Citomegalovirus, cos’è e come si trasmette

di Redazione Commenta

Il Citomegalovirus (CMV) è un virus molto diffuso, specie-specifico che colpisce solo gli umani, della stessa famiglia dell’herpes labiale e genitale, della varicella e della mononucleosi. Fa parte della specie Herpes Herpevirus 5 (HHV-5).

Colpisce tra il 60% e il 90% della popolazione e si trasmette facilmente attraverso il contatto diretto con sangue, urina, saliva, fluidi genitali, latte materno e operazioni di trapianto di organi.

Più il contagio avviene in fase precoce della gravidanza e più alti sono i rischi di handicap che il bambino può presentare, come microcefalia, iposviluppo endouterino e calcificazioni endocraniche.

In America si sta sperimentando un vaccino che per ora, somministrato in un campione di 441 donne, ha dimezzato le probabilità di contrarre il virus e questo fa sperare in un vaccino definitivo a breve termine.

Sintomi più comuni

I sintomi  da mononucleosi da CMV sono quelli comuni anche fra la mononucleosi da virus Epstein-Barr ed epatite: febbre e linfocitosi atipica. L’infezione da CMV si distingue per l’assenza di faringite e la negatività al test per gli AC eterofili.

Come prevenire il Citomegalovirus

Poiché il virus si trasmette per mezzo di superfici di contatto contaminate e fluidi corporei infetti, la prevenzione si basa essenzialmente sulla pulizia costante degli ambienti sovraffollati come gli asili, gli ospedali e i mezzi pubblici e della stessa casa dove si vive quotidianamente.

Il Citomegalovurs è la più frequente infezione congenita del neonato, che viene trasmessa direttamente dalla madre al feto durante la gravidanza, dalla madre al neonato tramite i fluidi genitali della donna presenti nel canale del parto e dalla mamma al bambino durante l’allattamento.

Conseguenze sul neonato

Infezione congenita asintomatica

Nel 90% dei neonati asintomatici ma affetti da CMV alla nascita, a distanza di anche un anno, il 10-15% presenta sordità neuro-sensoriale moderata o grave, molto spesso bilaterale.

Infezione congenita sintomatica

Quando l’infezione si manifesta palesemente al momento della nascita, il neonato presenta handicap come sordità, idrocefalo, microcefalia, deficit mentale e atrofia ottica.

Infezione perinatale

SI verifica quando il bambino contrae il CMV tramite allattamento, trasfusione o liquidi materni infetti presenti nel canale del parto.

I momenti in cui il Citomegalovirus si può diagnosticare sono essenzialmente due.

Diagnosi infezione fetale

Il ginecologo attraverso un’ecografia va alla ricerca di problematiche come microcefalia, ritardo della crescita, calcificazioni periventricolari, lesioni epatiche, lesioni cistiche e dilatazione dei ventricoli cerebrali. L’amniocentesi è l’unico strumento di diagnosi certa in quanto analizzando il liquido amniotico è possibile ricercare il DNA virale.

Diagnosi neonatale

Nel momento in cui si ricerca il virus nel neonato, la forma di analisi più attendibile è basata su tecniche di biologia molecolare che identifica direttamente il DNA virale, in quanto le vecchie indagini sierologiche risultano spesso negative anche se l’infezione è in corso.

Terapia

La terapia consiste nella somministrazione di Gancyclovir e Foscarnet che purtroppo guariscono l’infezione ma non possono eliminare le lesioni già presenti, ma che risultano utili anche in forme asintomatiche che possono portare danni al bambino a distanza di tempo.

Photo credits: Sharon Taylor su Flickr

 

 

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