Test Invalsi: orari sbagliati per le prove, parola di pediatra

di Redazione Commenta

A fare il bastian contrario sulla strutturazione della scuola è sempre lui, il pediatra milanese Italo Farnetani, che ne ha per tutti, anche per i famosi test Invalsi. I test Invalsi sono quelle prove introdotte dalla riforma scolastica per verificare il livello di preparazione generale di bambini e ragazzi nei cicli di scuola obbligatori. Già il nome non è particolarmente fortunato, ma i test Invalsi partiranno lunedì per tutti… e il pediatra dice senza peli sulla lingua che, così come sono disegnati, i test per gli alunni di terza media non consentono di tracciare un quadro completo del livello di preparazione dei ragazzi. In più, gli orari a cui sono stati programmati i test non sono adatti ai ritmi biologici dei bambini. 

GLI ORARI DEI BAMBINI

Favoriti sarebbero infatti quei bimbi che vanno a letto presto e si alzano presto con tanta energia, mentre quelli che la mattina fanno fatica a carburare, sarebbero svantaggiati.

Ma, in generale, secondo il pediatra questi test di accertamento, per essere efficaci, dovrebbero rispettare i ritmi biologici naturali dei bimbi.

LA PROGRAMMAZIONE DEI COMPITI IN CLASSE

Dice infatti l’esperto che ampi studi dimostrano che il momento più opportuno per programmare i compiti in classe è la mattina tra le 11 e le 13, quando la memoria a breve termine risulta maggiormente attiva. Sbagliato anche somministrare la prova di matematica alle 8.30, perché i processi matematici richiedono maggiori processi astratti. Meglio sostituirla con la prova di italiano.

LA COLAZIONE

Il consiglio? Cercare di far fare ai ragazzi sempre – quando hanno delle prove – la prima colazione. Anche se la paura chiude lo stomaco e i ragazzi tenderanno a mangiare poco, è importante che abbiano un po’ di “carburante” in più per la mente. E, a metà mattina, uno spuntino che li aiuti.

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