Pet therapy con foche e leoni marini per i bimbi autistici

di Redazione Commenta

A volte una grande emozione può sbloccare un bambino che per disabilità o altri motivi fatica a rapportarsi con l’esterno, aiutandolo a emergere dal suo mondo sommerso. E’ l’ipotesi che guida il progetto pilota di pet therapy con gli animali marini, realizzato dall’Ospedale San Carlo di Nancy Idi (Istituto dermopatico dell’immacolata) e Zoomarine Roma, il parco del mare di Torvaianica. Inizia così un percorso di terapia assistita dagli animali (Taa) alla ‘Baia dei Pinnipedi’, una delle aree zoologiche del parco acquatico, che conta 13 esemplari tra foche e leoni marini di varie specie, rivolto a bambini tra 8 e 14 anni con autismo.

UNA CURA PER I BIMBI AUTISTICI
Si tratta del primo esperimento del genere in Europa, nato dall’incontro delle esperienze del gruppo di lavoro guidato da Davide Moscato, neuropsichiatria infantile responsabile del Centro Cefalee dell’ospedale, e del know how ventennale di Zoomarine Portogallo, riconosciuto a livello internazionale per gli standard qualitativi nella gestione dei mammiferi marini. “Se il soggetto autistico tende a chiudersi in se stesso, l’incontro con animali che ai suoi occhi appaiono stupefacenti può aiutarlo a uscire dall’isolamento“, spiegano gli ideatori del progetto in una nota.

LA PET THERAPY CON GLI ANIMALI MARINI
In questo modo, i bambini coinvolti possono vivere esperienze intense e insolite: ad esempio l’impatto emotivo determinato dal contatto con animali sorprendenti, quale un leone marino di 400 kg. I dati dell’Ospedale San Carlo – che da sette anni si è dotato di un’autentica fattoria con cani, caprette, conigli, pony – comprovano l’efficacia della pet therapy nel 90% dei casi di cefalea e la sua capacità di migliorare la vita relazionale dei pazienti affetti da disturbi comportamentali, patologie psichiatriche e autismo.
Il programma, della durata di un anno, prevede un’interazione diretta tra bambini e animali, sotto la supervisione di addestratori e di uno staff scientifico-terapeutico ad hoc. Le specie coinvolte sono: leone marino californiano, sudafricano, sudamericano e foca grigia.

I RISULTATI
I risultati ottenuti in questi anni, su un campione di 500 bambini, ci inducono a estendere l’esperienza ad animali più impegnativi, ma anche più affascinanti – ha detto Moscato – Vorrei dire, con una metafora, che il contatto con foche e leoni marini può aiutare i bambini autistici a ‘emergere’ dal proprio mondo sommerso, facendo affiorare una nuova capacità relazionale“.
Questo progetto di pet therapy – ha sottolineato il direttore generale di Zoomarine Italia, Stefano Cigarini – va nella direzione del più stretto contatto tra uomo e animale, che Zoomarine sviluppa dal 2009 con i tour guidati nelle aree zoologiche (tour delfini, pinnipedi, pappagalli) e che stanno riscuotendo grande interesse da parte di appassionati e visitatori“.

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