Settimana bianca: la colazione ideale per i bimbi è ricca e salata

Per dare la carica ai piccoli alle prese con la settimana bianca, il segreto è nel menù. “I bambini di 6-10 anni e la passione per lo sci devono mangiare bene, in modo da poter avere l’energia per scatenarsi in pista, ma senza affaticare la digestione. E il menù a misura di baby-sciatori inizia dalla colazione“. Parola di Sara Farnetti, specialista in Medicina interna e nutrizione funzionale del Policlinico Gemelli di Roma, che suggerisce ai genitori in settimana bianca di proporre un menù più ricco, “o anche una prima colazione salata e strutturata ai figli“, per iniziare bene la giornata.

La colazione del piccolo sciatore
Dunque via libera a uova al tegamino, pane con olio e pomodoro, un frutto o del cioccolato, per assicurare al bambino un carico di energia che non venga ‘bruciata’ rapidamente, ma dia la carica al piccolo nel corso delle ore di sci“, dice Farnetti all’Adnkronos Salute. Gli amanti della colazione classica, invece, dovrebbero abbinare al latte fresco interno una fettina di pane, burro e marmellata o cioccolato, e un frutto. Tutti alimenti che saziano e sono anche digeribili, per dar forza senza appesantire fino a pranzo. Altra alternativa, “uova con prosciutto, o anche una bruschetta al prosciutto“, dopo il latte.

Blogger americana contro app per iPhone sul latte in polvere

 La blogosfera si scontra con il mondo degli smartphone. Missy Berggren, mamma di due bambini del Minnesota, esperta di comunicazione e titolare del blog ‘Marketing Mama’, critica infatti sul suo spazio web una nuova applicazione per iPhone sponsorizzata da un’azienda che produce latte in polvere. Secondo Berggren il messaggio lanciato, seppure indirettamente, dall’applicazione è quello di preferire l’allattamento artificiale a quello al seno. “Non potevo credere ai miei occhi – scrive la donna sul suo blog – quando mi sono imbattuta nella ‘app’ progettata per aiutare i neogenitori a far mangiare e dormire il loro bambino e a cambiargli il pannolino: offre la possibilità di monitorare i tempi dell’allattamento al seno o col biberon, consentendo anche di appuntare da quale seno il bebé ha succhiato l’ultima volta, in modo da non dimenticare“.

Lo yogurt contro le allergie alimentari: un valido aiuto nella dieta del bimbo

 Dallo yogurt, a sorpresa, una speranza per la prevenzione e la terapia delle allergie alimentari, che colpiscono in Europa 17 milioni di persone, di cui 2 mln in Italia. Secondo alcuni studi presentati al Food Allergy and Anaphylaxis Meeting dell’European Academy of Allergy and Clinical Immunology, in corso a Venezia, i fermenti lattici di cui è ricco il ‘vasetto’ sarebbero preziosi per i loro effetti antinfiammatori e protettivi.
I probiotici agiscono modulando il sistema immunitario e ristabilendo un’ottimale flora batterica intestinale – spiega Maria Antonella Muraro, presidente del congresso e responsabile del Centro veneto dedicato allo studio e alla cura delle allergie e delle intolleranze alimentari, operativo nell’azienda ospedaliera dell’Università di Padova – Questo può aiutare l’organismo a riconoscere in maniera corretta gli allergeni, senza scatenare una risposta a cibi di per sé innocui“.

Frutta, che passione! I bimbi italiani vanno matti di banane e spremute

 C’è sempre qualche tipo di verdura o di frutta che ai bambini piace. Sta ai genitori di scoprirlo. Gli elementi che devono portarci a una scelta sono le preferenze e i gusti del bambino“. Ne è convinto il pediatra dell’Università di Milano-Bicocca Italo Farnetani, che ha condotto un’indagine ad hoc su un campione di 231 pediatri italiani, appartenenti a tutte le regioni. Scoprendo che, secondo ‘ ‘dottori dei bambini’, i piccoli entro i 6 anni hanno una spiccata predilezione per banane e spremute d’arancia.

I piatti più amati dai bambini
Attraverso questionari o colloqui diretti volevo capire quali fossero i vegetali più graditi ai bambini, comuni a tutte le regioni. E individuare i piatti amati dai più piccoli, anche quelli tipici regionali“. Il risultato, anticipato all’Adnkronos Salute, è stato poi presentato al Convegno ‘I vegetali : caratteristiche nutrizionali e proprieta’ farmacologiche’, a Parma il 18 e 19 febbraio (un incontro organizzato da Sergio Bernasconi, direttore della Clinica pediatrica dell’Università di Parma).

Bimbi allergici: in Europa sono raddoppiati in 10 anni

 Latte, uova e nocciole ‘off limits’ per un milione e 200 mila piccoli europei. Tanti sono nel Vecchio Continente i bimbi da 0 a 5 anni allergici a uno o più alimenti, a cui si sommano un milione dai 5 ai 10 anni e altri 800 mila fra i 10 e i 18 anni. L’esercito dei baby allergici è in continua crescita: negli ultimi dieci anni il numero è raddoppiato, mentre i ricoveri per shock anafilattico fino ai 14 anni sono aumentati di sette volte e le visite ambulatoriali pediatriche sono triplicate. Questi i dati diffusi dal Food Allergy and Anaphylaxis Meeting dell’European Academy of Allergy and Clinical Immunology (Eaaci), conclusasi a Venezia il 19 febbraio.

Il cibo spazzatura abbassa il QI dei bambini: danni permanenti alla loro capacità mentale

I bambini che si alimentano abitualmente con ‘junk food’, il ‘cibo spazzatura’, rischiano di subire danni permanenti alla loro capacità mentale. E’ quanto emerge da uno studio condotto dall’Università di Bristol e pubblicato oggi dal Daily Mail. La ricerca ha dimostrato che i bambini che mangiano patatine su patatine fritte, dolci e pizza prima dei tre anni, a otto anni si ritrovano con un quoziente intellettivo inferiore ai coetanei che nella prima infanzia sono stati nutriti con verdure, frutta e pasti preparati in casa. I risultati dello studio hanno rivelato un divario di ben cinque punti nei quozienti intellettivi dei bambini che hanno sempre mangiato sano e quelli che invece erano abituati ad alimenti da fast food.

Dieta speciale per i bimbi iper-attivi: eliminare i cibi sospetti

 Una dieta speciale, ‘a caccia’ dei cibi che possono aggravare i sintomi di Adhd (Iperattività e deficit di attenzione). Stando a un gruppo di ricercatori olandesi, infatti, restringere il range di alcuni alimenti puo’ migliorare significativamente il comportamento di questi piccoli. Secondo lo studio, pubblicato su ‘Lancet’, la dieta ‘ridotta’ funziona, anzi dovrebbe arrivare prima del ricorso ai farmaci prescritti sovente a questi bimbi iperattivi.
Ma come funziona il sistema sperimentato dagli scienziati? I cibi sospetti vengono eliminati dalla dieta del bambino, per poi essere lentamente reintrodotti e permettere così di capire quali possono acutizzare i problemi di comportamento.

Se la mamma lavora il bimbo è a rischio sovrappeso e obesità

Se la mamma lavora, per i bimbi sono in agguato i chili di troppo. Secondo uno studio americano, infatti, a 11-12 anni il pericolo di lievitare si moltiplica di sei volte quando la madre è impegnata in ufficio. Il problema, spiegano i ricercatori, è che a questa età i ragazzini dopo la scuola vengono lasciati soli a casa, alle prese con il richiamo di snack golosi e ‘maratone’ davanti alla tv, senza la supervisione di un adulto. Risultato? Il peso lievita, scrivono i ricercatori della Cornell University e della Chicago University su ‘Child Development’.

Obesità infantile: il dna non c’entra, tutta colpa delle cattive abitudini alimentari

Se il piccolo di casa è troppo ‘rotondo’, non si può tirare in ballo il Dna e una tendenza genetica al sovrappeso. La colpa piuttosto, sostengono i ricercatori dell’University of Michigan Cardiovascular Center (Usa), è delle cattive abitudini, a tavola e non. La ricerca, pubblicata sull”American Heart Journal’, è frutto di uno studio condotto su 1.003 bambini. Ebbene, secondo l’indagine i piccoli obesi mangiano peggio dei coetanei magri, passano più ore incollati a tv e videogame e fanno meno sport. Insomma, i risultati mostrano che i piccoli extralarge più spesso dei coetanei mangiano il pranzo della scuola anziché quello (più salutare) preparato a casa, e passano due ore al giorno tra piccolo schermo e videogame.

I bimbi a cui vengono tolte tonsille o adenoidi rischiano di ingrassare di più

Bimbi troppo grassi per colpa del bisturi. La tonsillectomia è una delle operazioni più comuni fra i bambini, ma secondo uno studio dell’American Academy of Otolaryngology i genitori dei piccoli pazienti dovrebbero tenere d’occhio la bilancia: dopo questo intervento, infatti, i ragazzini sono a maggior rischio di sovrappeso. E lo stesso accade dopo la rimozione delle adenoidi. Lo studio, pubblicato su ‘Otolaryngology – Head and Neck Surgery’ ha esaminato una serie di ricerche condotte su un totale di 795 bambini e ragazzi da 0 a 18 anni, tutti normopeso o al massimo in sovrappeso, che si erano sottoposti a uno dei due interventi.