Amanda Knox sogna di adottare dei bambini

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Sogna di adottare dei bambini e di diventare una scrittrice Amanda Knox, la ragazza americana condannata in Italia, in primo grado, a 26 anni di reclusione, per l’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher. Lo ha confessato la stessa Amanda nel corso di alcuni colloqui avuti in carcere con il deputato e presidente della fondazione Italia- Usa Rocco Girlanda, il quale ha raccolto quei colloqui in un libro di prossima pubblicazione. “Io vengo con te – Colloqui in carcere con Amanda Knox“, 240 pagine, i cui diritti d’autore andranno alla Fondazione Italia-Usa, sarà pubblicato in Italia alla fine di ottobre dalle Edizioni Piemme, e successivamente negli Stati Uniti.

IL CASO AMANDA KNOX
Nel dicembre scorso, nella mia funzione di parlamentare e di presidente della Fondazione Italia USA – dice all’ANSA il deputato Rocco Girlanda – ho ritenuto necessario incontrare in carcere Amanda Knox per quelle che sono state le ricadute diplomatiche e politiche che questo drammatico caso di cronaca ha determinato tra l’Italia e gli Stati Uniti, e alla luce della fortissima eco che questa vicenda ha avuto e continua ad avere in America. Dopo la prima visita ufficiale – continua il presidente della Fondazione Italia USA – ho continuato ad incontrare Amanda in carcere, tenendo un diario dei nostri colloqui dove lei affronta una lunga serie di aspetti della sua vita, senza mai toccare la questione processuale o gli argomenti giudiziari“.

UN LIBRO DAL DIARIO DI AMANDA
Quel diario, dunque, sta per diventare un libro: un volume nato per caso, dopo tanti incontri durante i quali Amanda Knox ha raccontato il suo desiderio di adottare dei bambini e il suo sogno di diventare scrittrice. E, inoltre, ha proposto le sue opinioni sulla religione e la spiritualità, ha ripercorso gli studi universitari, ha riferito delle passioni culturali e letterarie, ha ricordato la sua infanzia e la sua adolescenza a Seattle, il terribile 11 settembre, ha ribadito il suo amore per l’Italia “nonostante tutto”, ed ha parlato, infine, dell’amicizia, dei suoi viaggi, delle tante lettere che riceve in carcere. “Una Amanda inedita e profonda che si racconta attraverso la sofferenza e il dolore che prova ogni giorno in carcere – precisa l’autore Rocco Girlanda – ma soprattutto una Amanda completamente diversa dalla distorta immagine mediatica che le é stata attribuita fino ad oggi“.

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