Il virus H1N1 uccide i bambini tre volte di piu’ degli altri ceppi di influenza. Lo ha scoperto uno studio inglese pubblicato dalla rivista ‘The Lancet’, che ha analizzato i decessi legati alla pandemia dello scorso anno. Secondo i dati raccolti da Liam Donaldson, un ex consulente del governo britannico per la sanita’, nel Regno unito sono morti a causa della pandemia 70 bambini e ragazzi sotto i 16 anni d’eta’, una cifra piu’ alta di quella di ogni singola epidemia degli ultimi dieci anni. Questa cifra corrisponde a una mortalita’ di sei bambini per milione di morti, maggiore di quella della normale influenza che e’ di due per milione.
Malattie dei bambini
Indennità di accompagnamento per down a rischio: troppe visite sommarie
“A rischio il diritto all’indennità di accompagnamento per le persone con sindrome di Down a causa di controlli sommari da parte dell’Inps“. La denuncia arriva da CoorDown, che in una
Un bebé su 300 muore subito dopo il parto. Un’onda di luce per ricordarli
In Italia una gravidanza su 300 si conclude con la morte del bambino prima della nascita o subito dopo il parto. Un problema grave e di cui si parla poco, ma che riguarda 1 su 250-300 nascite nei Paesi industrializzati. Per questo motivo le associazioni dei genitori organizzano in tutto il mondo iniziative di informazione e ricordo. L’associazione CiaoLapo Onlus coordina le attività in Italia: stasera alle 19 un’onda di luce attraverserà l’Italia, e domani ci sarà il raduno nazionale di centinaia di genitori e una petizione per il diritto alla sepoltura. In Italia ogni anno 2.500 famiglie perdono il loro bambino nell’ultimo trimestre di gravidanza o nei primi giorni di vita senza una causa apparente. Numeri allarmanti diffusi proprio ad ottobre, mese internazionale della consapevolezza sulla morte infantile e in gravidanza.
Malattie croniche infantili: 3 milioni di bimbi italiani ne soffrono
Il progresso della medicina ha una doppia faccia: il primo è che oggi si riesce a far sopravvivere, crescere e diventare adulti bambini che pesano meno di 1 chilogrammo alla nascita o a correggere cardiopatie congenite che fino a pochi anni fa erano incompatibili con la vita. Il secondo è che, proprio a seguito di questi avanzamenti scientifici, in Italia ci sono oggi tre milioni di bambini con malattie croniche.
I progressi compiuti sul piano diagnostico e terapeutico sono dunque innumerevoli. Basta pensare ai dati sulla mortalità infantile: se a inizio secolo era pari a 174 casi su mille, negli anni ’50 è passata a 52,7 per recedere a 4,4 nel 2000 fino a 3,6 bambini su mille nel 2008. “Nonostante ciò – ha detto il presidente della Sip, Alberto Ugazio – oggi, forse ancora più di ieri, il bambino deve tornare al centro delle scelte sociali e politiche del Paese. Se infatti, nelle società occidentali, le malattie infettive non sono più una priorità, sono quelle croniche complesse a rappresentare la nuova frontiera della pediatria“.
Pediatria: sempre più donne scelgono di occuparsi delle malattie dei bambini
‘Avanzata rosa’ nella medicina dedicata ai bambini: oggi le pediatre rappresentano infatti ben il 62% dei membri della Società italiana di pediatria (Sip), come è stato notato durante il 66esimo Congresso della società scientifica di Roma. Il trend che vede le donne sempre più protagoniste nella cura dei baby-pazienti non accenna ad arrestarsi. “Analizzando i dati che abbiamo a disposizione sulle scuole di specializzazione in pediatria – ha evidenziato Alberto Ugazio, presidente della Sip – possiamo affermare che la nostra specialità sarà sempre più al femminile: presto sarà donna quasi l’80% dei pediatri italiani“, ha precisato.
Traumi e lesioni sono la prima causa di mortalità infantile in Italia
Le malattie non sono più la prima causa di mortalità infantile in Italia, ‘scalzate’ da traumi e lesioni: oggi tra 5 a 19 anni si muore soprattutto per questi motivi, terza causa di decesso nei primi 4 anni di vita. Problemi perinatali e anomalie congenite sono invece responsabili del maggior numero di morti dalla nascita fino a 4 anni. Leucemie e tumori, dopo il primo anno di vita, rappresentano il secondo motivo di mortalità in tutte le fasce di età con una maggiore incidenza tra i 15-19 anni (3,7 su 10 mila), e i problemi respiratori il quarto. Infine, la mortalità pediatrica per Aids in 20 anni (dal 1980 al 2002) è diventata prossima allo zero. Sono i dati diffusi a Roma in occasione del 66esimo congresso della Società italiana di pediatria (Sip), che quest’anno ha l’obiettivo di tracciare un bilancio sulla condizione dell’infanzia ieri e oggi.
Pediatra, una figura professionale in via d’estinzione
Aumenteranno i posti nelle scuole di specializzazione per i giovani medici che vogliono diventare pediatri. Lo assicura il ministro della Salute Ferruccio Fazio, intervenendo al 66esimo Congresso della Società italiana di pediatria, in corso a Roma. E rispondendo così all’allarme lanciato dalla stessa Sip, che a più riprese ha parlato di una figura professionale ormai in via d’estinzione. “La pediatria sarà l’assoluta priorità del Governo” in tema della formazione sanitaria, “seguita dalla geriatria“, afferma il ministro.
Mese della nutrizione infantile: ancora allarme bimbi obesi
Secondo i pediatri italiani il 20% di bimbi sotto i 3 anni è in sovrappeso o obeso. A rivelarlo è una recente ricerca GfK Eurisko commissionata dal ‘Mese della nutrizione infantile‘ per fotografare, dal punto di vista dei pediatri italiani, il problema del sovrappeso/obesità e della carenza di ferro dei bambini nei primi 3 anni di vita.Dalla ricerca emerge che l’84% dei pediatri lega il problema del sovrappeso e dell’obesità infantile all’eccessiva quantità di cibo somministrata al bambino e il 78% alla varietà di nutrienti non adatti. Per il 58% dei pediatri, i principali problemi causati da obesità e sovrappeso nel breve termine sono le difficoltà motorie e, verso i 3 anni di vita, (per il 24%) anche problemi ortopedici. A questi disturbi si aggiungono, nel lungo termine, problemi endocrinologici/metabolici (per il 45% degli intervistati) e problemi cardiovascolari (33%). Se poi si considera che un bimbo in sovrappeso può molto facilmente diventare un adulto obeso, i problemi sono molteplici e ancor più complessi e gravi.
Bambini e animali: avere un cucciolo protegge i bimbi dagli eczemi, anche se sono allergici
Buone notizie per gli amanti dei cani. Avere un cucciolo in casa ‘protegge’ i bimbi dal rischio di sviluppare eczemi, anche se i piccoli sono allergici proprio al cane. Lo studio, pubblicato sul ‘Journal of Pediatrics’, spiega inoltre che per i piccoli allergici che vivono insieme a un gatto il pericolo di eczema aumenta. Il team di Tolly Epstein dell’University of Cincinnati e del Cincinnati Children’s Hospital Medical Center ha esaminato i dati di 636 bambini arruolati in un maxi-studio sulle allergie infantili.
Le allergie nei bambini
La ricerca esaminava gli effetti del particolato e degli inquinanti ambientali sulla salute respiratoria e le allergie nei bambini. Tutti i piccoli coinvolti erano figli di genitori allergici, e dunque considerati ad alto rischio allergie. I bimbi sono stati sottoposti a test per 17 diverse allergie ogni anno da 1 a 4 anni di età. Ebbene, i ricercatori hanno scoperto che i piccoli risultati allergici ai cani erano meno a rischio di sviluppare eczemi entro i 4 anni, se fin da neonati avevano vissuto con un cane. Per gli altri, quelli tenuti lontani dai quattrozampe, “il pericolo è risultato 4 volte più elevato”, dice Epstein.
Batteri probiotici e prebiotici: un aiuto per i bimbi in arrivo dell’inverno
Batteri ‘nel bicchiere’ per proteggere i bambini d’inverno. Se durante la stagione fredda si aggiungono alla dieta supplementi quotidiani ad hoc di probiotici e prebiotici, il piccolo si ammala di meno e salta meno giorni di scuola. A dettare la ricetta del ‘cocktail’ salva-bimbi, che promette di ridurre del 25% il rischio di infezioni, è il team di Mario Cazzola dell’università di Roma Tor Vergata, in uno studio presentato al 20esimo Congresso annuale della Società europea di medicina respiratoria (Ers), in corso fino mercoledì a Barcellona.
I batteri probiotici
Lactobacillus helveticus R-52, Bifidobacterium infantis R-33, B. bifidum R-71 e fructo-oligosaccaride: tre probiotici (microbi vivi alleati della salute) e un prebiotico (sostanza amica della flora batterica intestinale). Questi gli ingredienti ‘collaudati’ dai ricercatori italiani, durante l’inverno 2006-2007 su 135 bambini sani dai 3 ai 7 anni. Nella stagione invernale precedente, i piccoli reclutati avevano sofferto di almeno 3 episodi di disturbi gastrointestinali, broncopolmonari o delle alte vie respiratorie. Il campione è stato diviso a caso in due gruppi: uno riceveva il supplemento misto e l’altro placebo, tutti i giorni per 3 mesi.