Settimana bianca: la colazione ideale per i bimbi è ricca e salata

Per dare la carica ai piccoli alle prese con la settimana bianca, il segreto è nel menù. “I bambini di 6-10 anni e la passione per lo sci devono mangiare bene, in modo da poter avere l’energia per scatenarsi in pista, ma senza affaticare la digestione. E il menù a misura di baby-sciatori inizia dalla colazione“. Parola di Sara Farnetti, specialista in Medicina interna e nutrizione funzionale del Policlinico Gemelli di Roma, che suggerisce ai genitori in settimana bianca di proporre un menù più ricco, “o anche una prima colazione salata e strutturata ai figli“, per iniziare bene la giornata.

La colazione del piccolo sciatore
Dunque via libera a uova al tegamino, pane con olio e pomodoro, un frutto o del cioccolato, per assicurare al bambino un carico di energia che non venga ‘bruciata’ rapidamente, ma dia la carica al piccolo nel corso delle ore di sci“, dice Farnetti all’Adnkronos Salute. Gli amanti della colazione classica, invece, dovrebbero abbinare al latte fresco interno una fettina di pane, burro e marmellata o cioccolato, e un frutto. Tutti alimenti che saziano e sono anche digeribili, per dar forza senza appesantire fino a pranzo. Altra alternativa, “uova con prosciutto, o anche una bruschetta al prosciutto“, dopo il latte.

Bebé prematuri, in Italia sono 40mila. Nasce il manifesto dei diritti

Le nascite pretermine in Italia rappresentano oggi quasi il 7% del totale. Su circa 40 mila bambini che vengono alla luce ogni anno prima della 37esima settimana di gestazione, poi, 5.600 presentano un peso corporeo alla nascita inferiore a 1.500 grammi e devono essere assistiti in maniera particolare. A contribuire in modo consistente alla crescita del fenomeno negli ultimi anni, i piccoli nati da procreazione medicalmente assistita e dunque da parti gemellari, e l’aumento dell’età media delle madri. Far riconoscere dalle Istituzioni il diritto prioritario dei neonati prematuri di usufruire nell’immediato e nel futuro del massimo livello di cure e di attenzioni congrue alla loro condizione è l’obiettivo del primo ‘Manifesto dei diritti del bambino prematuro‘ al mondo, che assegna all’Italia il ruolo di Paese guida nella predisposizione di una roadmap codificata e di misure concrete per affrontare il problema.

Diversi tipi di pianto nel neonato e nel lattante

 Il bambino, neonato e lattante, esprime col pianto un problema, un disagio. Esistono diversi tipo di pianto, tanti quanti sono i motivi di disagio del bambino neonato e lattante, caratterizzati da diverse modulazioni di frequenza e di intensità di pianto e stress.
Il pianto da fame è caratterizzato da un’esplosione violenta e prepotente. In caso di pianto per fame è importante nutrire prontamente il bambino per evitare che si manifestino in lui angoscia, sensazione di abbandono e punizione e i dolori tipici dati dalla mancanza di cibo.
E’ facile evitare il pianto per fame essendo presenti e vigili e monitorando i tempi scelti dal bambino per alimentarsi. La madre deve essere sempre presente per sfamare il neonato o il lattante e deve farlo comunicandogli serenità, gioia e disponibilità se vuole vedere crescere sano il suo bambino, ma deve anche essere attenta a non trasmettergli ansia con un comportamento eccessivamente apprensivo. Il padre, in questa fase, deve sostenere la madre trasmettendo in lei serenità, amore e attenzioni.

Baby boom in Gran Bretagna tra nove mesi: colpa del freddo

 La Gran Bretagna si aspetta un boom delle nascite a nove mesi dall’ondata di gelo polare accompagnato da neve che ha investito il sud del Paese, costringendo molti a rimanere rintanati in casa per lunghi giorni. Nella sola città di Portsmouth, Hampshire, il mese prossimo nasceranno 600 neonati, con un incremento del 20% rispetto alla norma. Anche le vendite di abiti premaman sarebbero aumentate del 60% nei grandi magazzini, come riporta la stampa locale.

Allattamento al seno: il latte delle mamme milanesi è più inquinato di quello delle napoletane

Il latte delle mamme milanesi è un po’ più ‘inquinato’ di quello delle napoletane. Ma non è un problema geografico, né di ambiente. Piuttosto è una questione anagrafica. Nel capoluogo lombardo, infatti, l’età media del primo figlio è compresa fra 30 e 40 anni, mentre nel Napoletano è inferiore ai 30. E questo determina una maggiore o minore esposizione ad agenti contaminanti ambientali che entrano nel corpo umano soprattutto attraverso il cibo (95%) e la respirazione, ‘bio-accumulandosi’ nell’organismo. La buona notizia, però, è che la contaminazione si sta riducendo rispetto al passato. Lo indica uno studio della Facoltà di agraria della sede di Piacenza dell’Università Cattolica, che ha analizzato il latte delle neomamme di Milano, Piacenza e Giugliano, alle porte di Napoli, nel periodo 2008-2009.

Natalità: le piccole isole ci salveranno, si nasce di più e si muore di meno

Nelle piccole isole italiane si nasce di più e si muore meno rispetto alle altre aree del Belpaese. Forse per merito del mare o di una dimensione di vita più autentica, le 46 ‘perle’ tricolori, divise in 36 comuni di 7 regioni ma con solo 8 ospedali all’attivo, costituiscono un buon approdo per la cicogna, nonché un insolito elisir di lunga vita. La buona notizia arriva dal XI Congresso siculo-calabro della Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (Siti), svoltosi a Lipari.

Birra, luppolo e brodo di pollo: i rimedi della nonna per le mamme che allattano

 Birra, integratori a base di luppolo o verbena e litri di brodo di pollo. E ancora, tanto latte a colazione, e tazze di tisana al finocchio a scandire l’intera giornata. Sono numerosi e resistono alla modernità i ‘rimedi della nonna‘ per le mamme che allattano. Consigli e suggerimenti che passano di generazione in generazione fra le italiane, e adesso spuntano anche online su blog e social network, per aiutare le neomadri ad assicurare una produzione di latte costante e abbondante al proprio bebè.

Otto mamme su 10 allattano il bebè al seno: arriva “Il latte della mamma non si scorda mai”

Sono 8 su 10 le mamme italiane che escono dall’ospedale allattando i loro bebè al seno. Ma le percentuali si riducono nei mesi successivi soprattutto al Sud e nelle Isole dove, rispettivamente, la percentuale scende al 63% e al 53% contro l’oltre 69% di Nord e Centro, secondo i dati Istat. Ed è proprio dal Sud che partirà la campagna ‘Il latte della mamma non si scorda mai‘, presentata a Roma, a Palazzo Chigi, da Eugenia Roccella, sottosegretario alla Salute, e da Gianni Letta, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.

Allattamento: come aumentare la produzione di latte materno in modo naturale

 Vorreste allattare al seno il vostro bimbo ma avete paura di non riuscire? Niente paura, se avete scarsità di latte non dovete desistere dai vostri intenti, anche perché l’allattamento al seno è di gran lunga la scelta migliore per il vostro bambino. Esistono infatti alcuni alimenti che, presi regolarmente, favoriscono la montata lattea. Ecco quali sono ed alcune avvertenze da seguire…

ALIMENTI CHE FAVORISCONO LA MONTATA LATTEA
* ORTAGGI CRUDI: tra questi, sono soprattutto finocchi e carote gli alimenti che favoriscono maggiormente la montata lattea.
* CHICCHI DI AVENA: preparateli bolliti in un litro d’acqua per 20 minuti in modo tale da ottenere una mucillagine.
* LENTICCHIE, MANDORLE e TOPINAMBUR: assumeteli settimanalmente.

Allattamento naturale: l’importanza dell’alimentazione della mamma per la salute del bambino

 Di solito dopo il parto la neo-mamma viene un po’ trascurata a favore del bambino. Ma in questo periodo importantissimo, nel quale la mamma comincia ad allattare il suo bimbo, è fondamentale anche la nutrizione corretta della mamma. Ciò è necessario sia per evitare scompensi e disturbi ad entrambi: se l’allattamento si protrarrà poi per più di sei mesi, a maggior ragione diventa opportuno sottoporsi ad un controllo del sangue che preveda l’emocromo completo, la sideremia, la ferritina, la transferrina e gli elettroliti serici.
Ma cominciamo dall’inizio…