Non date il cellulare ai vostri bambini: l’appello dell’OMS dopo gli studi sul cancro

A lanciare l’allarme questa volta è l’Iarc, l’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS): non date il cellulare ai vostri bambini – dicono gli studiosi. E lo dicono dopo i risultati delle ultime ricerche sul possibile rischio di tumori causati dall’utilizzo del telefonino, rischi che sembrerebbero moltiplicarsi più l’età del bimbo si abbassa. Sebbene non ci siano ancora certezze comprovabili, i medici si appellano alla prudenza e così – in attesa di nuovi risultati – preferiscono consigliare caldamente ai genitori di non lasciare il cellulare in mano ai propri figli.

I rischi da utilizzo del cellulare

Nella fase della crescita – dicono  gli scienziati – si è più esposti ai rischi, ed in particolare a quelli sul nbervo acistico e sul cervello. Non solo: visto che gli stessi rischi sono corsi anche dagli adulti, sarebbe bene per questi ultimi limitare l’uso del cellulare con l’utilizzo sempre dell’auricolare.

Fecondazione eterologa: il 20 settembre la sentenza della Consulta

Il verdetto arriverà il prossimo 20 settembre: è stata fissata in tale data l’udienza pubblica della Consulta per stabilire se la legge che vieta la fecondazione eterologa contenuta nella legge sulla procreazione assistita è incostituzionale o meno. Una legge che molto ha fatto discutere e che stacca l’Italia dal resto d’Europa. A sollevare il caso sono stati i tribunali di Firenze e Catania, ma anche Milano si sta aggiungendo in coda, con i casi di tre coppie sterili che attendo di poter avere un bambino utilizzando i geni di un donatore anonimo.
E ora il caso dovrebbe arrivare anche al tribunale di Bologna, mentre altre dieci coppie sono rimaste in attesa della pronuncia della Consulta prima di procedere in via giudiziaria.

Futuri papà? Dipende dall’igiene personale

I giovani uomini sembrano essere allergici al sapone… almeno nelle loro parti intime. Secondo un recente studio, sono continuamente in crescita i casi di iriitazioni, infezioni e arrossamenti nelle parti più intime degli uomini – specialmente giovani e giovanissimi – dovuti a una scarsa igiene o a una scorretta igiene. A denunciarlo è la Società di Andrologia Italiana, alla vigilia della Settimana della prevenzione andrologica, che si terrà da oggi, 23 maggio, sino al 27 maggio. L’obiettivo è quello di sensibilizzare gli uomini di tutte le età verso una maggiore attenzione alla propria salute sessuale, pena l’incappare prematuramente in casi di infertilità, disfunzione erettile, e soprattutto per la prevenzione di infezioni, malattie e infiammazioni.

Igiene personale
L’argomento – denunciano gli andrologi – causa imbarazzi e reticenze, eppure tutti sanno (o dovrebbero sapere) che una scarsa igiene intima favorisce la proliferazione di batteri e germi, che favoriscono l’insorgere di patologie anche importanti per la sessualità dell’uomo. E allora perché pregiudicare la vita di coppia?

Detenute di Trieste tentano la gravidanza con il seme dei colleghi

 Alle carceri del Coroneo di Trieste alcune detenute avrebbero tentato di rimanere incinte con il seme ‘donato’ dai ‘colleghi’ maschi per usufruire delle misure alternative alla detenzione per le donne in attesa di un bambino. Lo sostiene un servizio del ‘Piccolo’ secondo il quale gli uomini lancerebbero il seme dalle finestre, racchiuso in un guanto, alle donne in attesa durante l’ora d’aria.
Il Coroneo e’ forse l’unico carcere italiano ad ospitare, nella stessa struttura, detenuti maschi e femmine.

Il rischio di malattie
Il direttore dell’istituto, Enrico Sbriglia, in aspettativa per motivi elettorali, ha ammesso la questione. ”Dopo essermi consultato con alcuni medici – ha detto – ho ritenuto doveroso segnalare alla Procura quanto accadeva, visti anche i rischi di trasmissione di malattie, per tutelare la salute di queste donne”.

Nasce l’Associazione genitori per lo studio e la conservazione delle cellule staminali amniotiche

 I genitori si muovono a favore delle cellule staminali da liquido amniotico e, grazie al loro impegno e al loro interesse per la ricerca medica e le possibilità curative delle cellule staminali, è nata l’Associazione genitori per lo studio e la conservazione delle cellule staminali amniotiche, con l’obiettivo di raccogliere fondi da destinare a progetti scientifici nel campo delle staminali amniotiche per lo studio di applicazioni terapeutiche sia nella terapia cellulare che nella medicina rigenerativa.
L’Associazione – dichiara l’Avv. Andrea Messuti, Presidente dell’Associazione – non ha scopo di lucro e promuove, con finalità di solidarietà umana e sociale, lo sviluppo delle ricerche sull’uso terapeutico delle cellule staminali, con particolare riguardo alle cellule amniotiche umane.

Studi sulla salute: se la mamma è obesa, la figlia potrebbe avere problemi di fertilità

L’obesità delle mamme in gravidanza potrebbe influire sulla futura fertilità delle figlie. Il rischio è stato accertato nei topi, ma conseguenze simili sono ipotizzabili anche nell’uomo, indica uno studio dell’università statunitense di Yale, coordinato dal ginecologo Hugh Taylor che sarà pubblicato su Endocrinology di aprile.

Lo studio
I ricercatori hanno constatato che i topi femmine che avevano subito, mentre erano nell’utero materno, una carenza di grelina (ormone della sazietà) erano meno fertili e mettevano al mondo topolini di basso peso.
Il deficit di grelina rilevato nella prima generazione di roditori è associato all’obesità. E ciò lascia supporre che l’obesità materna influisca sulla fertilità delle femmine generate.

Fertilità: il ruolo degli aminoacidi nella dieta

Pensando a un organo importante per la fertilità, in genere non si indica certo il fegato. Eppure uno studio tutto italiano, pubblicato su ‘Cell Metabolism’ da un gruppo di studio coordinato da Adriana Maggi, direttore del Centro di eccellenza sulle malattie neurodegenerative dell’Università degli Studi di Milano, non solo sancisce la rilevanza fisiologica del recettore degli estrogeni nel fegato, ma dimostra che gli aminoacidi presenti nella dieta agiscono direttamente sul questo recettore, attivandolo. E svolgono quindi una funzione molto importante per la fertilità.

Il fegato e la fertilità
Da tempo si sapeva che il recettore degli estrogeni era espresso nel fegato, ma nessuno fino ad oggi aveva studiato a fondo il ruolo di questa molecola. Il gruppo della Statale milanese ha lavorato su un modello animale nel quale l’attività del recettore degli estrogeni poteva essere analizzata con metodi di immagine non invasivi nell’animale vivente. Da subito il modello ha indicato che il recettore degli estrogeni nel fegato si dimostrava più attivo che in qualsiasi altro organo, inclusi gli organi direttamente legati alla riproduzione.

Rapporti in gravidanza: sicurezza e conseguenze

 Fare sesso in gravidanza è generalmente “sicuro” e presenta “poche complicanze”. Il ‘via libera’ alla sessualità anche per le mamme in attesa arriva da un documento pubblicato sul ‘Canadian Medical Association Journal’ da un gruppo di ricercatori canadesi, basato sull’analisi delle evidenze disponibili. Fra i possibili, benché rari, rischi legati ai rapporti sessuali col pancione ci sono: parto prematuro, infiammazione pelvica, emorragia (nel caso di placenta previa) e trombi. Benché lo ‘stop al sesso’ oggi venga raccomandato alle donne a rischio di parto prematuro, i dati in questo campo “sono contraddittori e limitati”. Le future mamme con infezioni ginecologiche e rapporti frequenti risulterebbero dunque a basso rischio di parto prematuro, mentre per le donne ad alto rischio (ad esempio quelle che aspettano più di un bebè, o con precedenti di parto prematuro) i dati a sostegno della raccomandazione di evitare i rapporti sono ancora limitati.