Ma perché tanti bambini si creano amici immaginari?

di Redazione Commenta

Perché i bambini hanno bisogno di un amico o di più amici immaginari? La risposta sembra semplice e scontata: per crescere bene. La psicologia dà una risposta a queste immaginazioni e spiega come si struttura l’identità di un bambino. 

Quando “nascono” gli amici immaginari”?

Intorno ai 2-3 anni i  bambini iniziano a popolare il loro universo con una serie di amici, anche più di uno, tutti ben descrivibili, praticamente reali. In realtà ci sono tratti comuni tra gli amici immaginari di ogni ragazzo in giro per il mondo. Scrive la psicologa di UPPA:

L’amico immaginario è un paziente ascoltatore sempre interessato a ciò che gli si dice, capace di ascoltare per ore e ore e per giorni. Con la peculiarità che a questo amico si può parlare anche di tutte quelle cose e di tutti quei particolari che non sembrano interessare gli adulti o che loro non ritengono importanti.

Un incredibile personaggio questo amico, curioso di sapere quello che è accaduto al bambino, che lo fa sentire sempre al primo posto e che dialoga con la costante disponibilità a gioire o soffrire con lui. Un amico che ascolta e capisce, fa domande e dà risposte sempre adeguate alle capacità cognitive del bambino. Il più delle volte questi amici sono dello stesso sesso del bambino, ma questa non è una regola assoluta.

A che servono?

Gli psicologi danno questa spiegazione, che è stata trascritta sul magazine Un Pediatra Per Amico:

L’amico immaginario aiuta il bambino a strutturare la sua realtà interna, i suoi pensieri, le sue fantasie con la successiva appropriazione della realtà esterna (il mondo fisico e degli altri esseri umani). Lo aiuta a elaborare quel complesso e lungo processo di costruzione di un’identità personale e di acquisizione del riconoscimento di una diversità di pensiero e di intenzioni degli altri rispetto al proprio pensiero e alle proprie intenzioni.

 

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