Buone notizie per le mamme ansiose di sapere se il loro bimbo crescerà a dovere e se il suo apparato riproduttivo è in salute. Sono infatti stati individuati i marker nel sangue in grado di predire la pubertà degli uomini con un anno di anticipo rispetto alla comparsa dei segnali clinici noti, come l’aumento del volume testicolare e la crescita in altezza dei ragazzi, conseguente l’attivazione delle ghiandole ipotalamica, pituitaria e gonadica. Se ne è parlato al IX Congresso della Società italiana di andrologia e medicina della sessualità (Siams), al Policlinico dell’Università di Modena.
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Gomme da masticare: molto più che una cattiva abitudine
La notizia è di qualche giorno fa: un bimbo di due anni è morto soffocato dopo aver ingoiato, probabilmente, una gomma da masticare. E’ accaduto in un’abitazione della zona di Oregina, nella parte alta di Genova. Sul posto si sono subito recati un’autoambulanza e il medico del 118 che ha subito sottoposto il piccolo a tutte le manovre di rianimazione, ma non c’e’ stato nulla da fare. E’ intervenuta anche una Volante della questura, senza purtroppo poter aiutare. I casi di soffocamento da cibo sono molto frequenti nei bambini, specialmente quelli al di sotto dei 5 anni di età: ecco un motivo in più per evitare di dare delle gomme da masticare a bambini in età così piccola. E allora vediamo, al di là del rischio di soffocamento nei bambini, quali sono gli altri danni provocati dalle gomme da masticare e, di conseguenza, perché dire di no alle gomme per i nostri bambini…
L’urologo tra gli adolescenti: poche visite dopo i 13 anni
Non rimpiangono il servizio militare obbligatorio, ma la visita di leva sì. Con l’addio alla naja visitare un teenager è diventato difficilissimo per gli urologi italiani, che lanciano l’allarme: “Dopo i 13 anni i ragazzi finiscono risucchiati in un buco nero. E’ una continua fuga dai medici“.
“Nessuna figura di riferimento per loro, a differenza della donna con il ginecologo, e il rischio è che sviluppino indisturbati malattie anche gravi. Da quelle sessuali fino al cancro al testicolo. Non sapete quanti tumori stanati troppo tardi“, avverte il segretario generale della Società italiana di urologia (Siu), Vincenzo Mirone. La salute dell’uomo è a rischio. Tanto che gli urologi stanno pensando a un progetto per portare l’educazione sessuale e la prevenzione direttamente fra i banchi di scuola. Più precisamente nelle scuole medie inferiori.
Cibo sano, uno scudo contro le malattie. I bimbi imparano le proprietà del cibo a scuola
Una corretta alimentazione come ‘scudo’ contro le malattie croniche. E’ il principio base adottato dal progetto nazionale ‘Scuola e Salute‘, portato avanti dal ministero dell’Istruzione e da quello della Salute nel quadro del programma ‘Guadagnare salute’, che entra nelle classi italiane per educare i bambini ad avere un buon rapporto col cibo e a fare scelte sane a tavola. L’iniziativa, che si occuperà anche di prevenzione del fumo e delle altre dipendenze, di promozione dell’esercizio fisico e dell’igiene orale, mira dunque a diffondere stili di vita salutari fin dall’infanzia, con un lavoro condiviso fra insegnanti e operatori sanitari.
Pediatra, una figura professionale in via d’estinzione
Aumenteranno i posti nelle scuole di specializzazione per i giovani medici che vogliono diventare pediatri. Lo assicura il ministro della Salute Ferruccio Fazio, intervenendo al 66esimo Congresso della Società italiana di pediatria, in corso a Roma. E rispondendo così all’allarme lanciato dalla stessa Sip, che a più riprese ha parlato di una figura professionale ormai in via d’estinzione. “La pediatria sarà l’assoluta priorità del Governo” in tema della formazione sanitaria, “seguita dalla geriatria“, afferma il ministro.
Bimba norvegese nata senza naso: operata a Milano, ora ha un naso nuovo
Ci avevano già provato alcuni medici di Londra, ma senza successo: costruire un naso dal nulla, su un piccolo volto in cui non era previsto neanche lo spazio per ospitarne uno. Difficile rimediare al rarissimo scherzo del destino che ha costretto una bimba norvegese a vivere senza naso per 9 anni. Poi il viaggio della speranza verso l’Italia. Destinazione: ospedale San Paolo di Milano, dove lavora un chirurgo, Roberto Brusati, che nel 2007 ha messo la firma su un intervento simile. Il suo bisturi ha già modellato un ‘naso doc’ per una bambina marocchina con la stessa patologia, l’arinia.
Sclerosi multipla: sempre più giovani colpiti, si arriva al 50 percento
Ogni 4 ore una persona riceve una diagnosi di sclerosi multipla, con un numero totale di malati che oggi si attesta a 60 mila nel nostro Paese. E sono molti i giovani: rappresentano il 50% di tutti i pazienti. Quando la malattia viene loro diagnosticata, la maggior parte dei giovani ha tra i 20 e i 30 anni: li colpisce nel pieno della vita, i progetti per il futuro hanno un arresto. Per loro diventa prioritario, allora, capire e sapere, per poter decidere come impostare la propria vita. Lo ricorda l’Associazione italiana sclerosi multipla (Aism) che quest’anno al programma ad hoc avviato per i giovani dedica “Una mela per la vita“, iniziativa che ha raccolto nelle piazze italiane 2 milioni e 400 mila euro, in parte destinati proprio al progetto giovani.
Autismo: un progetto per riconoscerlo sin dalla culla
Al via un progetto ‘made in Italy’ per riconoscere fin dalla culla i segni dell’autismo, e poter così avviare un trattamento precoce. Parte nel 2011 il progetto “Non invasive tools for early detection of Autism Spectrum Disorders“, affidato alla ricercatrice dell’Istituto superiore di sanità Maria Luisa Scattoni, vincitrice del premio Giovani ricercatori, e finanziato dal ministero della Salute. Il progetto coinvolge il reparto Imaging molecolare e cellulare dell’Iss, l’Irccs Stella Maris, l’ospedale Bambino Gesù di Roma e l’Università di Firenze ed è stato annunciato nel corso del convegno internazionale “Autism from research to policy“, che si apre all’Iss.
‘Chiave’ del progetto, l’avvio di studi non invasivi che prevedono l’osservazione di 200 bambini alla nascita, a un mese, a tre e a sei mesi.
ADHD: il disturbo da deficit di attenzione e iperattività ha origini genetiche
Ha origini genetiche il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (Adhd). E’ la scoperta di ricercatori britannici dell’Università di Cardiff, che hanno condotto un vasto studio clinico su 366 bambini e adolescenti, con Adhd, di età compresa tra i 5 e i 17 anni, i cui dati sono stati confrontati con quelli di 1.047 bambini sani. Secondo lo studio pubblicato su Lancet, il disturbo è legato a differenze riscontrabili nel cervello dei bambini colpiti.
Diritti dei bambini: servono farmaci a misura di bambino per il trattamento del dolore
Ancora oggi il bambino riceve meno cure per il dolore rispetto all’adulto. E molte delle procedure dolorose effettuate in ospedale sui piccoli pazienti vengono eseguite “senza un adeguato trattamento antalgico“. Lo sottolineano in una nota gli anestesisti rianimatori pediatrici, riuniti a Parma in occasione del 64.esimo Congresso nazionale Siaarti, denunciando la mancanza nel nostro Paese di farmaci analgesici registrati per la cura del dolore in età pediatrica.