La leggenda di Knockfierna -parte prima-

di Redazione Commenta

E’ una buona cosa non avere alcuna paura degli esseri fatati, perché senza dubbio in questo modo essi hanno meno potere. Ma trattarli con poco rispetto, o non crederci del tutto, è la cosa più pazza che un uomo, una donna o un bambino possano fare.
Si è giustamente detto che “le buone maniere non sono un peso” e che “la cortesia non costa nulla”. Ma ci sono dei tipi abbastanza sciocchi da trascurare di fare una cortesia, la quale, checché ne pensino, non può far danno né a loro, né a nessun altro; e che inoltre si lasciano andare ad abbandonar la retta via per compiere una cattiva azione che a loro non serve e non servirà mai. Ma presto o tardi dovranno ravvedersi, come sentirete nella storia di Carroll O’Daly, un robusto giovanotto di Connacht, che nel suo paese usavano chiamare “Daly il Diavolo”.
Carroll O’Daly usava vagabondare da un posto all’altro e nessuna paura lo fermava. Passava vicino a un vecchio cimitero, o a un posto notoriamente frequentato dai folletti,in qualsiasi ora della notte, entrava in una stanza senza neppure farsi il segno della croce o dire “La buona fortuna sia con voi, signori”.

Nella contea di Limerick
Avvenne così che un giorno viaggiava nella contea di Limerick, verso “la Balbec d’Irlanda”, la venerabile città di Kilmallock, e proprio ai piedi di Knockfierna incontrò un uomo di riospettabile aspetto che procedeva lentamente in groppa a un pony bianco. Stava per farsi notte e i due camminarono insieme per un po’, senza conversare molto fra loro, salvo salutarsi cortesemente l’un l’altro, alla fine Carroll O’Daly chiese al suo compagno dove stesse andando.
“Non vado poi molto lontano” disse il contadino, perché tale lo rivelava il suo aspetto, “Vado solo in cima a quela montagna là in fondo.”
“E cosa vi porta fin là” chiese O’Daly, “a quest’ora della notte?”
“Ebbene”, rispose il contadino, “se volete proprio saperlo, è il Piccolo Popolo.”
“Volete dire le fate”, disse O’Daly.
“Sch! sch!” disse il suo compagno di viaggio, “o ve ne pentirete;” e portò il pony lontano dalla strada che stavano percorrendo, fin su un piccolo sentiero che si arrampicava sul fianco della montagna, augurando a Carroll O’Daly la buona notte e di fare buon viaggio.

Fonti: Thomas Crofton Croker – Fairy Legends and Traditions, first published 1825.

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