Il grande serpente di mare -parte settima-

di Redazione Commenta

«Vuoi rispondere o dobbiamo spezzarti?» chiese il feroce pescecane, e tutti gli altri pesci grossi chiesero la stessa cosa. «Vuoi rispondere o dobbiamo spezzarti?»
Il cavo non si mosse, aveva pensieri strani, come può averne solo chi è pieno di pensieri.
“Mi spezzino pure, così sarò tirato su e rimesso a posto; è già successo a altri come me, in acque meno pericolose!”
Per questo non rispose, aveva altro da fare: stava telegrafando, aveva un compito ufficiale sul fondo del mare.
Sopra le acque tramontò il sole, come dicono gli uomini, diventando rosso come il fuoco, e tutte le nuvole del cielo brillarono come fiamme, una più bella dell’altra.
«Ora avremo la luce rossa!» commentarono i polipi «così, se è necessario, vedremo questa cosa molto meglio.»
«All’attacco, all’attacco!» gridò il pesce gatto, mostrando tutti i denti.

All’attacco!
«All’attacco, all’attacco!» ripeterono il pesce spada, la balena e l’anguilla di mare.
Si lanciarono avanti, primo fra tutti il pesce gatto, ma proprio mentre stava per mordere il cavo, il pesce sega infilò per la troppa foga la sua sega nella parte posteriore del pesce gatto; fu un grosso sbaglio e il pesce gatto non ebbe più la forza di mordere.
Ci fu un gran pasticcio giù nel fango; pesci grandi e piccoli, oloturie e lumache si lanciarono uno contro l’altro, si divorarono a vicenda, si schiacciarono, si pestarono; il cavo invece rimase fermo a compiere il suo dovere, e così bisogna fare.

E’ meraviglioso
La notte buia dominava su di loro, ma miliardi e miliardi di animaletti marini brillavano. Brillavano anche granchi piccoli come la capocchia di uno spillo. È meraviglioso, ma è proprio così.
Gli animali del mare guardavano il cavo telegrafico.
«Ma che cos’è quella cosa, e che cosa non è?»
Già, quello era il problema.

So anche strisciare
Allora giunse una vecchia mucca marina. Gli uomini chiamano quelli di questa specie sirene o tritoni. Era di sesso femminile, aveva una coda e due braccine corte per nuotare, il seno cadente e animaletti parassiti e funghi sulla testa. E ne era molto fiera.
«Volete avere scienza e conoscenza?» chiese. «Allora sono l’unica che può darvele, ma in cambio pretendo per me e per i miei pascolo libero sull’erba del fondo del mare. Io sono un pesce come voi, e con un po’ di esercizio so anche strisciare. Sono la più intelligente del mare; so tutto di quello che si muove quaggiù, e di quello che c’è sopra. Quella cosa di cui vi preoccupate tanto viene dall’alto; e tutto quello che cade in mare dall’alto, è morto o muore e perde le sue forze. Lasciatela stare per quella che è, è solo una trovata degli uomini!»

Fiaba di Hans Christian Andersen

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