Malattie in gravidanza: la gestosi

di Redazione Commenta

La gestosi è una malattia che compare solo in gravidanza e colpisce all’incirca 5 donne su 100. Questa malattia si manifesta in genere verso la 27-28 settimana di gravidanza, con sintomi che all’inizio non creano disturbi particolari che sono gonfiore generalizzato , un’eccessiva ritenzione di sali e di liquidi nell’organismo e l’aumento del peso in modo eccessivo.

Se non viene diagnosticata in tempo la malattia può peggiorare e i sintomi diventano di maggiore rilievo e sono: l’aumento della pressione arteriosa, la comparsa di lividi in tutto il corpo, l’aumento delle proteine nelle urine, vomito, cefalea forte, dolori addominali, disturbi visivi e problemi al fegato.

Le cause della gestosi non sono ancora del tutto note, ma sembra che in parte siano legate alle alterazioni della placenta, ma ci sono altri fattori che gli esperti hanno individuato e sono: l’età delle donne sopra i 40 anni sono più a rischio,

l’ipertensione, le obese, le gravidanze gemellari, la cattiva alimentazione, il diabete, problemi renali, le donne alla loro prima gravidanza o che hanno già avuto il problema nella precedente gravidanza e quindi si può rimanifestare e le grosse fumatrici.

La gestosi può essere diagnosticata eseguendo regolarmente i controlli prescritti dal ginecologo e può essere diagnosticata mediante un esame indolore e non invasivo chiamato Velocimetria Doppler delle arterie uterine. Questo esame è consigliato a tutte le donne.

Il maggiore rischio per il feto è un ritardo di crescita o un parto pretermine o indotto dovuto ad un carente afflusso di sangue. I rischi, invece, per la futura mamma sono quelli legati all’ipertensione.

I medici in genere consigliano alla mamma di rimanere a riposo e di seguire un regime dietetico povero di grassi per contrastare l’aumento di peso. Infatti sono vietati i dolci, i fritti, i cibi troppo conditi, le bevande gassate e gli alcolici. È necessario misurare quotidianamente la pressione arteriosa della futura mamma che deve anche sottoporsi a frequenti monitoraggi che consentono di tenere sotto controllo anche lo stato di salute del bimbo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>