Pippi festeggia il suo compleanno -10-

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“Cvitt!” faceva, e un attimo dopo, nella penombra, qualcosa sbatté contro Tommy frusciando. Lui sentì come un ventata sulla fronte, e poi vide una sagoma nera sparire attraverso una finestrella spalancata. “Un fantasma! Un fantasma!” gridò a perdifiato. E Annika gli fece eco.
“Poveretto, questo arriva in ritardo alla riunione!” disse Pippi. “Se poi si trattava davvero di un fantasma, e non piuttosto di una civetta. Del resto, dato che i fantasmi non esistono” continuò un attimo dopo, “sono sempre più convinta che si trattasse di una civetta. E a chi osa dire che i fantasmi esistono, io darò una bella tirata di orecchie”.
“Ma l’hai detto tu stessa” osservò Annika.
“E’ vero, sono stata proprio io!” disse Pippi. “Allora mi darò appunto una buona tirata di orecchie”. E se le tirò energicamente. Questo tranquillizzò alquanto Tommy e annika; presero anzi tanto coraggio, da osare avvicinarsi alla finestrella per ammirare il giardino dall’alto. Grandi nuvole nere vagavano per il cielo, facendo del loro meglio per oscurare la luna. Gli alberi stormivano. Tommy e Annika si voltarono, e proprio allora, che spavento!, videro una bianca forma umana che veniva loro incontro.
“Uno spettro!” gridò Tommy selvaggiamente. Annika aveva tanta paura da non riuscire nemmeno a gridare. La figura si avvicinava sempre più, e Tommy e Annika allora si abbracciarono e chiusero gli occhi. Fu a questo punto che udirono lo spettro dire: “Guardate cos’Ho trovato: la camicia da notte di papà in un vecchio baule da marinaio. Se l’accorcio un po’ posso anche portarla”.
Fonte: Astrid Lindgren, Pippi Calzelunghe

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