre, i genitori non sempre hanno un quadro corretto dello stato ponderale del proprio figlio: tra le madri di bambini in sovrappeso o obesi, il 36% non ritiene che il proprio figlio abbia chili di troppo. Lo studio Zoom8 condotto dall’Inran su un campione di 2.100 bambini di 8-9 anni ha approfondito alcuni aspetti indagati da OKkio alla Salute, rilevando che circa il 70% dei bambini non ha l’abitudine di andare a scuola a piedi e che solo il 26,8% gioca più di due ore al giorno all’aria aperta, nei giorni feriali.

Lo sport, un divertimento per il bambino e un’esperienza di vita

 Correre, nuotare, giocare a calcio o danzare. Non importa cosa si fa, l’importante e’ muoversi. Secondo Marco Cappa, direttore del dipartimento di endocrinologia e diabetologia dell’ospedale pediatrico del Bambino Gesu’ di Roma nel Salone d’onore del Coni per la Giornata mondiale del diabete, “il bambino deve fare lo sport che vuole perche’ si deve divertire“.
Lo sport e’ fondamentale nel mondo pediatrico – spiega Cappa – dove stiamo assistendo a un fenomeno grave, quello dell’obesita’ infantile che sta diventando una pandemia. L’attivita’ fisica diventa la ‘conditio sine qua non’ per cercare di risolvere questo problema sociale. E la ‘prescrizione’ dell’attivita’ fisica deve essere bagaglio culturale del medico pediatra che ha in cura il bambino e il giovane con diabete“.

Gravidanza: se la mamma è golosa di arachidi, il bimbo potrebbe sviluppare allergie

In ‘dolce attesa’ meglio tenersi lontane dagli ‘happy hour’. Non solo per i notissimi danni dell’alcol, ma anche per quelli meno conosciuti degli stuzzichini più diffusi. I bambini già ‘sensibili’ alle allergie, infatti, corrono un maggiore rischio di reazioni anafilattiche alle arachidi se la loro madre ne ha consumate spesso nei 9 mesi di gravidanza. Lo indica uno studio, realizzato dell’equipe di Scott Sicherer della Mount Sinai School of Medicine di New York e pubblicato su Journal of Allergy and Clinical Immunology.

Farmaci a misura di bambino: in aumento le sperimentazioni da parte di aziende private

 Sono in rapida crescita le sperimentazioni sui farmaci a misura di bambino. Nei prossimi dieci anni gli investimenti privati in questo settore saranno superiori ai due miliardi e mezzo di euro. Un flusso di denaro che, oltre a permettere la messa a punto di medicinali pediatrici mirati, innescherà anche un ‘circolo virtuoso’, con una spinta propulsiva anche per la sperimentazione no profit . E’ la stima Paolo Rossi, direttore del dipartimento di pediatria universitario dell’ospedale Bambino Gesù di Roma, che ha presentato i dati alla Conferenza nazionale sulla ricerca sanitaria, in corso a Cernobbio.

Adotta una cellula: Raoul Bova in uno spot pro cellule staminali

 Fra le varie adozioni a distanza possibili questa e’ di sicuro la piu’ originale: grazie a un’iniziativa della Casa del Sollievo della Sofferenza e dell’Associazione Neurothon sara’ possibile ‘adottare’ le cellule staminali cerebrali necessarie per una sperimentazione sui pazienti di una cura per le malattie degenerative. Il progetto nasce da un’idea di Angelo Vescovi, genetista e direttore scientifico dell’ospedale fondato nel 1956 da Padre Pio. Le cellule saranno prodotte dalla cell factory dell’ospedale di Terni, che ha ottenuto da poco dall’Aifa la certificazione necessaria.

Scuola e Salute: è arrivato il libro per insegnare in classe l’igiene orale

Un volume che raccoglie l’esperienza del progetto ‘Scuola e Salute‘ e un kit per insegnare ai bambini la corretta igiene orale fra i banchi di scuola. Questi i ‘protagonisti’ dell’incontro fra operatori scolastici e sanitari che si è chiuso oggi nella sede del ministero della Salute a Roma, dopo due giorni di confronto e bilancio sull’iniziativa avviata nel 2007 in collaborazione con il ministero dell’Istruzione.
Il volume, curato dalla responsabile del progetto ‘Scuola e Salute‘ Rosa Bianco Finocchiaro, “non è un manuale che detta regole o stabilisce comportamenti – ha ribadito l’esperta – ma la descrizione e la raccolta di un percorso di ‘ricerca-azione’, attivato con la sensibilizzazione a livello nazionale degli operatori della scuola e della sanità, mirato alla costruzione di competenze e alla condivisione degli strumenti specifici della prevenzione primaria a scuola“.

Influenza: il virus N1H1 uccide il triplo dei bimbi

 Il virus H1N1 uccide i bambini tre volte di piu’ degli altri ceppi di influenza. Lo ha scoperto uno studio inglese pubblicato dalla rivista ‘The Lancet’, che ha analizzato i decessi legati alla pandemia dello scorso anno. Secondo i dati raccolti da Liam Donaldson, un ex consulente del governo britannico per la sanita’, nel Regno unito sono morti a causa della pandemia 70 bambini e ragazzi sotto i 16 anni d’eta’, una cifra piu’ alta di quella di ogni singola epidemia degli ultimi dieci anni. Questa cifra corrisponde a una mortalita’ di sei bambini per milione di morti, maggiore di quella della normale influenza che e’ di due per milione.