Coloro che diedero forma alla Terra, un racconto irlandese – Parte seconda

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La luce che avvolgeva i De Danaan si offuscò al pensiero del Pozzo dell’Oscurità ed essi dissero: “Non parlarci più della Terra Brigit, Fiamma dell’Eternità, e lascia che il pensiero di essa svanisca come un sogno svanisce dalla memoria”.
“O Ramo Argenteo Mai Scosso dalla Tristezza” disse Brigit, “ascolta solo una cosa ancora! La Terra si lamenta tutta la notte perchè ha sognato della bellezza”.
“Di quale sogno parli Brigit?”
“La Terra ha sognato dell’immobilità immacolata dell’alba” disse Brigit, “della stella che sorge prima del sole e della musica come quella della mia canzone”.

Non avessi mai udito la tua canzone
“O Stella del Mattino” disse Angus, “non avessi mai udito la tua canzone,perché ora non posso fare a meno di non pensare alla Terra!”
“Perché dovresti dimenticare la Terra Angus il Furbo?” disse Brigit, “Ti sei ammantato dei colori della luce del sole, non sei pronto a guardare nell’oscurità e ad ascoltare il frastuono delle onde dell’abisso, non sei pronto a portare la gioia nell’abisso?”

Sono pronto a guardare nell’oscurità
Angus non rispose, con la mano prese una gemma da un ramo, vi soffiò sopra e la lanciò in aria e questa si trasformò in un bellissimo uccello bianco che volò intorno a lui cinguettando.
Midyir l’Altezzoso si alzò, si sciolse le trecce scuotendo la testa finchè i capelli lo avvolsero come fossero il Vello d’Oro e disse: “Sono pronto a guardare nell’oscurità, sono pronto ad ascoltare il frastuono dell’Abisso”.

Fonti: Celtic Wonder Tales retold by Ella Young

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