Test del DNA fetale: di cosa si tratta?

Un esame importante ma facoltativo che può essere eseguito in gravidanza è il Test del DNA fetale: si tratta di un nuovo esame di diagnosi prenatale, che consiste in un semplice prelievo di sangue alla futura mamma. Serve per sapere se il feto è affetto da patologie cromosomiche, tra cui la sindrome di Down. Il dato importante sta nel fatto che il test se correttamente eseguito ha un’attendibilità del 99%: una percentuale molto alta per scongiurare una sindrome piuttosto probabile soprattutto se c’è genealogia in famiglia o nel caso di genitori in là con gli anni.  Il test del DNA fetale può essere eseguito solo privatamente e il costo si avvicina ai mille euro: si esegue a 12-14 settimane, non è assolutamente invasivo,  non rischioso per mamma e piccolo, ma che precisiamo non può sostituire nè la villocentesil’amniocentesi, che consentono indagini più ampie.

 

Leucociti nelle urine in gravidanza

In gravidanza possono verificarsi delle alterazioni fisiologiche, del tutto normali e per le quali non occorre allarmarsi: una di queste è la presenza di leucociti nelle urine. I leucociti non sono altro che i globuli bianchi, che solitamente non si trovano all’interno del sistema urinario, se non in caso di alterazioni causate da patologie o situazioni cliniche si possono verificare. Oggi ci occuperemo della presenza di leucociti nelle urine in gravidanza, e di come affronatre tale problematica.

Gravidanza: quali esami fare

Non c’è dubbio che la gravidanza sia uno stato naturale, ma è bene non sottovalutare tante situazioni spiacevoli che essa può causare. Può succedere che la gravidanza possa essere rivelatrice delle cosiddette patologie silenziose e proprio per questo motivo è consigliato monitorare l’andamento della gravidanza effettuando tutti gli esami possibili. Premettendo che ogni gravidanza è diversa dall’altra e che per non tutti i medici sono necessari tutti gli esami previsti, di seguito vi elencheremo i test da realizzare in questo periodo. 

Gravidanza, esami e visite gratuite

Fin dall’inizio della gravidanza ci sono degli esami del sangue e delle visite specialistiche che sono gratuite, a meno che non vogliate recarvi da un ginecologo privatamente o in un centro di analisi non convenzionato con l’assistenza sanitaria nazionale.

Il medico di base, ma anche la ginecologa sapranno dirvi quali e ve li faranno fare al momento giusto. Serve solo la tessera sanitaria.

Gravidanza e prevenzione dell’aborto: arrivano gli antibiotici pre-amniocentesi

 Antibiotici ‘salva bebè’ prima dell’amniocentesi: l’uso sempre maggiore di questi farmaci prima di eseguire l’esame ha ridotto il rischio aborto da 1 su 100 a meno di 1 su 1000. Ad affermarlo è Paolo Scollo, direttore del dipartimento Materno infantile e dell’Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’Azienda ospedaliera Cannizzaro di Catania e vicepresidente della Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo).
Nei reparti di Ostetricia – ribadisce l’esperto – il numero di donne in gravidanza ricoverate per complicanze dell’amniocentesi si è, nel corso degli anni, notevolmente ridotto: in passato il rischio di aborto era dell’1%, che è sceso progressivamente allo 0,3-0,5%. L’assunzione di antibiotici prima dell’esame è finalizzata a contrastare i batteri che normalmente colonizzano le vie genitali femminili anche durante la gravidanza e che, sfruttando il momento del prelievo del liquido amniotico, possono causare infezioni al liquido stesso, determinando di conseguenza la rottura del sacco amniotico in cui è contenuto il bambino. Il rischio di aborto legato all’amniocentesi, infatti, non dipende strettamente dal prelievo in sé, ma è legato all’eventualità che il liquido si infetti, nei giorni immediatamente successivi“.

Taglio cesareo, arriva un test per minimizzare i rischi

 Messo a punto un test per decidere in modo rapido e sicuro tra taglio cesareo e parto naturale e risparmiare alla donne lunghe ore di travaglio dolorose ed inutili, nonché talvolta foriere di complicazioni, come spesso avviene quando si aspetta troppo tempo in sala parto prima di decidere per un taglio cesareo. Secondo quanto si apprende online sul sito della BBC, l’ha messo a punto la compagnia svedese Obstecare sulla base di una ricerca condotta alla Liverpool University e al Liverpool Women’s Hospital.

Fumo in gravidanza: il bebé rischia tumori per tutta la vita

Bimbi di mamme fumatrici condannati ai tumori per tutta la vita. E’ questo il risultato di una recente ricerca sui danni del fumo in gravidanza, danni che marchieranno la vita del nascituro per tutta la sua esistenza. Tutti sanno perfettamente che fumare fa male, e tutte le donne sanno che fumare in gravidanza rischia di nuocere alla salute del piccolo. Eppure il 20% delle future mamme fumatrici non riesce a smettere pur consapevole dei danni che il feto può subire. Certamente il fumo rappresenta una vera e propria dipendenza dalla quale è sempre molto difficile liberarsi, ma se siete forti fumatrici e state per diventare mamme, vale senz’altro la pena di impegnarvi con tutte voi stesse per dire no alle sigarette, almeno per tutto il periodo della gestazione e, naturalmente, dell’allattamento (senza dimenticare comunque i rischi legati al fumo passivo a cui esporreste i bambini ricominciando).