In gravidanza un peso eccessivo mette a rischio di parto prematuro

 Per la scienza tutti i bambini nati prima della trentasettesima settimana di gravidanza sono da considerarsi prematuri e pare che in Italia ogni anno ne nascano circa 6.000.

Un recente studio della Boston University School of Medicine (BUSM) Slone Epidemiology Center e del Boston University School of Public Health (BUSPH), riconduce il problema ad un aumento di peso eccessivo mette a rischio di parto prematuro.

Metodi per partorire: le Case di maternità

 Le Case di maternità sono delle strutture gestite da ostetriche, un vero e propri o appartamento, una vera casa grazie all’arredamento accogliente e funzionale e al clima di rilassamento e tranquillità. In queste “case” si seguono i corsi pre nascita anche di coppia, , si imparano le tecniche di rilassamento e di enpowerment e si fa vita di gruppo. Infatti le mamme possono chiacchierare e scambiarsi le opinioni condividendo le paure ma soprattutto le gioie e le risorse che si hanno naturalmente prima di partorire.

Le gestanti possono se lo desiderano di scegliere di partorire all’interno della Casa di maternità scegliendo il tipo di parto che più desiderano (in acqua, accovacciate… e così via). Il travaglio si svolge in delle stanze dove il clima è disteso e rilassante grazie alla musica e agli aromi naturali con la presenza di due ostetriche competenti.

Lotus birth la “buona nascita”

 Lotus Birth è il modo più dolce, sensibile e rispettoso per entrare nella vita.
E’ la procedura di nascita in cui il cordone ombelicale non viene reciso e il neonato resta collegato alla sua placenta. Pochi giorni dopo la nascita (dai 2 ai 10, ma di media 3/4) il cordone si separa in modo naturale dall’ombelico del bambino.
Il distacco avviene quando entrambi, bambino e placenta, hanno realmente concluso il loro rapporto e decidono sia giunto il momento della separazione. Il contatto prolungato con la placenta permette al bambino di ricevere tutta la quantità del preziosissimo sangue placentare che è presente alla nascita e che la natura ha previsto per la costituzione del sistema immunitario.

E’ un periodo di transizione in cui il bambino può separarsi dal corpo della madre dolcemente e gradualmente e completare il suo corpo eterico. Un tempo importante per stabilizzare il sistema respiratorio autonomo e gli altri organi.
Quindi un tempo che rallenta il processo del dopo nascita e porta la consapevolezza ai bisogni del neonato, permettendo che germoglino intimità e integrazione: il vero bonding, i cui benefici effetti accompagnano la famiglia nel corso della vita.

Parto: con un po’ di acqua si alleviano i dolori del parto

 Care amiche lettrici di mondobimbiblog, oggi vogliamo condividere con voi una buona notizia riguardante la possibilità di alleviare i dolori del parto con l’uso di un pò di acqua.
La notizia arriva dall’Australia ed apparsa su La Stampa.

Sembrerebbe che bastano alcune iniezioni di piccole quantità di acqua nella parte bassa della schiena e il dolore se ne va. A sostenerlo sono le testimonianze delle neo mamme che hanno potuto partorire sfruttando questo nuovo metodo.

Parto: l’epidurale una tecnica per farlo nascere senza dolore

 Alcune donne sono spaventate e temono di non riuscire ad assecondare il ritmo delle contrazioni oppure temono di non saper spingere. Nonostante ciò sono poche le future mamme che chiedono di partorire con l’epidurale.

Ma che cosa è l’epidurale?

L’epidurale non altro che un’anestesia locale praticata durante il parto. Consiste nell’iniezione di un prodotto attorno alla dura madre (per questo motivo, l’epidurale viene chiamata anche « peridurale »), la membrana che ricopre il sistema nervoso centrale. Solo i nervi che innervano il piccolo bacino vengono addormentati.Non appena le contrazioni diventano dolorose, il medico fa un’iniezione nella schiena mentre si è sdraiate sul fianco o sedute: mette l’ago tra due vertebre, fino a raggiungere lo spazio epidurale che avvolge il midollo spinale.
Poi, un catetere viene introdotto nell’ago che poi viene tolto. Un prodotto che anestetizza i nervi che innervano il piccolo bacino viene iniettato tramite il catetere, mentre la pressione arteriosa e il battito cardiaco della futura mamma vengono tenuti sotto controllo.

D’ora in poi anche durante il travaglio sarà possibile mangiare

 “Tutte le donne dovrebbero avere la possibilita’ di mangiare e bere quello che vogliono durante il travaglio”: a sostene questa tesi e’ uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’East London Hospital Complex di East London (Sud Africa) guidati da Mandisa Singata e pubblicato su Cochrane Systematic Review, secondo i quali la tradizionale pratica di vietare alle future mamme l’assunzione di liquidi e alimenti durante il travaglio non ha alcun fondamento scientifico sempre che non sopravvengono complicazioni tali da prevedere un parto in anestesia totale. In questo caso avere lo stomaco pieno potrebbe essere pericoloso.
Poi visto che a volte il travaglio si prospetta lungo e faticoso è importante che la futura mamma preservi le proprie energie mangiando qualcosa o bevendo.

Proprio per questo gli atteggiamenti hanno cominciato a cambiare e in molti reparti di maternita’, in particolare nel Regno Unito, le donne sono ora autorizzate a mangiare e bere quello che vogliono.

Parto: a volte serve l’episiotomia

 L’episiotomia è un taglietto che viene praticato in alcuni casi lungo il perineo della mamma, pochi istanti prima dell’uscita del bambino. Questo taglietto serve per evitare che i tessuti di questa zona si lacerino in maniera incontrollata provocando danni maggiori. Infatti si effettua per facilitare la fuoriuscita della testa del bambino. Di solito viene praticata se è il primo parto in quanto in questo caso i tessuti sono più rigidi.

L’episiotomia risulta indicata se:
-c’è un qualsiasi indizio di sofferenza fetale mentre il bambino è nel canale del parto,
-il parto avviene troppo rapidamente, non dando il tempo alla vagina di dilatarsi naturalmente,
-la testa del bambino è troppo grande per l’apertura,
-le spalle del bambino sono bloccate (quando le spalle del bambino sono bloccate, sono posizionate dietro l’osso pelvico, e non dietro tessuto molle).

Forcipe e ventosa: si usano ancora durante il parto?

 Il forcipe e la ventosa sono strumenti che vengono utilizzati talvolta per accelerare i tempi di espulsione del bambino al momento del parto a causa di una sofferenza fetale segnalata attraverso il monitoraggio (anche se a volte per questo si preferisce il cesareo) oppure se il bambino ha la testa molto grossa o se la mamma è molto stanca e non riesce più a spingere.

Ma vediamo nel dettaglio cosa sono.

Le tecniche piu’ utilizzate per il TAGLIO CESAREO

 Il taglio cesareo oggi viene eseguito con tecniche sempre più avanzate, lasciando alla neo mamme cicatrice più discrete.
Vediamo di conoscere le più utilizzate.

LA PIU’ CLASSICA: Tecnica Pfannenstiel

L’incisione del taglio cesareo con la tecnica Pfannenstiel viene fatta in modo orizzontale a circa 10 centimetri all’altezza della parte superiore del pube. L’operazione dura circa 45 minuti e, nello specifico, con il bisturi e con le forbici si tagliano gli strati addominali e di conseguenza il peritoneo viscerale (la membrana che ricopre l’utero e la vescica). A questo punto, una volta spostata la vescica, si estrae il neonato dall’utero. Poi, si ricorrerà a ricucire il tutto. La sutura dell’utero viene fatta a stratie anche il tessuto addominale viene chiuso a strati. La cute, invece, viene suturato con qualche punto metallico o di seta. Dopo circa una settimana, i punti verranno rimossi.

A 30 anni dalla nascita dei 6 gemelli Giannini, ieri altri 6 gemelli sono nati a Benevento

 Trenta anni fa come oggi nascevano i sei gemelli Giannini – due femmine e quattro maschi – protagonisti di una storia che appassionò l’Italia: nati l’11 gennaio 1980 nel reparto Maternità dell’ospedale di Firenze (alla nascita pesavano tra i 1000 e i 1600 grammi). Dal piccolo centro di Bibbiena, nell’Aretino, la nascita di Linda, Letizia, Giovanni, Fabrizio, Francesco e Roberto fece il giro del mondo.

Ieri dopo 30 anni un’altro caso a Benevento, sono nati sei gemelli, quattro femmine e due maschi. Sono venuti alla luce nel reparto di Neonatologia dell’ospedale Rummo di Benevento. I sei gemelli, figli di una coppia di Orta di Atella, in provincia di Caserta, stanno tutti bene. Il peso dei neonati varia dai 610 agli 800 grammi e adesso sono tutti in terapia intensia in incubatrice.