Lifeblood, il film per curare i bambini diabetici nel Sud del mondo

 Non c’è solo la fame a insidiare il futuro dei bambini nei Paesi in via di sviluppo. Il diabete di tipo 1 può rivelarsi un killer temibile per i piccoli lasciati senza cure. Per sensibilizzare il pubblico sul devastante impatto della malattia nel Sud del mondo, Lilly e la Federazione internazionale del diabete hanno prodotto un film documentario intitolato ‘Lifeblood’, che sostiene il progetto ‘Life for a Child’.

Lifeblood
Diretto da Edward Lachman, il film è stato presentato in anteprima domani a Stoccolma, in occasione del meeting dell’Easd (European Association for the Study of Diabetes). La pellicola segue il viaggio di alcuni bimbi diabetici in Congo, e attraverso i loro occhi e le loro parole racconta la lotta per la sopravvivenza e i successi, ma anche la speranza, accesi dal progetto che finanzia le cure di 3.600 piccoli in Azerbaijan, Bangladesh, Bolivia, Congo, Camerun e altri Paesi in via di sviluppo.

Lo psicologo a scuola per stanare disturbi alimentari, dipendenze e disagi

 Una legge per istituzionalizzare la figura dello psicologo a scuola, una ‘sentinella del disagio’ che possa arginare il dilagare di disturbi alimentari, dipendenza da alcol e droghe, tentati suicidi fra i teenager. L’appello per una normativa ad hoc arriva dall’Ordine degli psicologi lombardi, che al debutto del nuovo anno scolastico chiede al Pirellone “che si avvii al più presto la discussione e approvazione di una legge della Regione Lombardia che istituisca la figura professionale dello psicologo scolastico, in parallelo a quanto già attuato in Puglia e Abruzzo“.

Ricerca: svelato il mistero della malattia dei bimbi vecchi

 Svelati alcuni dei misteri che circondano la progeria, una rara malattia genetica che fa invecchiare i bambini a una velocità sorprendente, portandoli a sviluppare sintomi associati all’età avanzata fin da piccini, come calvizie, rughe, osteoporosi e malattie cardiovascolari. Ora un nuovo studio, pubblicato su ‘Developmental Cell’, getta nuova luce sui misteri di questa ‘malattia dei bimbi vecchi’ e, forse, sul normale processo di invecchiamento.

Pm10 e inquinamento nelle scuole: Italia e Danimarca bocciate

 L’aria delle scuole europee è inquinata, con una esposizione degli alunni alle polveri Pm10 e all’anidride carbonica CO2 superiore agli standard in molti istituti dell’Ue. E in testa ci sono Danimarca e Italia. A rilevarlo è lo studio pilota Hese (Effetti dell’ambiente scolastico sulla salute), coordinato da Piersante Sestini dell’Università di Siena e condotto su un campione di scuole situate a Siena e Udine, Aarhus (Danimarca), Reims (Francia), Oslo (Norvegia) e Uppsala (Svezia), frequentate da più di 600 alunni con età media di 10 anni. A riferirlo è il Consiglio nazionale delle ricerche, che ha partecipato allo studio internazionale con il suo Istituto di fisiologia clinica (Ifc-Cnr).

Malasanità pediatrica in Calabria: la Martini invita ad ascoltare i genitori

Se mio figlio si ammalasse in Calabria “non sarei molto tranquilla“. Lo ha detto il sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, intervenuta a ”Pomeriggio sul 2” (Raidue), parlando dei recenti casi di malasanità nel Sud Italia. Nel corso della trasmissione sono stati ricordati numerosi e drammatici episodi, alcuni dei quali avvenuti nella regione. E se “i bravi medici ci sono dappertutto, la Calabria ha un deficit sanitario di 2 miliardi di euro e c’e’ un problema gestionale di erogazione dei servizi, per questo – ha aggiunto – non sarei molto tranquilla“.

Scuola: ecco cosa prevedono le norme Uni per la sicurezza dei bambini in classe

 Settembre per gli studenti italiani sancisce la fine delle vacanze e il rientro nelle scuole. Le aule a norma, luminose, comode, con arredi ergonomici e sicuri, contribuiscono ad affrontare nel migliore dei modi il ritorno alla vita scolastica. Per questo motivo le norme tecniche Uni specificano i requisiti che lavagne, banchi e sedie devono possedere. Le caratteristiche di banchi e sedie sono descritte dalle norme della serie Uni En 1729 che stabiliscono ad esempio che gli spigoli devono essere arrotondati con un raggio minimo di 2 mm; le superfici devono essere lisce e le estremità rivestite, per evitare di generare schegge taglienti.

Igiene orale e buone abitudini: non lavarsi i denti può costare la vita

I vostri bambini sono recidivi alla buona abitudini di lavarsi i denti dopo i pasti? Abituateli bene sin da piccoli, poiché i rischi nascosti da una pessima igiene orale potrebbero essere ben più grave di quanto possiate pensare. Altro che tartaro e carie in agguato! Una scarsa igiene orale può persino minare la salute del cuore, predisponendo chi è restio a usare spazzolino, dentifricio e filo interdentale a maggiori rischi di imbattersi in un infarto. A spiegare il nesso tra denti lindi e cuore sano è uno studio dell’università di Bristol presentato la scorsa settimana al Congresso della Society for General Microbiology. Ebbene, hanno spiegato i ricercatori guidati da Howard Jenkinson, l’insolito legame è creato da un batterio presente nel cavo orale.

Giovani che soffrono d’insonnia a rischio di stress

 I giovani che dormono meno di otto ore per notte sono ad alto rischio di sviluppare sintomi di stress psicologico con un alto livello di ansia e depressione. Lo ha scoperto uno studio pubblicato dalla rivista Sleep. I ricercatori dell’Universita’ di Sidney hanno studiato dei soggetti tra i 17 e i 24 anni, chiedendo loro di riferire quante ore per notte dormivano, prendendo otto o nove ore di sonno come riferimento. La ricerca ha trovato che per ogni ora in meno dormita rispetto alla ‘linea di base’ il rischio di avere sintomi di stress psicologico aumenta del 14 per cento, ed e’ doppio in caso si dorma meno di 6 ore, mentre in chi dorme piu’ di 9 ore non si e’ trovato alcun effetto negativo.

Boom di problemi all’udito per i giovani: Mp3 sotto accusa

 Sotto accusa finiscono, ancora una volta, i lettori Mp3. Ma anche le lunghe chiacchierate al telefonino e le notti trascorse in discoteca. Il risultato non varia, anzi peggiora di anno in anno: i problemi di udito continuano a crescere tra giovani e giovanissimi, in ogni angolo del pianeta. A tastare il polso alla situazione, gli esperti riuniti a Lecce per il XXXVIII Convegno della Societas Orl Latina di otorinolaringoiatria, una ‘quattro giorni’ che vede a confronto gli addetti ai lavori dei Paesi di lingua latina per parlare delle principali novità del settore.
E dagli interventi – assicura all’Adnkronos Salute il presidente del Convegno Michele De Benedetto, direttore dell’Unità operativa complessa di Otorinolaringoiatria dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce – si comprende che il problema non è solo italiano ma condiviso da tutti i Paesi“, in altre parole ovunque “c’è bisogno di abbassare il volume“.

Falsi miti: dare lo zucchero ai neonati non allevia il dolore

 Dare zucchero ai neonati in caso di procedure mediche fastidiose come le iniezioni non serve ad alleviare il dolore. Lo afferma uno studio pubblicato dalla rivista The Lancet, secondo cui questa pratica, largamente in uso, non da’ in realta’ nessun risultato. L’abitudine di dare piccole quantita’ di saccarosio deriva da alcuni studi che pero’ secondo l’University College di Londra si basano su un metodo sbagliato, cioe’ il cambiamento di espressione facciale dei bimbi dopo aver ricevuto lo zucchero.