La nuova mappa del parto in Italia deve prevedere un numero inferiore di strutture sul territorio ma meglio attrezzate, con la presenza, 24 ore su 24, di una guardia ostetrica, del neonatologo e la possibilità di usufruire dell’analgesia epidurale, con la disponibilità a tempo pieno dell’anestesista. E’ quanto affermano i ginecologi della Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo), dell’Associazione ostetrici ginecologi ospedalieri italiani (Aogoi) e della Federazione sindacale medici dirigenti (Fesmed), che propongono il riordino del sistema materno infantile del nostro Paese dopo i recenti casi di malasanità che hanno coinvolto partorienti e neonati.
Sempre più parti cesarei nei paesi ricchi, ma non sono le mamme a chiederlo
Negli ultimi trent’anni il numero di parti cesarei ha registrato un aumento costante nei Paesi industrializzati, ma uno studio condotto su circa 20.000 donne di tutto il mondo suggerisce che
Il “Birth Plan” è molto diffuso in Spagna, ma a poco a poco sta prendendo piede anche in Italia. E’ una sorta di elenco di preferenze relative alle principali aspetti dell’assistenza, dal travaglio fino ai giorni successivi alla nascita del bambino, che viene prima discusso con le ostetriche del reparto e poi allegato alla cartella clinica.