Un simulatore di respiro per bambini nati prematuri, è una delle recenti scoperte portata a termine da un’ équipe tutta italiana.
L’Unità di Misure e Strumentazione Biomedica dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, guidata dal Prof. Sergio Silvestri, docente di Misure Meccaniche e Termiche, ha messo a punto un progetto risalente ai tempi del dottorato dello stesso Prof. Silvestri, che lavorò nel Reparto di Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale Bambino Gesù.
Questi bimbi-spiega il Prof. Silvestri-vengono alla luce con un peso molto basso e con un apparato respiratorio incompleto, e per periodi anche lunghi vengono collegati a ventilatori polmonari inadatti alla loro capacità fisica, in quanto progettati per bambini nati a termine.
Ma un neonato prematuro movimenta per ogni atto respiratorio un volume d’aria pari a un quinto di quello di un bimbo nato a termine e conta fino al doppio di frequenza respiratoria. A questo spesso si aggiungono patologie legate alle settimane di gestazione a cui è arrivata la gravidanza.
Il simulatore realizzato consente di imitare i parametri respiratori di un neonato prematuro permettendo di testare l’interazione con i ventilatori polmonari.
Il risultato ottenuto, sta riscuotendo interessi che spaziano in campi molto diversi dalla neonatologia in quanto permette di monitorare e prevedere il comportamento di un gas indipendentemente da quanto viene espanso o compresso.
Noi ovviamente, ci concentriamo sul mondo della prematurità e speriamo che questa nuova scoperta possa portare un ulteriore aiuto nei Reparti di Neonatologia e nelle vite dei piccoli campioni che vi soggiornano.
Photo credits: edgarholguin su Flickr