Coloro che diedero forma alla Terra, un racconto irlandese – parte quinta

di Redazione Commenta

Mananaun roteò la Spada ancora una volta e il mare crebbe di nuovo in un’onda verde come crisolite, tra mormorii e dolci suoni, bordata di schiuma viola, blu e bianca. Per la terza volta Mananaun roteò la spada e il mare salì ancora per salutarlo con un onda trasparente come cristallo, intatta, continua, silente come l’alba.
L’onda tornò lentamente al mare e Brigit sollevò il mantello come fosse neve argentea, e i De Danaan videro tutto con chiarezza. Videro che erano su un’isola coperta d’erba verde con alture e forre e dirupi in grandi buche nel terreno, e sentieri tortuosi scavati profondamente nella terra. Videro moltissimi fiori nell’erba, fiori blu, viola, gialli, bianchi e rossi.

Restiamo qui
“Restiamo qui” dissero i De Danaan “e diamo forma a cose belle per compiacere la Terra”.
Brigit prese in mano la Pietra del Destino che brillava come cristallo, “Metterò qui la Pietra”, disse, “per fondare un regno”. Mise la Pietra sull’erba verde ed essa sprofondò nella Terra e mentre sprofondava si udì una musica ed improvvisamente le forre, i dirupi, le grandi buche nel terreno ed i sentieri scavati si riempirono d’acqua e divennero fiumi guizzanti e limpidi, e divennero laghi e stagni frementi nella loro immobilità.
“E’ la Terra che ride!” disse Ogma il Saggio.
Angus immerse le dita nell’acqua e disse: “Mi piacerebbe vedere i pesci blu e argento che nuotano nel Pozzo di Connla nuotare anche qui, e mi piacerebbe che gli alberi che cresceranno su questa terra fioriscano come quelli della Terra del Vello Argenteo!”

Fonti: Celtic Wonder Tales retold by Ella Young

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>