Il “Birth Plan”, un piano per il parto

 Il “Birth Plan” è molto diffuso in Spagna, ma a poco a poco sta prendendo piede anche in Italia. E’ una sorta di elenco di preferenze relative alle principali aspetti dell’assistenza, dal travaglio fino ai giorni successivi alla nascita del bambino, che viene prima discusso con le ostetriche del reparto e poi allegato alla cartella clinica.

Ma come deve essere compilato? Il “Birth Plan” deve essere compilato dalla futura mamma e dal futuro papà e firmato da entrambi. L’importante è prendersi del tempo per riflettere bene su quello che ci si aspetta e poi iniziare a metterlo per iscritto. Un ottimo aiuto è parlarne durante il corso pre parto per chiarirsi bene le idee.

Ma come deve essere presentato? Il “Birth Plan” deve essere posto all’attenzione dell’ostetrica di turno, ma anche a tutto il personale del reparto di ostetricia. In alcuni ospedali viene richiesto anche di consegnare una copia alla direzione sanitaria.

Parto: l’epidurale una tecnica per farlo nascere senza dolore

 Alcune donne sono spaventate e temono di non riuscire ad assecondare il ritmo delle contrazioni oppure temono di non saper spingere. Nonostante ciò sono poche le future mamme che chiedono di partorire con l’epidurale.

Ma che cosa è l’epidurale?

L’epidurale non altro che un’anestesia locale praticata durante il parto. Consiste nell’iniezione di un prodotto attorno alla dura madre (per questo motivo, l’epidurale viene chiamata anche « peridurale »), la membrana che ricopre il sistema nervoso centrale. Solo i nervi che innervano il piccolo bacino vengono addormentati.Non appena le contrazioni diventano dolorose, il medico fa un’iniezione nella schiena mentre si è sdraiate sul fianco o sedute: mette l’ago tra due vertebre, fino a raggiungere lo spazio epidurale che avvolge il midollo spinale.
Poi, un catetere viene introdotto nell’ago che poi viene tolto. Un prodotto che anestetizza i nervi che innervano il piccolo bacino viene iniettato tramite il catetere, mentre la pressione arteriosa e il battito cardiaco della futura mamma vengono tenuti sotto controllo.

Parto: a volte serve l’episiotomia

 L’episiotomia è un taglietto che viene praticato in alcuni casi lungo il perineo della mamma, pochi istanti prima dell’uscita del bambino. Questo taglietto serve per evitare che i tessuti di questa zona si lacerino in maniera incontrollata provocando danni maggiori. Infatti si effettua per facilitare la fuoriuscita della testa del bambino. Di solito viene praticata se è il primo parto in quanto in questo caso i tessuti sono più rigidi.

L’episiotomia risulta indicata se:
-c’è un qualsiasi indizio di sofferenza fetale mentre il bambino è nel canale del parto,
-il parto avviene troppo rapidamente, non dando il tempo alla vagina di dilatarsi naturalmente,
-la testa del bambino è troppo grande per l’apertura,
-le spalle del bambino sono bloccate (quando le spalle del bambino sono bloccate, sono posizionate dietro l’osso pelvico, e non dietro tessuto molle).