Pippi gioca a prendersi con la polizia -1-

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Ben presto nella cittadina si sparse la notizia che una bambina di nove anni abitava da sola a Villa Villacolle. Le comari si trovavano d’accordo nel dire che così non si poteva andare avanti: tutti i bambini infatti devono avere qualcuno che si preoccupi di far loro le prediche, e tutti i bambini devono andare a scuola a imparare la tavola pitagorica. Perciò le comari decretarono che la ragazzina di Villa Villacolle dovesse esser messa in collegio.
Era un bel pomeriggio, e Pippi aveva invitato Tommy e Annika da lei a prendere il caffè con i biscotti al pepe, apparecchiando sui gradini della veranda. Il sole illuminava ogni cosa, e i fiori del giardino di Pippi mandavano un intenso profumo. Il signor Nilsson saliva e scendeva velocemente lungo le colonnine della veranda e di tanto in tanto il cavallo sporgeva il muso per chiedere un biscotto.
“In fin dei conti è davvero meraviglioso vivere” disse Pippi, stirando le gambe più che poteva. Proprio allora due poliziotti in alta uniforme entrarono dal cancello.
“Olà” esclamò Pippi, “ma allora anche oggi è un giorno fortunato: i poliziotti sono proprio la mia passione, naturalmente dopo la crema di rabarbaro!”
E corse incontro ai poliziotti col viso illuminato d’entusiasmo.
“Questa sarebbe dunque la bambina che ha traslocato a Villa Villacolle?” si informò uno dei poliziotti.
“Tutto al contrario” rispose Pippi: “questa è una sua minuscola prozia che abita al terzo piano dalla parte opposta della città”.
Disse così soltanto perché desiderava scherzare un po’ con i poliziotti, ma quelli mostrarono di non divertirsi affatto: la invitarono anzi a non fare la spiritosa. L’informarono poi che delle persone gentili, in città, si erano date la pena di trovarle una sistemazione in un collegio, o meglio in una Casa del Bambino.
Fonte: Pippi Calzelunghe di Astrid lindgren

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