Coloro che diedero forma alla Terra un racconto irlandese – parte sesta

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“E’ un pensiero vano, Angus il Giovane”, disse Ogma. “I pesci del Pozzo di Connla sono troppo luminosi per queste acque e i fiori e i frutti degli alberi argentei appassirebbero qui: Dobbiamo attendere e apprendere i segreti della Terra, e lentamente dare forma a questi strani alberi scuri e pescare dei pesci che non sono come quelli che peschiamo nel Pozzo di Connla.
“Sì”, disse Nuada, “ci adatteremo ai nuovi alberi, e sotto i loro rami correranno segugi diversi dal segugio di Failinis e cervi che non hanno corna d’oro. Diventeremo i fabbri e gli artigiani di questo mondo e daremo forma alla strana vita degli abissi modellandola in nuove forme. Daremo forma a delle isole per abitarle, a nord di questa e a ovest e le circonderemo con le tre onde di Mananaun e faremo e rifaremo tutto e daremo nuova forma a tutto, finché non ci sia più nulla di brutto sulla Terra”.

L’Isola Bianca, l’Isola del Destino: l’Irlanda
“Sarà un duro lavoro!” dissero i De Danaan, “resteremo qui e lo faremo, ma Brigit dovrà andare a Moy Mell, a Tir-na-Moe, a Tir-na-nOg e a Tir-fo-Ton e in tutti gli altri mondi perché lei è la fiamma della Vita e del Piacere in ognuno di essi”.
“Sì, andrò” disse Brigit.
“O Brigit”, disse Ogma, “prima di andare fai un nodo della memoria nella frangia del tuo mantello per non dimenticarti mai di questo posto e dicci anche come dobbiamo chiamarlo”.
“Lo chiamerete Isola Bianca” disse Brigit, “e avrà anche il nome di Isola del Destino e un altro nome ancora sarà Irlanda”.
Ogma allora fece un nodo della memoria nella frangia del mantello di Brigit.

Fonti: Celtic Wonder Tales retold by Ella Young

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