I pericoli del sole: nuove norme per i minori in tema di abbronzatura artificiale

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Toglietemi tutto, ma non il lettino solare: a pensarla così è oltre il 15% degli italiani, habituè di solarium e centri estetici. Circa 10 milioni di persone, 7 su 10 giovani tra cui molti minorenni, sono infatti fan accaniti dell’abbronzatura tutto l’anno. Uno scenario che molto presto potrebbe subire un’autentica rivoluzione: a giorni dovrebbero infatti entrare in vigore tutta una serie di paletti e divieti – per esercenti e clienti – che potrebbero arrivare addirittura a dimezzare il mercato legato al sole artificiale.

La dipendenza dalle lampade abbronzanti
A fornire i numeri e a scattare la fotografia sul fenomeno delle lampade abbronzanti è Roberto Papa, segretario nazionale di Confestetica, associazione che raccoglie circa 4.600 tra centri estetici e solarium sparsi in tutta Italia. “Molto presto – spiega Papa all’Adnkronos Salute – il mercato dell’abbronzatura artificiale potrebbe subire una flessione considerevole, difficile ancora da stimare in modo preciso, ma quantificabile in qualche milione di clienti: i minorenni“.

Le apparecchiature idonee ai centri estetici
Dopo vent’anni dall’approvazione della legge 1/90 sono infatti state definite le schede tecniche relative alle apparecchiature per l’utilizzo estetico, tra cui le lampade abbronzanti. “Con questo provvedimento – che dovrebbe essere pubblicato a giorni sulla Gazzetta Ufficiale – viene stabilito con certezza quali apparecchiature sono idonee e quali sono vietate nei centri estetici. I lettini solari, ad esempio, dovranno avere un’irradianza a norma da 0,3 W/m2. In buona sostanza – spiega Papa – se le vecchie lampade assicuravano un’esposizione 6-7 volte maggiore rispetto a quella del sole, ora, con le nuove macchine, quest’esposizione è equiparata: 15 minuti di lampada devono corrispondere a 15 minuti al sole“.

Le regole e i divieti
La scheda tecnico-informativa del decreto fissa tutta una serie di regole e divieti. Ad esempio, è proibito l’utilizzo delle apparecchiature abbronzanti a minori di 18 anni; donne incinte; persone che soffrono o hanno sofferto di neoplasie della cute; soggetti che non si abbronzano o che si scottano facilmente all’esposizione al sole.
E ancora. L’utilizzo delle apparecchiature – recita la scheda – è esclusivo per fini estetici e non terapeutici. Non devono essere pertanto vantati effetti benefici. Dopo la prima applicazione occorre attendere 48 ore prima di effettuare la successiva, dopo di che le applicazioni dovranno essere effettuate a non meno di 24 ore di distanza l’una dall’altra.
Il nuovo regolamento prevede anche alcune avvertenze. Tra queste si ricorda che l’esposizione al sole successiva al trattamento abbronzante nello stesso giorno è pericolosa; l’uso di apparecchiature abbronzanti (Uv) deve essere riservato a personale adeguatamente addestrato e con specifica preparazione teorico-pratica, quindi in grado non solo di condurre un corretto utilizzo delle apparecchiature stesse, ma anche di valutare le condizioni della cute del soggetto.

La situazione in Italia
Al momento la maggioranza dei centri estetici e dei solarium non dispone delle nuove lampade. Quindi, oltre all’osservanza delle nuove regole, per non passare da ‘fuorilegge’ gli esercenti dovranno adeguare le loro apparecchiature in fretta.
Sarà un passaggio obbligato ma costoso“, sottolinea il segretario nazionale di Confestetica. “Per questo motivo abbiamo proposto al Governo di applicare una sorta di ‘rottamazione’ per le vecchie lampade abbronzanti, così da permettere agli esercenti di mettersi in regola“.

I corsi di formazione per estetisti
Un’altra proposta lanciata da Confestetica è quella dell’istituzione immediata di corso di formazione abilitanti per estetisti. “Questo – spiega Papa – comporterà il rilascio del patentino solo per quegli estetisti idonei all’utilizzo di apparecchiature importanti come ad esempio il laser per l’epilazione“. Secondo Papa, infatti, “la vera garanzia per la salute dei cittadini è la formazione dell’estetista“.

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