Cartoni animati: C’era una volta… Pollon

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C’era una volta… Pollon è un anime tratto dal manga di Azuma Hideo (disegnatore anche di Nanà Supergirl) Olympus no Pollon, pubblicato nel 1977. Si compone di 46 episodi trasmessi tra il 1982 e il 1983 e prodotti da Fuji Television. La serie è diventata molto popolare in Italia, dove è stata trasmessa per la prima volta nel 1984 all’interno del popolare programma Bim Bum Bam. Nel corso degli anni ha continuato ad essere trasmessa da Mediaset (Italia 1, Boing).

La storia
La storia tratta delle avventure della piccola Pollon, unica figlia del dio Apollo, che vive con suo padre e tutti gli altri dei sul monte Olimpo, rappresentato come un posto simile alla Terra dei giorni nostri, con televisione e supermercati.
Pollon desidera sopra ogni cosa diventare una dea. A tale scopo suo nonno Zeus stabilisce un patto con lei: la farà diventare una dea quando avrà riempito un magico salvadanaio con le monete che lui le donerà ogni volta che compierà una buona azione. Le sue intenzioni verso il prossimo sono buone ma, spesso, invece di aiutare qualcuno lo mette ancora più nei guai.
Insieme a Eros, dio dell’amore e suo inseparabile compagno di disavventure, Pollon va dunque alla ricerca di persone da aiutare, imbattendosi appunto nei protagonisti dei miti greci rivisitati in chiave moderna. Ad aiutarla lungo il suo cammino trova anche la Dea delle dee, che la incoraggia e la salva da brutte situazioni, come un angelo custode, regalandole un fermaglio col quale contattarla e usare il miracolo Bon Bon.
Le situazioni in cui si viene a trovare traggono spunto dalla mitologia, con chiari riferimenti alle Metamorfosi di Ovidio, della Grecia classica, spesso mutando anche la più triste tragedia in chiave umoristica. Durante lo svolgimento della storia vengono presentati di volta in volta gli dei dell’Olimpo e i miti ad essi legati: essi compaiono allo spettatore come esseri tutt’altro che divini, fallibili e dediti al vizio e soggetti alle debolezze umane, proiettando sempre le situazioni da un punto di vista umoristico.
Come ultima fatica per diventare dea, Pollon salva la Terra dai mali usciti dal vaso di Pandora: grazie alla speranza, che era rimasta in fondo al mitico vaso dei demoni, la bambina riesce a imprigionare di nuovo i mostri e scopre che la Dea delle dee era proprio la dea della speranza. Come segno di riconoscenza per gli sforzi di Pollon, la dea le cede il titolo.

La polvere magica di Pollon
Vispa e curiosa bambina dai riccioli d’oro, dall’aspetto dolce, simpatico e meraviglioso, Pollon è figlia del dio Apollo e vuole a tutti i costi diventare una dea. Si considera la più grande showgirl dell’Olimpo e pur essendo molto stonata, obbliga tutti a sentirla cantare, sottoponendo gli ascoltatori a vere e proprie torture. La sua canzone preferita è “…sono la figlia di Apollo…la figlia del dio Sol…”. Spesso negli episodi utilizza una polvere magica dotata del potere di ridare l’allegria perduta, introdotta sempre da una canzoncina che ne annuncia le proprietà:
« Sembra talco ma non è
serve a darti l’allegria,
se la mangi o la respiri,
ti dà subito l’allegria! »

Le influenze della mitologia Giapponese
Nonostante il contenuto di argomento mitologico e fantastico e l’ambientazione nell’antica Grecia, negli episodi di Pollon compaiono continuamente riferimenti più o meno evidenti alla cultura e alle tradizioni giapponesi. Ne sono esempio alcune abitudini quotidiane dei personaggi (come il fatto di camminare scalzi nelle abitazioni, indossare il kimono e mangiare riso in ciotole servendosi delle tipiche bacchette giapponesi), l’utilizzo occasionale dei kana e dei kanji come sistema di scrittura (in cartelli, lettere, eccetera) e la presenza di elementi della mitologia giapponese nei più celebri miti greci. Ad esempio nella terza puntata Uno sposo per Dafne, Apollo, triste per l’amore non ricambiato di Dafne, si rifugia dentro una caverna portando con sé il sole e oscurando il mondo, chiaro riferimento al mito Shinto di Amaterasu.

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