L’acqua dell’eterna giovinezza -parte terza-

di Redazione Commenta

Il principe prestò la sua spada a ciascuno dei tre sovrani ed anche il pane magico. Li aiutò fino a quando non tornò la pace. Dopo un lungo viaggio e molte peripezie, i principi arrivarono finalmente al capezzale del loro padre.
L’ultimo dei tre fratelli tese la sua coppa al re che ne bevve il contenuto. Sfortunatamente la sua malattia si aggravò. Allora gli altri due fratelli presentarono al loro padre la coppa che avevano portato e che conteneva l’acqua che avevano sottratto al suo fratello sostituendola con quella salata. Il sovrano, non solo guarì subito, ma si trovò anche ringiovanito. I due fratelli intriganti accusarono il più giovane di aver voluto avvelenare il loro padre allo scopo di ereditare il regno.
Poi lo presero anche in giro: “Tu sei coraggioso, ma molto ingenuo, caro fratello. Noi abbiamo scambiato le coppe. Tra un anno uno di noi sposerà la principessa di cui tu ci hai parlato. Ma non parlare se non vuoi morire”.
Nel frattempo il re era molto irritato. Poiché credeva che il suo giovane figlio avesse voluto attentare alla sua vita, lo fece condannare a morte dalla corte ed incaricò uno dei suoi cacciatori di eseguire la sentenza. Costui non ebbe il coraggio, poiché conosceva il principe sin dalla più tenera infanzia. Gli confessò l’incarico che aveva ricevuto, poi l’aiutò a fuggire nella foresta.

Passò un anno
Qualche tempo dopo arrivarono al castello tre carri pieni d’oro e di pietre preziose. Erano regalati dai tre re che aveva aiutato. Il vecchio re allora subodorò la verità e poco dopo venne a conoscenza dal cacciatore che suo figlio era ancora vivo. Passò un anno. La principessa nel frattempo aveva fatto costruire un viale pavimentato d’oro sino al cancello del suo castello e ordinò ai suoi servitori di lasciar entrare soltanto quel cavaliere che l’avesse attraversato senza esitazione, poiché sarebbe stato quello che lei aspettava. Ben presto i principi più anziani si presentarono al castello, ma nessuno dei due osò calpestare il pavimento d’oro con il suo cavallo.

Le nozze furono celebrate
Al contrario il giovane principe che aveva finalmente lasciato la foresta, non ci fece nemmeno caso: cieco d’amore, galoppo dritto verso il castello fin davanti alla porta della principessa che l’accolse teneramente.
Le nozze furono celebrate tra la gioia di tutti.
Un giorno il principe venne a sapere che suo padre desiderava rivederlo. Andò quindi a trovarlo e gli raccontò la perfidia dei suoi fratelli. Allora il re volle castigarli, ma essi se n’erano fuggiti per sempre.

Favola di Jachob e Wilhelm Grimm

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