Pippi cerca-cose -parte prima-

di Redazione Commenta

Annika si svegliò presto, il mattino seguente. Balzò dal letto e si avvicinò a Tommy in punta di piedi.
“Svegliati Tommy” gli disse, scuotendolo per un braccio, “svegliati, che andiamo a trovare quella buffa bambina dalle grandi scarpe!”
Tommy non protestò, anzi fu subito vispo come un grillo.
“Sentivo nel dormiveglia che oggi si preparava qualcosa di divertente, ma non sapevo cosa” disse sbottonandosi la giacca del pigiama.
Poi corsero tutti e due in bagno, si prepararono e si lavarono i denti molto più in fretta del solito, si infilarono i verìstiti in un batter d’occhio, e un’ora prima del normale scivolarono lungo la ringhiera della scala fino alla tavola della sala da pranzo, alla quale si sedettero reclamando immediatamente la loro cioccolata.
“Che cosa state covando” chiese la mamma, “sotto tutta questa fretta?”
“Pensiamo di andare dalla nuova bambina della casa accanto” disse Tommy.
“E forse ci resteremo tutto il giorno” aggiunse Annika.

Un tavolo non basta
Quella mattina Pippi aveva deciso di dedicarla alla preparazione dei biscotti. Aveva fatto un’incredibile quantità di pasta e l’aveva spianata sul pavimento della cucina. “Perché devi capire” spiegava Pippi alla scimmietta, “che un tavolo non basta, quando si devono impastare almeno cinquecento biscotti!”
Stava a pancia in giù sul pavimento, ritagliando cuori di pasta con infinita concentrazione.
“E tu smettila, Signor Nilsson, di impantanarti nella pasta a forza di camminarci sopra!” stava dicendo Pippi con fare seccato, quando suonarono alla porta.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>