Il Lupo Mannaro -parte terza-

di Redazione Commenta

Dei lupi mannari si parla nell’antica Grecia del quinto secolo avanti l’Era Corrente, ce ne parla lo storico greco Erodoto, che ci racconta di come alcuni esseri umani si trasformavano in lupi in determinate notti dell’anno. E dei lupi mannari si parla anche nell’antica Roma, nel primo secolo dell’Era Corrente, quando Plinio ci racconta di alcune famiglie che si trasformavano in lupi.
Dei lupi mannari si parla in tutta Europa, dal nord al sud e in differenti epoche storiche.
Lo studioso italiano Carlo Ginzburg ci racconta dei “Beneandanti” del Friuli che si trasformavano in lupi e anche in altri animali, in determinata notti dell’anno, e di preferenza il giovedì, per combattere contro gli spiriti malvagi.
Tutte le persone che si trasformavano in lupi mannari o in altri animali mannari avevano una caratteristica comune: erano nati con la camicia.
Si dice che tutte le persone nate con la camicia abbiano particolari poteri magici e sciamanici e possono viaggiare facilmente tra i mondi e trasformarsi in animali per combattere gli spiriti malvagi.
I lupi mannari hanno protetto e ancora proteggono questo mondo e l’umanità dagli spiriti malvagi, lo fanno dagli inizi del tempo, e prima erano onorati e rispettati e amati da tutti, ma con l’avvento del cristianesimo, il clero e i ministri terreni dei culti cristiani li hanno demonizzati ed associati al loro concetto esclusivo di male.

Difendere la terra
E’ infatti solo nella metà del quindicesimo secolo dell’Era Corrente che i lupi mannari vengono descritti come esseri malvagi e feroci, preda di istinti che non possono controllare e divoratori di bestiame e di esseri umani.
Questa è la storia del lupo mannaro che, nonostante quello che le masse ignoranti raccontano di lui, continua a difendere la terra e i suoi abitanti dalla malvagità.

Fonti:
“Rcconti di un Altro Tempo” di Flavia Wolfrider
“Haunted Land” di Paul Devereux
“Ecstasies: Deciphering the Witches’ Sabbath” di Carlo Ginzburg

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