Traumi e lesioni sono la prima causa di mortalità infantile in Italia

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Le malattie non sono più la prima causa di mortalità infantile in Italia, ‘scalzate’ da traumi e lesioni: oggi tra 5 a 19 anni si muore soprattutto per questi motivi, terza causa di decesso nei primi 4 anni di vita. Problemi perinatali e anomalie congenite sono invece responsabili del maggior numero di morti dalla nascita fino a 4 anni. Leucemie e tumori, dopo il primo anno di vita, rappresentano il secondo motivo di mortalità in tutte le fasce di età con una maggiore incidenza tra i 15-19 anni (3,7 su 10 mila), e i problemi respiratori il quarto. Infine, la mortalità pediatrica per Aids in 20 anni (dal 1980 al 2002) è diventata prossima allo zero. Sono i dati diffusi a Roma in occasione del 66esimo congresso della Società italiana di pediatria (Sip), che quest’anno ha l’obiettivo di tracciare un bilancio sulla condizione dell’infanzia ieri e oggi.

L’evoluzione della mortalità neonatale
Alla fine dell’800, è stato ricordato al congresso, la mortalità neonatale e infantile era elevatissima a causa di problematiche sociali, povertà, alimentazione scarsa e inadeguata, mancanza di tutti i sostegni scoperti e messi a punto nel secolo seguente. Su mille bambini, 250 morivano nel primo anno di vita, 390-450 entro i primi 5, 400-450 nei primi 15 anni. Inoltre, il 78% dei neonati con peso inferiore ai 2 kg e mezzo non sopravviveva. Insomma, nel primo ventennio del 900 solo 600 bambini su 1.000 arrivavano all’età adulta. Polmonite, gastroenterite, morbillo, difterite, tubercolosi e tifo hanno rappresentato per lunghissimi anni le principali cause di mortalità infantile con incidenza diversa a seconda delle fasce di età. Le malattie infettive, con l’inizio dell’era antibiotica, furono adeguatamente curate. Le patologie contagiose furono combattute con la messa a punto di vaccini, dall’antitetanico e antidifterico all’antipoliomielitico dei primi anni ’60, dall’antipertosse alla vaccinazione completa (morbillo, parotite e rosolia), fino agli altri più recentemente entrati nel calendario vaccinale. Grandi progressi si sono avuti infine nelle differenti specialità pediatriche: neonatologia, neurologia, pneumologia, gastroenterologia, nefrologia e tante altre.

Più tumori e leucemie nei bambini
Secondo i dati diffusi al congresso, oggi sono in aumento tumori e leucemie: in Europa ogni anno si ammalano 140 bambini ogni milione di bambini di età 0-14 anni. In Italia, il rapporto 2008 dell’Associazione italiana registri tumori ha confermato un trend di aumento dei tassi di incidenza di tutte le neoplasie pediatriche pari al 2% annuo. Si è passati infatti da 147 casi per milione di bambini all’anno nel periodo 1988-1992 a 176 tra il 1998 e il 2002. Un confronto con dati pubblicati in letteratura ha evidenziato infine che i tassi di incidenza italiani per tutti i tumori complessivamente sono risultati tra i più alti di quelli europei degli anni ‘90 (140 per milione di bambini per anno) e di quelli americani (158).

Le cause delle malattie killer nei bambini
Poco si sa ancora sulle cause: solo il 5-6% dei tumori ha una chiara origine genetica e per meno del 3% è plausibile una diretta correlazione con esposizioni ambientali (infezioni, agenti fisici o sostanze chimiche). Ne consegue che per oltre il 90% delle neoplasie la causa è ignota e si ipotizza che essi siano dovuti all’effetto dell’interazione tra fattori esterni (ambiente, abitudini di vita) e il patrimonio genetico di ciascuno di noi che varia molto da soggetto a soggetto e anche all’interno della stessa famiglia.

L’asma infantile
In aumento anche l’asma: colpisce oggi il 10% della popolazione infantile, percentuale che negli anni ’70 era pari al 2,3%. Evidenze scientifiche testimoniano che le crisi d’asma peggiorano in relazione all’ambiente in cui si vive.
Anche le malattie correlate a stili di vita, e in particolare l’obesità, rappresentano un fenomeno sempre più in crescita nell’infanzia e nell’adolescenza. In Italia il 24% dei ragazzi tra i 6 e i 17 anni è oggi in sovrappeso: un fenomeno che sembra interessare maggiormente le fasce di età più basse e che è più frequente al Sud Italia. I dati dell’Istituto superiore di sanità mettono in evidenza che 1 milione e centomila bambini italiani tra i 6 e gli 11 anni sono sovrappeso od obesi. I bambini fanno poca attività fisica e quasi la metà di loro abusa di Tv e videogiochi. Parallelamente i genitori sembrano sottovalutare il problema: ben 4 su 10 non ritengono che il proprio figlio abbia un peso eccessivo rispetto all’altezza.

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