I ricordi dei neonati: come le primissime esperienze influenzano la vita futura del bambino

di Redazione Commenta

Occhio ai pomeriggi davanti alla tv, ‘armati’ di ciuccio e pannolino. Ma anche al fumo ‘respirato’ quando si era ancora nel pancione. Le esperienze fatte dai piccolissimi, infatti, cioè tra la nascita e i primi 5 anni di vita, hanno effetti emotivi e psicologici importanti sui bambini, anche a distanza di molti anni. Lo evidenzia un editoriale pubblicato su ‘Archives of Pediatrics & Adolescent Medicine’, a commento di una serie di studi dedicati proprio a questo tema, che appaiono sul numero di maggio. Secondo Dimitri Christakis e Frederick Rivara, dell’Università di Washington (Usa), sempre più numerosi sono gli studi che forniscono “chiare prove di come possiamo manipolare il mondo che circonda le prime fasi della vita dei bambini, e fare la differenza per la loro salute“, non solo fisica.

LE ESPERIENZE NELLA PRIMA INFANZIA
I primi anni di vita dei piccoli sono cruciali per la salute. In particolare, secondo uno studio diretto da Kristen Stone dell’ospedale pediatrico e femminile di Providence, i bimbi esposti al fumo della mamma in gravidanza hanno più problemi di sonno nel primo anno di vita. Dalla difficoltà ad addormentarsi ai bruschi risvegli notturni.
E ancora: i figli di donne in cura con alcuni antidepressivi, più spesso dei coetanei presentano problemi di comportamento a 3 anni, come rivelano i ricercatori dell’University of British Columbia di Vancouver (Canada). In particolare, se la mamma ha preso nei 9 mesi di attesa gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), a 3 anni il bimbo è più spesso chiuso, ansioso o depresso.

ATTENZIONE ALLA TV
Inoltre un’altra ricerca canadese punta il dito ancora una volta contro la tv. I bimbi esposti a ‘scorpacciate’ di programmi davanti al piccolo schermo quando hanno appena 2 anni e mezzo, una volta alle elementari avranno più problemi a scuola e saranno più inclini a seguire una dieta troppa ricca di bibite dolci e cibi spazzatura, ‘calamitati’ dal divano e decisamente meno sportivi dei coetanei. Lo studio del team dell’Università di Montreal diretto da Linda Pagani ha monitorato 1.314 bambini di 29 mesi, chiedendo ai genitori di registrare ogni settimana il tempo passato dal bimbo davanti alla tv.
Poi gli studiosi hanno registrato andamento scolastico, comportamento e indice di massa corporea dai bambini arrivati alle elementari, scoprendo un chiaro legame tra le maratone davanti alla televisione da piccoli e i voti ottenuti a scuola. Inoltre, la troppa televisione incide anche sulla passione per l’attività fisica e le abitudini alimentari dei bambini.

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