Pediatria: cos’è e com’é nata

di Redazione Commenta

Oggi non potremmo farne senza: la pediatria è una branca della medicina che si occupa dello sviluppo psicofisico dei bambini e della diagnosi e terapia delle malattie infantili. La neonatologia è la parte della pediatria che si occupa dei neonati entro il primo mese di vita. La cooperazione tra pediatria e ostetricia permette di prevenire le malformazioni del feto e di curare le malattie dalla nascita.
Ma quando nasce la pediatria? A partire dal Rinascimento le infermità dei bambini iniziano ad essere considerate separatamente. Durante l’Età Moderna cominciano ad aprirsi centri dedicati allo studio delle malattie infantili.
Nel XIX secolo in Europa (in particolare in Francia e Germania) e nel nord America si creano i primi ospedali pediatrici moderni. Vediamo di saperne di più…

COM’E’ NATA LA PEDIATRIA
Nel lontano passato troviamo scarse notizie sulle cure mediche dedicate ai bambini, mentre più numerosi sono i documenti ritrovati che trattano dell’alimentazione, dell’allevamento e dell’educazione dal neonato all’infante, spesso inseriti nel contesto di ricette, consigli oppure saggi e trattati di ostetricia. Nel mondo romano i bambini sono oggetto di particolare attenzione da parte dei legislatori. La prima legge riguardante l’infanzia di cui si ha notizia è attribuibile al fondatore di Roma, Romolo, il quale concede ai padri il potere di uccidere i figli nati deformi e le figlie secondogenite. Questa spregevole pratica, insieme all’esposizione venne abolita definitivamente da Costantino. Le notizie storiche sulle cure dedicate ai bambini romani, ci informano che esse sono molte e cominciano dalla scelta della nutrice, per assicurare al poppante un nutrimento appropriato, proseguono con raccomandazioni sulle cure e l’igiene del corpo, per terminare con i suggerimenti sulle pratiche per rinforzare la costituzione e per educare fisico e mente. Tra gli autori che più si sono distinti nello studio dei problemi dei neonati va ricordato Sorano d’Efeso, medico greco (98-128 d.C.) vissuto ad Alessandria e a Roma sotto gli imperatori Traiano e Adriano e fondatore della scuola medica detta dei Metodici. Sorano è autore delDe morbis mulierum, considerato il primo trattato di ginecologia e ostetricia scientifica in cui sono presenti anche moltissime indicazioni che riguardano il bambino come: doppia legatura del cordone ombellicale, pulizia di orecchie e bocca con olio, tecniche di fasciatura, nutrizione e allattamento e cure per i disturbi della prima infanzia. Sorano è considerato dagli storici il più grande ostetrico della Roma antica, fondatore dell’ostetricia e ginecologia e considerato anche uno dei precursori della pediatria.

LA PEDIATRIA NEL MEDIOEVO
Durante il Medioevo è la medicina araba che consente al sapere medico di progredire e non cadere nell’oblio. Estesa è anche l’attenzione che i medici arabi rivolgono alle malattie dei bambini. Tra i medici arabi che maggiormente hanno contribuito alla costituzione di un nucleo di conoscenze pediatriche vanno ricordati: Avicenna (980-1037)autore delCanon, tradotto in latino e adottato come testo di studio universitario, nel quale vengono descritte con precisione le febbri esantematiche, la meningite acuta, le pleuriti, l’apoplessia e il vomito nei bambini; Albucasis (1013-1106) che fornisce indicazioni terapeutiche neonatologiche; Rhazes (890-923), medico di prestigio del mondo arabo e autore di oltre duecento volumi, tratta in modo accurato morbillo, vaiolo e scarlattina. In Italia nasce la famosa scuola medica di Salerno, tuttavia da questo luogo non sono giunti testi di medicina infantile. Dell’epoca medievale a ricordare Aldobrandino da Siena, vissuto intorno alla metà del XIII secolo e autore delRégimen du corps. Incaricato di redigere un trattato di igiene che sarebbe andato in dono alle figlie della contessa di Provenza, al medico senese viene spontaneo cominciare con raccomandazioni a partire dai primi giorni della nascita, per cui sviluppa spontaneamente una piccola opera di puericultura e pediatria. Altro medico importante è Paolo Bagellardo da Fiume, vissuto nel XV secolo e autore del De aegritudinis infantium libellum, in cui tratta: eczemi cutanei, spasmi muscolari, epilessia, insonnia, malattie oculari, affezioni a carico di orecchio naso e gola, parotite, ascessi tonsillari, stomatite, disturbi della dentizione, tosse, vomito, diarrea, verminazione ed ernia. La trattazione sistemica, la descrizione minuziosa dei sintomi e della semeiotica clinica, l’indicazione dettagliata dei consigli terapeutici fanno del “De aegritudinis” uno dei più preziosi contributi della medicina italiana e medievale a favore dell’infanzia.

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