La Pianta della Vita -2-

 Irani chiuse gli occhi e si lasciò portare in uno stato mentale scevro da preoccupazioni pratiche, libero da affanni. Si accorse che i pensieri cominciavano a scorrere liberi, senza conseguenze immediate. Le venne desiderio e curiosità di parlare con quelle donne del… futuro.
“Sono Irani, la figlia di Aranua e vi auguro buon giorno. La nostra terra è circondata dal mare, la nostra vita è regolata dai ritmi della nascita, dello sviluppo e del sonno-rinascita. La Dea presiede questi cicli e noi la rispettiamo e la amiamo. Le donne sono le custodi di questo amore e di questo rispetto e lo insegnano a tutta la gente, che accetta e rispetta le regole che permettono un buon andamento di tutta la vita, di tutte le cose. Ciò che avete raccontato alla Madre ci spaventa e ci meraviglia.”

La Pianta della Vita -1-

 La nonna non ha fatto cenno alle mie domande in sospeso. Se ne sarà dimenticata? Io non debbo insistere, ha detto mamma, ma… Kulìa tagliava rami giovani e flessibili di salicella e intanto pensava.
“Quella ragazzina starà pensando che mi sono dimenticata delle sue domande. Bisogna ceh la inviti al più presto e le dedichi attenzione.” Anche la Madre si era distesa comodamente nella penombra della capanna. “può aspettare. E al ritorno delle barche avrà altro a cui pensare. Mi pare di aver notato una certa simpatia fra lei e Fulan, il figlio di Abita. Non hai notato che sta curando di più il suo aspetto?”
“Sì, l’ho visto. Ma non è un buon motivo per ignorare le sue richieste. Stasera stessa le parlerò.”
“Anche le donne del villaggio sono in attesa, Madre.”

Una Possibilità -6-

 Irani parlò a lungo, pazientemente, spiegando che se esistevano scelte diverse nel vivere esistevano idee diverse del vivere e non poteva trattarsi di scelte naturali, perché la natura era una dappertutto, e non due o tre, quindi erano scelte umane diverse. Dovevano conoscere e discutere meglio le proprie scelte e quelle ulteriori che potevano fare per migliorarsi e rafforzarsi, e non solo in vista di un possibile contatto con le nuove genti arrivate nelle terre del freddo ma per il proprio stesso bene. Non dovevano considerarle “naturali” ma molto impegnative e in un certo senso nuove.

Una Possibilità -5-

 Le nostre scelte sono minacciate? Le nostre vite sono in pericolo? Può essere che sia così ma potrebbe essere diversamente: le nostre scelte rendono felici noi e potremmo forse convincere altre genti che sono scelte migliori. O forse dovremo difenderci? Non lo sappiamo, ma possiamo prepararci. Quello aveva deciso di dire e quello disse, ed era assai meno di quello che stava pensando. Ma non aveva detto niente di cui non fosse convinta. Semplicemente non riteneva che dovesse essere lei a spingersi oltre. Prepararsi: ne aveva pur accennato.
L’assemblea ribolliva. Prepararsi a convincere? O prepararsi a difendere la pelle? E come?

Una Possibilità -4-

 I gatti, pensò Aranua, sono gli unici che non debbono disfarsi mai dell’infanzia, e in questo ci sono immensamente superiori. Riempì la ciotola di pesce fresco arrivato dalla spiaggia, dove i lavori fervevano per completare la preparazione del pescato. Con quel caldo bisognava lavorare in fretta e quasi tutto il villaggio era impegnato in quel compito. Qualcuno però aveva trovato il tempo di salire e portere il pesce fresco per la nuova gatta della Madre, non ricordava più chi. Ma certo che lo ricordava! Era stato Hussa, il suo nipote misterioso che aveva un tocco magico con gli animali. Doveva ricordarsi di parlare con Irani. Un’abilità come quella non andava sprecata.

Una Possibilità -3-

 “Immagino che le tue domande riguardassero ciò che tutti dovremo affrontare e discutere stasera. Ma se non fosse così manterrò la mia promessa nei giorni futuri, figlia mia.” Kulìa scosse la testa, mise subito la mano nella tasca e posò davanti a sé le pietre, i nove ciottoli conservati fino ad allora.
“Era l’ultimo gioco da ragazzina, Madre. Non ha più alcuna importanza. Le domande che verranno troveranno le risposte che sapremo dare. La tua attenzione non deve essere dedicata a me più che ad altri. Ti ringrazio del tuo tempo. A stasera.”

Una Possibilità -2-

 La Madre e Irani erano già state informate la notte precedente dal compagno di Irani, un uomo mite e imponente, rispettato e amato da tutto il villaggio, Zakos. Lo avevano ascoltato in silenzio e tutto si era ricongiunto. L’avvertimento che era giunto loro da un altro tempo riguardava eventi che si andavano svolgendo in terre abbastanza vicine alla loro, e nel loro tempo. Lo stesso Zakos lo aveva pensato ricordando il sogno della Madre. Irani si rigirò tra le mani la spilla a forma di luna crescente che Zakos le aveva portato in regalo. Metallo, usato per realizzare uno splendido oggetto carico di amore, oppure metallo per forgiare grossi e pesanti strumenti di morte. Capacità usate per il bene, capacità usate per il male…

Una Possibilità -1-

 Le novità furono presto dette: i pescatori avevano incontrato in mare barche provenienti da altre isole, come spesso succedeva, e si erano scambiati manufati e informazioni. Nelle terre tra il tramonto e l’alba si erano verificati avvenimenti inquietanti. Le notizie non erano di prima mano perché erano passate di barca in barca e di bocca in bocca per mesi, ma comunque erano queste: erano giunti grandi gruppi di uomini da molto lontano, soli, senza donne né bambini e si erano stabiliti senza essere invitati sulla terra di gente che vi abitava e la coltivava da generazioni e generazioni. Erano giunti portando con sé animali molto grandi, alti, sui quali sedevano e si facevano portare invece di camminare, come fanno tutti quanti.

Notizie Portate dal Mare -7-

 Hussa lo incitava stando orgogliosamente in piedi accanto al fuoco: era evidente che lo aveva addestrato a lungo. Alla fine lo supplicarono di far smettere il cagnolino che li stava assordando con il suo abbaiare, ma a quello non lo aveva ancora addestrato. Capo voleva continuare e continuare. Dovette prenderlo in braccio e portarlo via in fretta, per farlo calmare lontano dal pubblico e dargli da mangiare per tenerlo occupato. A poco a poco la luna si avviava a tramontare, e la folla si assottigliava. Le persone, giovani e non, si allontanarono per cercare un po’ di intimità sotto gli alberi, al ruscello, nelle case.

Notizie Portate dal Mare -6-

 Avevano assistito troppe volte alle impietose prese in giro dei neofiti per non sapere cosa li aspettava, quindi fecero buon viso e si consolarono all’idea di poter sempre e comunque dire “io c’ero”, e raccontare con calma la propria versione agli amici rimasti a terra per i giorni a venire. Quelli adesso ridevano ma già domani sarebbero stati rosi dalla curiosità.
All’alba il pesce sarebbe stato tagliato e messo a seccare. Ma non si pensava alla fatica del giorno dopo, che avrebbero affrontato tutti insieme. Già l’indomani non ci sarebbe stata distinzione tra chi aveva pescato e chi non si era mosso dal villaggio, ma per stasera la gloria era per chi era andato in mare e i racconti vertevano sui branchi di pesci, sul peso delle reti, sull’altezza delle onde.